Sosteneo (Generali) entra con Edison e Saipem nel progetto Puglia green hydrogen valley
di Redazione Economia
F2i studia la creazione di un polo dell’energia. L’operazione, agli esordi, prevede l’aggregazione tra due delle principali controllate del fondo infrastrutturale italiano: Sorgenia ed EF Solare Italia. Ne nascerebbe un gruppo con una capacità installata di quasi 6 Gigawatt e circa mezzo milione di clienti. Il riassetto dovrebbe entrare nel vivo nella prima metà del 2024. L’affare non è dei più semplici ma al lavoro, secondo indiscrezioni, ci sarebbe già l’advisor Lazard. Dal punto di vista industriale la fusione tra le due società darebbe vita a un operatore in grado di mettere assieme le quattro centrali a ciclo combinato a gas naturale e gli impianti di rinnovabili di Sorgenia con i 300 parchi fotovoltaici di EF Solare in l’Italia e i dieci in Spagna, frutto dell’acquisizione di Renovalia. Numeri che ne farebbero un attore di primo piano nella transizione energetica anche a livello europeo.
di Redazione Economia
Sotto il profilo finanziario, l’unione potrebbe facilitare l’uscita del fondo spagnolo Asterion, socio al 27,6% di Sorgenia, nel cui capitale è entrato a fianco F2i a ottobre 2020, nell’ambito di un’operazione che aveva assegnato al gruppo guidato da Michele De Censi un valore di impresa attorno a un miliardo. Nel nuovo perimetro Asterion potrebbe essere sostituito da un altro investitore. Stando alle prime simulazioni, la ricerca si indirizzerebbe verso un attore finanziario ma con competenze industriali nell’energia e nelle infrastrutture, che apporti competenze ed eventualmente altri asset. Sul mercato andrebbe una minoranza, la cui valutazione potrebbe arrivare fino a un miliardo.
Il nuovo polo della generazione elettrica da tecnologie per la transizione energetica e rinnovabili rientra tra i progetti che il ceo di F2i, Renato Ravanelli, ha condiviso con il consiglio di amministrazione e i principali azionisti della sgr. Il piano contempla anche dismissioni per circa due miliardi, volte a sostenere la distribuzione ai sottoscrittori dei fondi. Da quanto emerge, sono considerate ormai pronte per la vendita il 40% in Iren Acqua e la partecipazione del 40% in Kos, la società delle residenze per anziani con gli Anni Azzurri, controllata al 60% dalla Cir dei De Benedetti. Nel frattempo F2i lavora alla raccolta del miliardo di euro necessario per rilevare il 10% della nuova società che controllerà la rete di Tim affiancandosi a Kkr e al Mef. All’appello mancherebbero ancora circa 300-400 milioni. La gran parte delle fondazioni bancarie sarebbe pronta a sottoscrivere e magari fare anche uno sforzo in più per arrivare all’obiettivo. Mentre Fondazione Crt, che aveva già dato disdetta al patto tra azionisti di F2i, potrebbe non aderire al nuovo fondo per la Netco.
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02 dic 2023
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