Tumori in Europa, come è possibile ridurne l'impatto: più prevenzione, diagnosi precoce, screening
In vista delle prossime elezioni europee, presentato in Senato un Manifesto con le azioni raccomandate per ridurre i costi umani e sanitari del cancro, messo a punto da European Cancer Organisation e sostenuto anche da Fondazione Veronesi

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In Europa si diagnosticano quasi tre milioni di nuovi casi di tumore ogni anno, il che significa che il 31% degli uomini e il 25% delle donne nell'Ue riceverà una diagnosi prima di compiere 75 anni. Anche per via dell'invecchiamento della popolazione, i numeri sono in rialzo da anni e la mortalità, ma c'è molto può essere fatto per migliorare le cose, sia sul fronte della prevenzione sia su quello dell'accesso alle terapie.
Negli ultimi cinque anni, in particolare, la Commissione Europea si è impegnata nella lotta al cancro con programmi e documenti di indirizzo dettagliati (Europe’s Beating Cancer Plan e EU Research Mission on Cancer), spesso però non ancora applicati e condivisi nei vari Stati. Ecco perché, in vista delle prossime elezioni europee, la European Cancer Organisation (ECO) ha lanciato un Manifesto europeo contro il cancro per il 2024, con le azioni raccomandate per ridurre l'impatto dei tumori ed è stato presentato ufficialmente in un incontro al Senato il 17 aprile.
È ora di accelerare
I numeri hanno ormai dimostrato chiaramente che un punto chiave contro i tumori è la prevenzione: Dal 30 al 50 per cento dei casi si potrebbero prevenire perché sono dovuti a stili di vita dannosi (fumo, cattiva alimentazione, sovrappeso, sedentarietà, eccesso di alcolici), per cui ognuno di noi potrebbe fare molto solo seguendo buone abitudini quotidiane. E milioni di vite si potrebbero salvare con i programmi di screening per la diagnosi precoce, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale italiano.
Il Manifesto «Time to accelerate: together against cancer» («È ora di accelerare: insieme contro il cancro») presentato da ECO è stato sottoscritto da decine di associazioni di pazienti, medici e ricercatori impegnati nella lotta ai tumori in tutta Europa. Si rivolge ai decisori politici, attuali e futuri (che guideranno l’Europa post elezioni, nel quinquennio 2024-2029) con alcune raccomandazioni su ciò che è utile, necessario e urgente fare per ridurre i costi umani e sanitari dei tumori in Europa.
«È imperativo che tutti i membri dell'Ue si impegnino a pieno nel promuovere politiche di prevenzione, diagnosi precoce, screening e trattamento efficace del cancro e nel risolvere la crisi del personale sanitario in oncologia - dice Nicolò Matteo Luca Battisti, Co-Chair della rete ECO sulle disuguaglianze e presidente della Società Internazionale di Oncologia Geriatrica -. Il Manifesto sottolinea l'importanza di affrontare queste sfide con unità, determinazione, e sviluppando politiche basate su evidenze scientifiche. A complemento del Manifesto, ECO ha sviluppato i Country Report, schede informative che raggruppano dati sulla situazione dell'oncologia per ciascuno degli Stati Membri, offrendo una panoramica chiara delle sfide specifiche e delle opportunità di intervento a livello nazionale».
Tabacco causa di migliaia di tumori (e morti) prevenibili
«Prevenire è meglio che curare e scoprire una malattia in stadio iniziale significa sia doversi sottoporre a cure meno invasive sia avere maggiori probabilità di guarire - ricorda Giulia Veronesi, consigliere di Fondazione Umberto Veronesi ETS, che ha collaborato alla stesura del Manifesto ECO -. Un esempio lampante è il fumo: alle sigarette sono dovute circa 700.000 vittime l'anno in Europa, oltre 90.000 in Italia. Il tabacco è fra le cause scientificamente certe di 25 diverse malattie, tra cui molti tipi di cancro (cavità nasali, bocca, faringe, laringe, esofago, stomaco, fegato, colon, pancreas, rene, uretere, ovaio, cervice uterina, leucemia mieloide). In particolare al tabacco si deve ben il 70% dei casi di tumore della vescica e quello del polmone sarebbe una malattia rara se non si fumasse, visto che circa l’85% delle persone colpite da questa patologia è o è stato un fumatore».
Il Manifesto chiede, quindi, che si lavori ad un accordo comune per portare a 21 anni il limite per la vendita del tabacco, considerando anche il bando alle vendite ai nati dopo il 2012. Estendere le tutele dal fumo passivo anche nelle aree all’aperto come parchi gioco, spiagge, dehors. Aumentare la tassazione su sigarette e tabacco sfuso, e allineare la tassazione dei nuovi prodotti da fumo (sigarette elettroniche e riscaldatori di tabacco). Bandire gli allettanti aromi dai dispositivi per fumare e per svapare.
Aumentare il prezzo delle sigarette
È stato dimostrato, da diverse ricerche e dall’esperienza di altri Paesi, come l’aumento del costo del tabacco sia una misura efficace per ridurre il numero dei fumatori: per questo già nel maggio 2021 il Comitato scientifico per la lotta al fumo di Fondazione Veronesi ha presentato una petizione al Parlamento, chiedendo un rialzo del prezzo di tutti i prodotti a base di tabacco tramite la rimodulazione delle accise. Un aumento sostanziale, senza timidezze e il più tempestivo possibile. La petizione, presentata nel 2022 al Parlamento Europeo, è stata poi riproposta quest’anno Parlamento italiano e chiede l’aumento del prezzo di pacchetti di sigarette, tabacco sciolto, dispositivi a tabacco riscaldato attraverso l’incremento delle accise per
maggiori fondi da destinare a programmi di prevenzione primaria e secondaria.
«Rimodulando le accise si potrebbe raggiungere un aumento delle risorse pubbliche utili a sovvenzionare educazione e informazione, aiutare più efficacemente chi vuole smettere, con ambulatori dedicati, farmaci, personale preparato e implementare una sorveglianza attiva degli ex forti fumatori, le persone più a rischio di ammalarsi gravemente» sottolinea Giulia Veronesi, direttrice del programma strategico di Chirurgia robotica toracica presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.
Diagnosi precoce
Il tumore al polmone è il terzo più diffuso in Italia, con 44.000 diagnosi nel 2023, ed è la prima causa di morte per cancro. «Resta difficile da sconfiggere perché più del 70% dei pazienti arriva alla diagnosi tardi, quando la malattia è già in fase avanzata e le possibilità di guarire purtroppo sono ridotte - conclude l'esperta -. Moltissimi studi scientifici in tutto il mondo hanno però ormai dimostrato che la Tac spirale (tomografia computerizzata del torace a basso dosaggio) è efficace per scoprire un carcinoma polmonare ai primi stadi, quando è più facile da curare e le speranze di guarigione più elevate. Poiché l'85% dei casi di cancro al polmone è dovuto al tabacco, le raccomandazioni europee suggeriscono l'esecuzione del test ai forti tabagisti (chi ha consumato almeno un pacchetto da 20 sigaretta al giorno per almeno 30 anni) tra i 50 e i 75 anni. Anche su questo fronte Fondazione Veronesi è impegnata da molti anni, per il sostegno alla ricerca scientifica sia sul fronte delle cure che su quello della diagnosi precoce».