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Quell’onda di milioni regalati a Putin per pulire i sottomarini nucleari
Anche l’Italia ha avuto la sua caccia all’Ottobre Rosso. Una lunga sfida per fare a pezzi i sottomarini sovietici, che si trovassero ancorati nei porti dell’estremo Nord o sommersi nei fondali dell’Artico. Una battaglia combattuta non con i siluri o le bombe di profondità, ma con pacchi di milioni sganciati in Russia: un’ondata di denaro pubblico gettata nei mari più freddi in un ventennio di progetti rimasti fuori dai radar, che hanno inghiottito 360 milioni di euro senza che esista un elenco dei beneficiati.