Censis, l’Italia è un Paese di «sonnambuli» spaventati: senza giovani entro il 2050

L’Italia è un Paese che invecchia, dove i cittadini sono «sonnambuli» che rimangono inermi di fronte alle paure sul futuro, dal totale tracollo economico a una guerra mondiale. È la fotografia che emerge dal 57esimo rapporto annuale del Censis. «Alcuni processi economici e sociali — spiega l’istituto — largamente prevedibili nei loro effetti, sembrano rimossi dall’agenda collettiva del paese, o comunque sottovalutati, benché il loro impatto sarà dirompente per la tenuta del sistema».
Il primo effetto di questo fenomeno è l’invecchiamento della popolazione. Secondo le stime, nel 2050 (tra meno di 30 anni), l’Italia potrebbe aver perso un complessivo di 4,5 milioni di residenti. Per intendersi, è come se sparissero le due città più abitate, Roma e Milano. La flessione demografica sarà il risultato di un calo di 9,1 milioni di persone con meno di 65 anni e di un contestuale incremento di 4,6 milioni di over 65: diminuisce così la popolazione attiva in senso lavorativo di quasi 8 milioni di persone.

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