Andrea Duilio, ad Sky: «Dopo il Wi-Fi, Sky entra anche nella telefonia mobile»
di Daniele Manca
La cessione a Kkr di Netco, la società delle reti non significa per Tim smettere di essere un operatore di tlc e in uno scenario di consolidamento in Europa Tim si vede come compratore e non come preda. Lo ha spiegato in un’intervista a Bloomberg Tv, l’ad Pietro Labriola, che ha appena avviato a Londra un round di colloqui e incontri con investitori e analisti. «Vogliamo essere compratori, non siamo in vendita, abbiamo venduto la rete per dare una opportunità strategica a quello che resta (la ServiceCo, ndr)», chiarisce, sottolineando che l’operazione di cessione della rete è inserita in un progetto industriale e serve alla riduzione del debito. «È la stessa cosa che è successa nel mobile quando sono state separate e cedute le antenne, gli operatori non hanno smesso di essere operatori mobili» spiega.
Le infrastrutture sono cruciali per la digitalizzazione in Europa, ripete, ma servono investimenti e torna a ricordare la mancanza di un ritorno in questo momento e la necessità di un consolidamento in Europa. Il manager ribadisce inoltre che non c’è mai stato un piano per cedere le attività in Brasile; ricorda ancora una volta che anche se «qualcosa è cambiato per Vivendi» che a luglio era in cda quando era stato approvato il piano di separazione e vendita della rete e ora vi si oppone, «non c’è un piano alternativo» all’operazione firmata con Kkr. Serviceco, precisa «non è solo `consumer´ che di sicuro è la parte più difficile e meno profittevole, ma non solo in Italia in tutta Europa, è la parte più dura da gestire» ma nella Serviceco ci sono anche «connessione, cloud e cybersecurity alla pubblica amministrazione».
di Daniele Manca
Tim mette quindi nel «mirino» possibili operazioni di M&A. Perfezionata la cessione, «l’unica strada percorribile per il settore italiano è il consolidamento», ha spiegato Labriola sottolineando il fatto che in Europa ci sono «centinaia» di operatori di tlc, contro per esempio i tre degli Stati Uniti. Labriola si dichiara «molto fiducioso» che la cessione di Netco si perfezionerà entro la prossima estat, anche se il via libera dal Cda di inizio novembre alla vendita della rete al fondo statunitense è stata contestata da Vivendi, il primo socio della compagnia telefonica. Con il gruppo francese, ha detto Labriola, «siamo stati in costante contatto» negli ultimi mesi, ma la convinzione che rimane «è che non ci siano alternative alla vendita della rete» per abbattere il debito della società e dare nuovo slancio al gruppo. Una ricostruzione che, però, non è confermata da fonti vicine al gruppo francese, secondo le quali Labriola e Vivendi non si incontrano da tempo.
Intanto è partita nei giorni scorsi la riorganizzazione interna per delimitare il ramo d’azienda che verrà conferito in FiberCop al closing dell’operazione di cessione della rete fissa a Kkr, previsto per la prossima estate. Secondo un comunicato del gruppo Tlc, il ramo d’azienda comprenderà l’infrastruttura di rete fissa e gli immobili di pertinenza, di cui avrà in carico la gestione, l’attività wholesale e l’intera partecipazione nella controllata Telenergia. La divisione si compone di oltre 20mila persone. La componente servizi di Tim (ServCo) occuperà al primo dicembre invece circa 16.300 `Full Tim equivalent´, corrispondenti a circa 17.500 persone. L’orizzonte temporale individuato da Labriola, che vede la cessione della rete entro l’estate, comporta che la transizione alla Tim del futuro sarà condotta in porto da un nuovo consiglio di amministrazione, visto che l’attuale giunge a scadenza il 31 dicembre.
di Redazione Economia
Il board attuale licenzierà il pre-consuntivo 2023 nella seduta in programma il 14 febbraio per poi riunirsi di nuovo il 6 marzo per l’approvazione del progetto di bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2023. Quindi l’assemblea di Tim, già in calendario il 23 aprile 2024, è chiamata all’approvazione del bilancio 2023 e a nominare il nuovo consiglio di amministrazione. che traghetterà il gruppo verso il closing della cessione della rete e il definitivo varo della nuova Tim. Anche all’attenzione dell’assemblea del prossimo aprile ci potrebbe essere una lista del cda, come avvenuto in passato, così come liste dei soci, quindi anche di Vivendi (nel capitale di Telecom Italia con il 23,75%) che ha protestato duramente, in occasione del via libera del board all’offerta di Kkr e: secondo il gruppo francese per la proposta sarebbe stato necessario un passaggio in assemblea. Vivendi ha annunciato un ricorso alle vie legali che al momento non c’è ma che secondo alcune fonti non sarebbe tramontato e potrebbe arrivare nella prima settimana di dicembre.
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29 nov 2023
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