Stop agli stage gratuiti, freno della Ue allo sfruttamento dei giovani tirocinanti

Stop agli stage gratuiti, il freno Ue allo sfruttamento dei giovani tirocinanti Stop agli stage gratuiti, il freno Ue allo sfruttamento dei giovani tirocinanti

Niente più stage gratuiti post laurea o diploma. Dopo la risoluzione approvata dal Parlamento europeo nel 2023 che invitava la Commissione ad aggiornare la raccomandazione del Consiglio del 2014 e a trasformarla in uno strumento legislativo più forte, la Commissione europea nel 2024 dovrebbe presentare una proposta di legge che vieta questa prassi in tutti i Paesi membri. La bozza dovrebbe arrivare già nei prossimi mesi, secondo il Guardian.

Quanto costano ai giovani gli stage gratuiti

Quella degli stage gratuiti è una prassi ancora molto diffusa che ai giovani costa cara. Secondo i calcoli di una ricerca dello European Youth Forum, intitolata The Costs of Unpaid Internships, uno stage non pagato costa oltre 1.000 euro al mese ai giovani europei. In 11 Paesi dell’Ue questa cifra era ancora più alta. In Italia ad esempio la perdita è di 1.067 euro al mese), in Francia di 1.263 euro, in Belgio di circa 1.300 e in Lussemburgo può arrivare a superare i 1.800 euro al mese. Il costo mensile degli stage non retribuiti è stato calcolato tenendo conto delle spese minime che deve sostenere un giovane single con un budget limitato, ovvero quello che i ricercatori hanno definito «Ramen Noodles budget».

Quanto sono pagati i tirocini in Italia

Le linee guida sui tirocini, introdotte dalla Riforma Fornero nel 2013, stabiliscono rimborso minimo che non può essere inferiore ai 300 euro al mese. A partire da questa soglia, gli importi previsti cambiano in modo significativo da regione a regione, come evidenzia il «Terzo rapporto di monitoraggio nazionale in materia di tirocini extracurriculari» dell’Anpal. La maggior parte delle regioni hanno ritenuto congruo un importo minimo mensile compreso tra i 400 e i 500 euro. Mentre la Sicilia e la Provincia di Trento hanno scelto di adottare l’importo minimo di 300 euro stabilito dalle linee guida. Altre come Abruzzo e il Piemonte hanno fissato la soglia minima a 600 euro mensili. La Regione Lazio invece ha stabilito un’indennità minima di 800 euro mensili.

La proposta del Parlamento Ue

La proposta approvata dal Parlamento europeo a giugno dello scorso anno si divide in due parti: una proposta di direttiva per i tirocini nel mercato del lavoro, vale a dire quelli che si svolgono dopo il diploma o la laurea e una decisione per i tirocini curriculari validi in tutta Europa, ovvero quelli che vengono svolti durante il percorso di studio. Per i tirocini post laurea o diploma, la proposta di direttiva prevede che venga introdotto un obbligo di retribuzione per gli stage nel mercato del lavoro e che la paga sia in linea con il salario minimo del Paese membro dove lo stage viene attivato o con i minimi fissati dai contratti collettivi per i Paesi come l’Italia che non hanno fissato un salario minimo.Il Parlamento chiede anche che gli «Stati membri garantiscano che la durata del tirocinio sia limitata nel tempo e non inferiore a un mese» e che «le disposizioni relative alla durata, al rinnovo o al prolungamento dei tirocini non comportino la sostituzione di posti di lavoro di primo livello, posti vacanti per lavori a tempo pieno o contratti di lavoro a tempo indeterminato con, tra l’altro, il prolungamento dello stesso tirocinio nella stessa posizione per lo stesso soggetto promotore del tirocinio». Il Parlamento si è soffermato anche sul tema della qualità dei tirocini che vengono svolti durante il percorso di studio, incoraggiando l’introduzione di un certificato comune europeo che attesti le conoscenze e le competenze acquisite.

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