Zelensky a Washington: alla Casa Bianca e in Senato per sbloccare gli aiuti Usa

NEW YORK — «Noi non molleremo. Sappiamo cosa fare e potete contare sull’Ucraina. E speriamo di poter contare altrettanto su di voi». Così il presidente Zelensky si è appellato agli Stati Uniti, parlando ieri alla National Defense University, alla vigilia della sua visita di oggi alla Casa Bianca e al Congresso, che molti analisti vedono come l’ultima carta rimasta nelle sue mani per evitare la marcia su Kiev dell’autocrate russo Putin. Perché se non riuscirà a convincere i repubblicani trumpisti che aiutare il suo Paese a difendersi è nell’interesse nazionale americano, altrimenti Washington dovrà rimandare i suoi soldati a combattere in Europa, le possibilità di contrastare l’invasione imperialista ordinata dal Cremlino diventeranno nulle, o quasi.

Zelensky è arrivato dall’Argentina, dove ha corteggiato il nuovo presidente Milei affinché non lo abbandoni e ha discusso fittamente col collega ungherese Orbán, che invece è ormai da tempo nella tasca di Putin. Quindi è volato negli Usa per la sua terza visita, cominciata ieri con un discorso tenuto all’università finanziata dal Pentagono. «È fondamentale - ha detto - che la politica non provi nemmeno a tradire il soldato, perché proprio come le armi sono necessarie per la difesa, la libertà richiede sempre unità. Il mondo intero ci guarda, osservando il destino di una nazione libera».

Il riferimento agli ostacoli posti dai repubblicani in Congresso per finanziare le armi è evidente. Il presidente Biden ha chiesto al Parlamento di approvare un pacchetto da 106 miliardi di dollari, per aiutare Ucraina, Israele e Taiwan, e rafforzare il confine col Messico da dove arrivano migliaia di immigrati illegali. Tanto al Senato, quanto alla Camera, ci sarebbe una solida maggioranza bipartisan per approvarlo, ma la minoranza dei parlamentari più vicini a Trump lo ostacola, perché Donald è convinto che il disimpegno dall’Ucraina lo aiuti nelle elezioni del prossimo anno.

Nei giorni scorsi il Senato, dove il passaggio del pacchetto sembrava sicuro per poi mettere pressione sulla Camera, lo ha invece bloccato. I repubblicani pensano di poter sfruttare questa occasione per ricattare Biden e costringerlo a fare concessioni al confine, tra cui cambiare le pratiche per l’asilo e le espulsioni degli illegali. Il presidente ha detto di essere disposto a discutere, ma ha i giorni contati, se vuole l’approvazione del pacchetto prima delle vacanze di Natale. Perciò Zelensky è venuto a Washington, dove oggi sarà alla Casa Bianca, ma soprattutto avrà un incontro con i senatori di entrambi i partiti, e poi vedrà il nuovo Speaker repubblicano della Camera Mike Johnson. Lui aveva votato contro la prosecuzione degli aiuti, ma ora sembra aver cambiato idea. L’ultima carta di Zelensky, per salvare l’Ucraina.