Lorenzo Guerini, sull’Ucraina la linea del Pd impostata ai tempi del governo Draghi, quando lei era ministro della Difesa, finora ha retto. Ma regger� ancora?
�Il sostegno all’Ucraina � un punto fermo per il Pd. � il sostegno a chi lotta per la libert� contro chi, alle porte dell’Europa, usa illegittimamente la forza per aggredire un popolo, la sua sovranit�, il suo diritto di scegliersi il futuro guardando all’Europa e all’Occidente. La sua aspirazione ad una pace vera e giusta�.
Guerini: «Il sostegno all’Ucraina punto fermo per il Pd. No alla demagogia»
L’ex ministro: ambiguo dirsi vicino a Kiev e negare il diritto a difendersi

E il governo secondo lei regge? Comunque, a prescindere da quando saranno le elezioni politiche, l’alternativa a Giorgia Meloni appare assai fumosa e alquanto lontana…
�Il governo ha una maggioranza numericamente forte. Hanno i numeri, governino: � la democrazia. Noi, l’opposizione, abbiamo il compito di segnalare la distanza, macroscopica, tra le cose che stanno facendo e quanto dicevano in campagna elettorale. Sulla sanit�, sulla crescita economica, sul lavoro, sulle tasse. Abbiamo il dovere di contrastare il disegno dell’autonomia differenziata, che rischia di allargare le differenze tra Nord e Sud e di indebolire la solidariet� nazionale. Soprattutto dobbiamo offrire alle persone proposte alternative che colgano i veri problemi e propongano soluzioni reali. Come si addice a una reale alternativa di governo che non voglia limitarsi a essere opposizione demagogica o di testimonianza�.
Ma come pensate di riuscire a mettere insieme Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e sinistra, Azione e Italia viva? Sembra un’impresa improba almeno al momento.
�Se usciamo dalla polemica spicciola e dall’ansia da prestazione elettorale, io penso sia possibile. Lo abbiamo fatto sul salario minimo. Lo possiamo fare sulla sanit�, cos� decisiva per la vita delle persone. Dobbiamo farlo presentando una proposta alternativa alla riforma costituzionale del centrodestra che indebolisce fortemente la centralit� del Parlamento e lo subordina al premier. Non basta spiegare le ragioni sacrosante della nostra contrariet�. Sul modello tedesco, che ha dimostrato di funzionare, credo sia possibile trovare una convergenza. Pd e Azione sono d’accordo, ci potrebbe arrivare Italia Viva quando si render� conto che non ci sono spazi per cambiare il testo della maggioranza. Non so cosa pensino i 5 Stelle ma, francamente, non capirei se fossero contrari. Sarebbero passi importanti sulla strada dell’unit� delle opposizioni, tuttavia non sufficienti perch�, prima o poi, un chiarimento politico lo dovremo fare. E la generosit� non pu� essere chiesta solo al Pd�.
Intanto, a proposito di generosit�, Giuseppe Conte in un’intervista al �Corriere della Sera� chiede al Partito democratico di fare chiarezza tra le sue diverse anime. In pratica dice che per costruire un’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle bisogna fare fuori voi riformisti…
�Vaste programme... E comunque, se questo fosse il desiderio, consiglio di darsi pace: hic manebimus optime. Oggi come ieri siamo interessati a lavorare ad un’alleanza permeata dai valori del centrosinistra e che parli agli italiani di un’alternativa credibile. Di governo. Con punti chiari: dalla tavola dei valori alla collocazione internazionale del Paese. Non a una formula evanescente di un evocato progressismo che non � in grado di scegliere tra Biden e Trump…�.
Conte in quell’intervista dice anche che non si pu� camminare insieme se non si � uniti sul conflitto in Ucraina, che su questo come su altre questioni (transizione ecologica, questione morale, legalit�) nel Pd ci sono troppe ambiguit�...
�Ci� che trovo ambiguo � manifestare un po’ ipocritamente la “solidariet�” verso gli ucraini e negare loro il diritto di difendersi. � un ragionamento peloso e, mi consenta, anche piuttosto cinico. Per quanto mi riguarda questo � un punto non sacrificabile a qualsiasi alleanza. In realt� la discussione politica � troppo condizionata da una interpretazione sbagliata del voto europeo visto come un regolamento dei rapporti di forza all’interno degli schieramenti. Non capendo che invece la posta in gioco in Europa � ben altra�.
Dentro il Pd si � aperto un dibattito piuttosto acceso sull’opportunit� che la segretaria Elly Schlein si candidi alle elezioni europee, lei che cosa ne pensa?
�Che se ne � parlato fin troppo. Prodi ha detto cose giuste, che condivido. Mi fermerei l�. Piuttosto penso che sia urgente ragionare insieme sulla nostra idea di Europa, con quali proposte e con quale squadra, per continuare il lavoro, positivo e non facile, del nostro gruppo uscente�.
Guerini, con quale percentuale il Partito democratico potr� dire di essere andato bene alle Europee? Sopra il 20 per cento che gli danno adesso i sondaggi?
�C’� un florilegio di supposizioni sul tema al quale mi sottraggo. Mi auguro la pi� alta possibile, non solo per il Pd ma per tutta la famiglia socialista e democratica europea. Non possiamo permettere una svolta a destra in Europa: � gi� in corso, tra crisi drammatiche come le guerre in Ucraina o in Medio Oriente, la definizione di un nuovo ordine mondiale. E non possiamo permetterci che non ci sia in campo anche un’Europa forte, unita, coraggiosa, e sostenuta dalle forze democratiche che sanno quanto essa sia decisiva per le sorti globali. Non certo l’Europa debole e dei veti delle destre sovraniste�.
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6 febbraio 2024 (modifica il 6 febbraio 2024 | 22:09)
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