Studiare all’estero? Fa bene anche alla carriera (ma costa): le borse di studio

Studiare all'estero? Fa bene anche alla carriera: le borse di studio per l'anno di liceo in Usa o Uk Studiare all’estero? Fa bene anche alla carriera: le borse di studio per l’anno di liceo in Usa o Uk George Pak (Pexels)

Le esperienze di studio internazionali e le conoscenze linguistiche ad alto livello fanno la differenza sul curriculum e soprattutto possono cambiare la vita in tutti i sensi. Lo rivela un’indagine di Openjobmetis, agenzia per il lavoro e dep,i W organizzazione specializzata da 35 anni in scambi culturali e linguistici nel mondo, che ha riscontrato che 8 studenti su 10 che hanno trascorso un periodo di studio fuori confine si diplomano con una votazione superiore a 80. Il 95% di chi vive un’esperienza di studio internazionale durante la scuola superiore decide di proseguire gli studi con un corso universitario, spesso in lingua inglese o all’estero. Questi soggiorni di studi all’estero, che spesso avvengono verso al penultimo anno delle superiori, hanno dunque un positivo impatto sulla carriera scolastica e lavorativa, ma sono inoltre considerati un valore aggiunto da parte dei recruiter, che consigliano di dare rilievo all’esperienza sul proprio curriculum vitae. Il periodo di studio all’estero rappresenta oltre ad un’ottima occasione per migliorare la lingua, dà la possibilità di acquisire maggiore autonomia, senso di responsabilità e socialità.

Impatto decisivo sul futuro professionale

Secondo lo studio, il 45% degli studenti vede alzarsi la media, mentre il restante riesce a mantenerla costante, dati che comprovano così che si tratta di un’esperienza che permette anche di migliorare il proprio rendimento scolastico. I vantaggi di un’esperienza di studio all’estero si riflettono anche sul proseguimento del percorso di studi, con rispettivamente il 40% e il 53% dei rispondenti che afferma che il periodo trascorso all’estero ha avuto “molta” e “abbastanza” influenza sulle scelte prese per il proprio futuro professionale.

Le 142 borse di studio Wep, le borse Inps e di Astudy

Come ogni anno Wep offre agli studenti più meritevoli 142 borse di studio per partecipare al trimestre, semestre e anno scolastico all’estero, con scadenza il 30 novembre: https://www.wep.it/borse-di-studio. Nel dettaglio si tratta di 6 borse di studio da 2.500 euro, 20 borse di studio da 1.000 euro, 28 borse di studio da 750 euro, 88 borse di studio da 500 euro.
Ogni anno, poi, per i figli di dipendenti pubblici che scelgono di iscriversi entro la metà di novembre è possibile accedere a 1.500 borse di studio Inps con il Programma Itaca. Mentre Astudy mette a disposizione 5 borse di studio per l’anno scolastico all’estero del valore di 2.000 euro ciascuna per gli studenti più meritevoli, per partecipare all’assegnazione di una borsa di studio per un anno o un semestre all’estero (dal secondo al quarto anno).

Le borse Fulbright per gli Usa e dell’Istituto Confucio per la Cina

Ci sono anche alcune opportunità di approfondire i propri percorsi di studio in Usa dopo l’Università. Le borse di studio Fulbright, offerte per progetti di studio, ricerca ed insegnamento nelle migliori università statunitensi, sono riservate a cittadini italiani: laureati (Laurea Triennale, Laurea Specialistica/Magistrale o Laurea VO compresi i laureati DAMS); diplomati dalle Accademie d’Arte o Musica; assegnisti di ricerca, ricercatori universitari, professori associati, professori a contratto, studiosi indipendenti (http://www.fulbright.it/borse-di-studio-per-cittadini-italiani/).
Anche l’Istituto Confucio dell’Università Statale di Milano offre diverse borse di studio per approfondire lo studio della lingua cinese a studenti con un’età compresa tra i 16 e 35 anni e insegnanti under 45.

Ogni anno partono in media 10 mila studenti

“Nel 2022 c’è stato un aumento del 70% dei ragazzi italiani che hanno deciso di partire. L’Italia è il terzo paese che manda più studenti negli Stati Uniti e anche in Cina i nostri ragazzi sono numerosi, per dare un’idea di quanto si muovano i connazionali. Nel 2023 sono in crescita anche Australia e Nuova Zelanda, in crescita il Sud America e l’Europa del Nord. Per quanto riguarda le regioni di provenienza la Lombardia rappresenta il 25% seguita da Piemonte e Lazio con il 15% e Veneto con il 10%. Ogni anno in media partono 10 mila ragazzi di cui 1.950 con Wep”, racconta Lorenzo Agati amministratore delegato Wep.

Il 30% di quelli che ritornano sceglie corsi universitari in inglese

Quasi la totalità dei rispondenti all’indagine(95%) che ha deciso di passare da un trimestre ad un anno all’estero durante le superiori ha poi deciso di iscriversi all’università, con il 30% che ha scelto in particolare di frequentare corsi universitari in lingua inglese. Una percentuale significativa di studenti che proseguirà gli studi ha inoltre deciso di frequentare un corso universitario in altre città europee (14,5%). Una volta concluso il percorso scolastico, l’esperienza di studio all’estero può anche agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro. I recruiter infatti sono sempre più attenti alle competenze linguistiche dei candidati e l’inserimento del soggiorno studio nel proprio curriculum vitae è ritenuto un elemento di grande rilievo da valorizzare. Secondo i dati di una ricerca di Babbel, la piattaforma per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni su app e live, commissionata a YouGov , la conoscenza delle lingue rappresenta infatti un plus nel mondo del lavoro: in particolare, un manager su due ritiene che l’inglese sia stato fondamentale nel corso della propria carriera per trovare un lavoro migliore o per ottenere una promozione.

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