Ita-Lufthansa, le obiezioni Ue sulla fusione: nel mirino gli slot a Linate, sui voli rischio di aumento dei prezzi

L’Antitrust Ue avvisa formalmente il ministero italiano dell’Economia e Lufthansa che il loro accordo per l’ingresso dei tedeschi in Ita Airways rischia di essere bocciato se non si interviene per risolvere le questioni legate alla concorrenza. Sono almeno tre le criticità — secondo i tecnici di Bruxelles — secondo lo «Statement of objections» inviato: i voli tra l’Italia e l’Europa centrale, i voli tra l’Italia e il Nord America e il Giappone, il peso eccessivo che i due vettori avrebbero insieme all’aeroporto di Milano Linate. Le parti hanno tempo fino al 26 aprile per fornire spiegazioni e soluzioni.

La comunicazione

La Commissione europea ha informato Mef e Lufthansa «del suo parere preliminare secondo cui la loro proposta di acquisizione del controllo congiunto di Ita potrebbe limitare la concorrenza su alcune rotte del mercato dei servizi di trasporto aereo passeggeri da e per l’Italia — si legge nella nota Ue —. La Commissione teme che i clienti possano subire un aumento dei prezzi o una diminuzione della qualità dei servizi dopo l’operazione».

L’analisi

Il 23 gennaio 2024 la Commissione «ha avviato un’indagine approfondita (la cosiddetta "fase 2", ndr) per valutare se l’acquisizione possa limitare la concorrenza», ricorda la nota. E così Bruxelles ha analizzato o «documenti interni e le informazioni dettagliate fornite dalle parti» ha «raccolto le informazioni e pareri da parte di compagnie aeree concorrenti, aeroporti, coordinatori di bande orarie e clienti». Ha poi «preso in considerazione le osservazioni proattive di singoli consumatori, organizzazioni rappresentative dei consumatori, aeroporti, compagnie aeree concorrenti e sindacati, che hanno espresso le loro opinioni a favore o contro l’operazione».

I voli intra-europei

L’ingresso di Lufthansa in Ita, secondo l’Antitrust Ue, potrebbe «ridurre la concorrenza su un certo numero di rotte a corto raggio che collegano l’Italia con i paesi dell’Europa centrale». Si tratta, anche se la nota non li menziona, soprattutto di Germania, Svizzera, Belgio, Austria. «Su tali rotte, Lufthansa e Ita competono o competeranno testa a testa principalmente con voli diretti, ma anche indiretti — sottolinea Bruxelles —. La concorrenza su tali rotte appare limitata e proviene principalmente da vettori low cost, come Ryanair, che in molti casi operano da aeroporti più lontani».

Le rotte intercontinentali

Il secondo nodo è legato alla «concorrenza su un certo numero di rotte a lungo raggio» tra l’Italia e gli Stati Uniti, il Canada e il Giappone. Su tali rotte «la concorrenza di altre compagnie aeree appare insufficiente», giudica la Commissione. Anche perché — sottolinea — nella valutazione sono state considerate «le attività di Ita, Lufthansa e dei suoi partner in joint venture (United Airlines e Air Canada, ndr) come quelle di un'unica entità dopo la concentrazione».

La questione Linate

La terza criticità, secondo Direzione generale della Concorrenza Ue, è che l’unione tra Ita e Lufthansa potrebbe «creare o rafforzare la posizione dominante di Ita nell’aeroporto di Milano Linate, che potrebbe rendere più difficile per i concorrenti fornire servizi di trasporto aereo passeggeri da e per lo scalo cittadino». Linate è uno degli aeroporti più pregiati tra quelli esistenti nel mondo, data la sua vicinanza al centro cittadino e la clientela soprattutto business. È anche uno scalo intasato e senza più slot liberi e dove Ita e Lufthansa avrebbero insieme circa il 64% dei diritti di decollo e atterraggio.

L’impatto economico

«Ogni anno, milioni di passeggeri viaggiano su queste rotte per una spesa totale annua di oltre 3 miliardi di euro», calcola la Commissione europea. «L’obiettivo è garantire che l’operazione non comporti effetti negativi per i clienti — consumatori e imprese — in termini di aumento dei prezzi o di riduzione della qualità dei servizi». Ita, prosegue il comunicato, «ha iniziato con successo la sua attività. La Commissione teme che, in assenza di adeguate misure correttive, l’eliminazione di Ita come compagnia aerea indipendente possa avere effetti negativi sulla concorrenza in questi mercati già concentrati».

Il commento

La Commissione, poi, fa notare — quasi a rispondere alle critiche di queste settimane — che «le rotte che suscitano potenziali preoccupazioni rappresentano una piccola parte del totale delle rotte a breve e lungo raggio e dei passeggeri serviti da entrambe le parti e dai loro partner di joint venture, e le potenziali preoccupazioni non riguardano la grande maggioranza delle rotte operate da Ita».

Le prossime tappe

Che succede adesso? Mef e Lufthansa potranno rispondere agli «addebiti» della Commissione, consultare il fascicolo e richiedere un’audizione orale. Possono anche proporre rimedi — cioè sacrifici — «per risolvere i problemi preliminari di concorrenza individuati dalla Commissione». La scadenza del termine per la presentazione delle misure correttive «al momento» è fissata per il 26 aprile. Per consentire all’Antitrust Ue di dare un suo parere finale entro il 6 giugno.

La replica tedesca

«Stiamo facendo ulteriori progressi con il nostro investimento pianificato in Ita», replica in una nota Lufthansa. «Analizzeremo le obiezioni presentate dalla Commissione Ue, discuteremo ogni singolo punto in dettaglio con l’autorità Antitrust e, nelle fasi successive, continueremo a cooperare in modo costruttivo con la Commissione e presenteremo una proposta di rimedi all’autorità al fine di affrontare le restanti preoccupazioni». 

Le tempistiche

«Rimaniamo fiduciosi che l’operazione verrà approvata — prosegue — anche perché siamo convinti che la concorrenza in Europa, specialmente in Italia, potrà essere rafforzata da una Ita parte del gruppo Lufthansa». «Non commenteremo i dettagli dei procedimenti confidenziali o le obiezioni presentate — sottolinea il comunicato —, ma possiamo dire di essere pronti a proporre soluzioni costruttive compatibili con una realtà economica dell’aviazione così competitiva come quella italiana e di essere fiduciosi del fatto che Ita diventerà parte della famiglia del gruppo Lufthansa entro la fine di quest’anno».

lberberi@corriere.it

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