Israele inizia a ridurre le truppe a Gaza. Colpo a Netanyahu dalla Corte Suprema

di Francesco Battistini

L’esercito: sar� una guerra lunga. Stop alla riforma giudiziaria

Israele inizia a ridurre le truppe a Gaza. Colpo a Netanyahu dalla Corte Suprema

DAL NOSTRO INVIATO
GERUSALEMME
�Il Nord di Gaza � sotto controllo. Ottomila uomini di Hamas sono morti. Tunnel, casematte dei terroristi, depositi d’armi, rampe di lancio dei razzi: molta roba � distrutta. Possiamo cominciare a richiamare qualche soldato�. E’ la prima volta in tre mesi e Herzi Halevi, generale Idf, scandisce le parole con una certa solennit�: cinque brigate, e due sono fatte di riservisti, usciranno dalla Striscia. Una �riduzione significativa di truppe�. L’inizio della fine? Tutt’altro: �Gli obbiettivi di questa guerra comportano combattimenti prolungati — spiega il portavoce militare Daniel Hagari — e noi ci stiamo organizzando in modo adeguato. Dobbiamo gestire la distribuzione delle forze sul terreno in maniera complessa e serve attenzione ai riservisti e all’economia: le unit� dei riservisti tornano a casa questa settimana, sapendo per� che la guerra continua e che avremo bisogno di loro anche nel 2024�.

Tutti a casa, ma non troppo. Alcune migliaia dei 300mila richiamati di questi mesi fanno lo zaino. La 14esima e la 551esima brigata. Si prevedono �almeno altri sei mesi� di combattimenti con Hamas e il ricambio � necessario. C’entrano le pressioni americane perch� Israele abbassi l’intensit� degli attacchi. Ma pure quelle delle famiglie israeliane, di chi ha affari, di chi ha un lavoro da curare e si trova a combattere. Ora i vertici Idf promettono meno bombe sul nord di Gaza, ormai distrutto e �bonificato� da Hamas, con un po’ di fiato ai riservisti in attesa di ricambio.

E poi l’economia. La guerra morde anche un Paese abituato alle mobilitazioni. Si calcola che nel 2024 l’offensiva coster� 13 miliardi di dollari in spese vive, senza contare il resto: per la prima volta in quattro anni, la Banca d’Israele ritocca il tasso d’interesse (dal 4,75 al 4,5%) e avverte conseguenze economiche significative� su occupazione, inflazione e crescita.

Mossa inevitabile, dunque, il richiamo d’un po’ di riservisti. Anche per placare una piazza che ha solo sospeso i conti politici con Netanyahu. Ieri sera, la Corte suprema ha bocciato (otto voti contro sette) una delle norme pi� controverse della gi� fin troppo controversa riforma della giustizia . Per mesi, prima del 7 ottobre, le manifestazioni di protesta quasi quotidiane stavano facendo vacillare il governo pi� destrorso della storia del Paese e lo stesso Netanyahu, �distruttore d’Israele�, riducendone al minimo la popolarit�. Ora, la Corte ha detto no all’articolo della riforma sulla �ragionevolezza�: quella che voleva togliere ai magistrati il diritto di pronunciarsi sulle decisioni del governo o della Knesset. La norma � inaccettabile, dicono i giudici, perch� �esclude ogni critica giudiziaria� e sarebbe �un colpo duro e senza precedenti alle caratteristiche essenziali d’uno stato democratico�. I giudici supremi non hanno dubbi: �In casi eccezionali ed estremi, nei quali il governo o la Knesset varcano i limiti�, possono annullare una legge. � una �dimostrazione d’arroganza� della magistratura, protesta il ministro Yariv Levin, che aveva disegnato la riforma. Per la piazza anti-Bibi, che ora lo contesta per la guerra, � solo una dimostrazione di buonsenso.


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1 gennaio 2024 (modifica il 1 gennaio 2024 | 21:04)

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