Ryanair-Enac, lite sui voli. O’Leary: bugie su low cost. Di Palma: rispetti istituzioni

Caro voli, scoppia la lite Ryanair-Enac. O’Leary: «Menzogne dall’ente». Di Palma: «Rispetti le istituzioni»

Il ceo di Ryanair Micheal O’Leary «strangola» Pierluigi Di Palma, presidente Enac

La (presunta) assenza delle tariffe convenienti sui voli in Italia fa litigare il capo della più grande low cost d’Europa e il numero uno dell’Ente nazionale dell’aviazione civile dell’Italia. Con il primo che attacca frontalmente il secondo in una dura lettera di due pagine — e un «regalo» non certo benevolo — aprendo così anche uno scontro diretto con le istituzioni italiane che vigilano sul trasporto aereo. E quindi anche sui vettori.

Le parole della discordia

Nei giorni scorsi il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, ha ribadito quello che va dicendo da tempo: dopo il Covid non esistono più aviolinee e prezzi low cost, al netto di alcuni biglietti con valori «civetta» che servono — secondo lui — ad attirare i consumatori. Di Palma — che è un avvocato dello Stato — negli ultimi anni si è concentrato molto sul ruolo delle compagnie aeree nella mobilità, in particolare da/per le isole e per questo ha spesso contestato le tariffe alle stelle delle low cost.

Caro voli, scoppia la lite Ryanair-Enac. O’Leary: «Menzogne dall’ente». Di Palma: «Rispetti le istituzioni»

La lettera di O’Leary a Di Palma

La lettera

Quando quelle dichiarazioni sono arrivate sulla sua scrivania alla periferia di Dublino, Michael O’Leary, vulcanico amministratore delegato del gruppo Ryanair, non ha trattenuto la sua irritazione. E così ha subito vergato parole di fuoco con destinazione Roma. «Caro signor Di Palma — esordisce O’Leary nella lettera di cui il Corriere ha ottenuto copia —, ho letto le tue affermazioni secondo cui le “compagnie aeree a basso costo praticamente non esistono più” o che i “bassi prezzi non ci saranno mai più”: queste aggiungono ulteriori falsità alla lunga lista di dichiarazioni sbagliate e stupide che hai fatto in precedenza riguardo ai viaggi aerei in Italia».

Le contestazioni

Il ceo di Ryanair — che, per chi non lo conoscesse, non è certo uno diplomatico — elenca una serie di affermazioni che ritiene false, a partire dall’accusa di oligopolio nei cieli nostrani. «Ci vuole poco per capire che in Italia non esiste un “oligopolio” — contesta O’Leary —: un “oligopolio” è una struttura di mercato in cui un piccolo numero di produttori lavora insieme per limitare l’offerta e/o fissare i prezzi, in modo da ottenere rendimenti di mercato superiori alla norma. In Italia non esiste alcun oligopolio del genere. E respingiamo l’affermazione secondo cui Ryanair controlla il 51% del mercato italiano, quando la nostra quota di mercato è inferiore al 40%».

«Milioni di biglietti a meno di 30 euro»

O’Leary poi tocca l’argomento del caro voli. «La tua sciocca affermazione che “le tariffe basse non ci saranno mai più” è sorprendente in un mercato in cui durante l’orario estivo del 2024, Ryanair offrirà oltre 29 milioni di posti da/per e all’interno dell’Italia, ma il 40% di questi posti sono in vendita a prezzi di 29,99 euro o meno». Un dato questo, che conferma l’analisi pubblicata sul Corriere. «Il 50% o oltre 15 milioni di posti sono in vendita a tariffe di €39,99 o meno», prosegue il ceo. «Ci aspettiamo che ritiri le tue affermazioni false e corregga la tua inspiegabile stupidità».

Il «regalo»

«In qualità di presidente dell’Enac — contesta O’Leary —, le tue affermazioni hanno dimostrato ripetutamente la tua ignoranza riguardo al mercato delle compagnie aeree in Italia» e chiede — cosa fatta anche in passato — le dimissioni. E «se non sei disposto a dimetterti, almeno conferma che smetterai di fare dichiarazioni false o stupide». Un finale di lettera che si conclude con un «regalo»: «Ti stiamo inviando il libro “Economia per i principianti”, affinché tu possa imparare rapidamente cos’è un oligopolio e come funziona, dato che chiaramente non ne sei a conoscenza».

La replica del vertice dell’ente

«Non rispondo a O’Leary e alle sue provocazioni — dice al telefono Pierluigi Di Palma — e capisco che le mie dichiarazioni gli diano fastidio. Vorrei soltanto ricordargli che deve rispettare le istituzioni italiane e chi le rappresenta». «Il nostro compito è quello di stare sempre al fianco del cittadino-passeggero — prosegue il presidente dell’Enac —, tutelandolo in ogni aspetto, compreso il costo dei trasporti».

lberberi@corriere.it

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