Voli low cost, in Italia in vendita 20 milioni di biglietti sotto i 30 euro: ecco a quanto e per dove
di Leonard Berberi
La (presunta) assenza delle tariffe convenienti sui voli in Italia fa litigare il capo della più grande low cost d’Europa e il numero uno dell’Ente nazionale dell’aviazione civile dell’Italia. Con il primo che attacca frontalmente il secondo in una dura lettera di due pagine — e un «regalo» non certo benevolo — aprendo così anche uno scontro diretto con le istituzioni italiane che vigilano sul trasporto aereo. E quindi anche sui vettori.
Nei giorni scorsi il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, ha ribadito quello che va dicendo da tempo: dopo il Covid non esistono più aviolinee e prezzi low cost, al netto di alcuni biglietti con valori «civetta» che servono — secondo lui — ad attirare i consumatori. Di Palma — che è un avvocato dello Stato — negli ultimi anni si è concentrato molto sul ruolo delle compagnie aeree nella mobilità, in particolare da/per le isole e per questo ha spesso contestato le tariffe alle stelle delle low cost.
La lettera di O’Leary a Di Palma
Quando quelle dichiarazioni sono arrivate sulla sua scrivania alla periferia di Dublino, Michael O’Leary, vulcanico amministratore delegato del gruppo Ryanair, non ha trattenuto la sua irritazione. E così ha subito vergato parole di fuoco con destinazione Roma. «Caro signor Di Palma — esordisce O’Leary nella lettera di cui il Corriere ha ottenuto copia —, ho letto le tue affermazioni secondo cui le “compagnie aeree a basso costo praticamente non esistono più” o che i “bassi prezzi non ci saranno mai più”: queste aggiungono ulteriori falsità alla lunga lista di dichiarazioni sbagliate e stupide che hai fatto in precedenza riguardo ai viaggi aerei in Italia».
Il ceo di Ryanair — che, per chi non lo conoscesse, non è certo uno diplomatico — elenca una serie di affermazioni che ritiene false, a partire dall’accusa di oligopolio nei cieli nostrani. «Ci vuole poco per capire che in Italia non esiste un “oligopolio” — contesta O’Leary —: un “oligopolio” è una struttura di mercato in cui un piccolo numero di produttori lavora insieme per limitare l’offerta e/o fissare i prezzi, in modo da ottenere rendimenti di mercato superiori alla norma. In Italia non esiste alcun oligopolio del genere. E respingiamo l’affermazione secondo cui Ryanair controlla il 51% del mercato italiano, quando la nostra quota di mercato è inferiore al 40%».
di Leonard Berberi
O’Leary poi tocca l’argomento del caro voli. «La tua sciocca affermazione che “le tariffe basse non ci saranno mai più” è sorprendente in un mercato in cui durante l’orario estivo del 2024, Ryanair offrirà oltre 29 milioni di posti da/per e all’interno dell’Italia, ma il 40% di questi posti sono in vendita a prezzi di 29,99 euro o meno». Un dato questo, che conferma l’analisi pubblicata sul Corriere. «Il 50% o oltre 15 milioni di posti sono in vendita a tariffe di €39,99 o meno», prosegue il ceo. «Ci aspettiamo che ritiri le tue affermazioni false e corregga la tua inspiegabile stupidità».
«In qualità di presidente dell’Enac — contesta O’Leary —, le tue affermazioni hanno dimostrato ripetutamente la tua ignoranza riguardo al mercato delle compagnie aeree in Italia» e chiede — cosa fatta anche in passato — le dimissioni. E «se non sei disposto a dimetterti, almeno conferma che smetterai di fare dichiarazioni false o stupide». Un finale di lettera che si conclude con un «regalo»: «Ti stiamo inviando il libro “Economia per i principianti”, affinché tu possa imparare rapidamente cos’è un oligopolio e come funziona, dato che chiaramente non ne sei a conoscenza».
«Non rispondo a O’Leary e alle sue provocazioni — dice al telefono Pierluigi Di Palma — e capisco che le mie dichiarazioni gli diano fastidio. Vorrei soltanto ricordargli che deve rispettare le istituzioni italiane e chi le rappresenta». «Il nostro compito è quello di stare sempre al fianco del cittadino-passeggero — prosegue il presidente dell’Enac —, tutelandolo in ogni aspetto, compreso il costo dei trasporti».
lberberi@corriere.it
Iscriviti alle newsletter di L'Economia
Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile
Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo
One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)
E non dimenticare le newsletter
L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18