Alessio Madeddu, lo chef di «Quattro ristoranti» ucciso in Sardegna: chiesti 27 anni per l’imputato

� ormai giunto alle battute finali il processo per l’omicidio di Alessio Madeddu, chef originario di Telauda e famoso per la sua partecipazione al programma di Alessandro Borghese Quattro Ristoranti, ucciso a colpi di arma da taglio il 28 ottobre 2021, davanti al suo ristorante di Porto Budello. Ieri, davanti ai giudici della Corte d’Assise di Cagliari, la pm Rita Cariello ha chiesto la pena di 27 anni di reclusione per Angelo Brancasi, panettiere all’epoca dei fatti 43enne,reo confesso del delitto, il cui movente sarebbe una presunta relazione extraconiugale tra Madeddu e la moglie Marinella Atzori, impiegata stagionale nel ristorante della vittima.

Secondo la relazione del medico legale Roberto Demontis, la causa della morte sarebbero le diverse coltellato inflitte a Madeddu, che per� sarebbe stato anche colpito alla testa con un corpo contundente (sul luogo del delitto era stata trovata un’accetta) e, in seguito, travolto con l’auto. Angelo Brancasi era stato fermato meno di 24 ore dopo il ritrovamento del corpo da parte della figlia, identificato grazie alle immagini raccolte dalle telecamere di sorveglianza circostanti, e aveva subito confessato agli inquirenti l’omicidio dello chef. Secondo quanto ha riferito ai carabinieri, Brancasi si sarebbe presentato fuori dal locale di Madeddu alla ricerca di un confronto e, durante la discussione, lo avrebbe colpito ripetutamente con un coltello, di cui si sarebbe poi liberato nelle campagne circostanti.

La stessa vittima era per� gi� nota alle forze dell’ordine e alla cronaca locale: il due novembre del 2020 aveva, infatti, tentato di aggredire dei carabinieri con una ruspa, atto per il quale era stato condannato per tentato omicidio e aveva scontato gli arresti domiciliari.

Il 9 giugno del 2021, otto mesi dopo la tragedia, la figlia di Madeddu, Alessia, la stessa che a ottobre lo ritrov� senza vita dal suo locale, aveva deciso di riaprire le porte di �Sabor ‘e mari�, l’ittiturismo del padre, annunciando sui social di volerne cos� onorare la memoria: �Abbiamo pensato che tener vivo il suo ricordo fosse la cosa pi� bella, anche se difficile. Sono sicura che pap� ne sarebbe felice�.

Dopo due anni e mezzo, quindi, la vicenda si avvicina a una conclusione. Che per� arriver� solo l’8 febbraio, quando si torner� in aula per l’udienza conclusiva, durante la quale � prevista la sentenza per Angelo Brancasi.