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Tutti i presidenti degli Stati Uniti d'America morti o feriti in un attentato: da Lincoln ai Kennedy - La videoscheda | Corriere TV
(LaPresse) Abraham Lincoln è stato il primo presidente degli Stati Uniti ucciso in un attentato. Venne raggiunto da un colpo di pistola il 14 aprile 1865 mentre assisteva a uno spettacolo a Washington. Il 2 luglio 1881 James Abram Garfield, 20mo presidente Usa, fu gravemente ferito da un colpo di pistola sparato da un disoccupato. Morì due mesi dopo. Il 6 settembre 1901 William McKinley, 25° presidente americano, venne colpito durante un concerto a New York. Un giovane anarchico gli si avvicinò e e gli sparò due colpi di pistola centrando l'addome. Morì pochi giorni dopo. Il 22 novembre 1963 è la data che cambiò l'America. A Dallas, mentre era in visita ufficiale, venne ucciso John F. Kennedy, 35mo presidente degli Stati Uniti. A sparare un ex marine, Lee Harvey Osvald, arrestato poco dopo l'omicidio. Tra falliti assassinii quello a Theodore Roosevelt. Il 14 ottobre 1912, il 32mo presidente Usa, uscì miracolosamente illeso da un attentato durante la sua terza campagna elettorale a Milwaukee, in Wisconsin. Oltre 60 anni dopo quello a Gerald Ford, 38mo presidente Usa. Il 5 settembre del 1975 una seguace della setta di Charles Manson, tentò di ucciderlo a Sacramento, in California, confondendosi tra la folla vestita da suora. Fu fermata dagli 007 prima di sparare con una pistola semi-automatica. Il 30 marzo 1981 Ronald Reagan - 40º presidente degli Stati Uniti - venne gravemente ferito da uno dei colpi di arma da fuoco sparati da uno squilibrato, mentre si trovava a Washington per un discorso.