Guerini: «Il sostegno all’Ucraina punto fermo per il Pd. No alla demagogia»

di Maria Teresa Meli

L’ex ministro: ambiguo dirsi vicino a Kiev e negare il diritto a difendersi

Guerini: «Il sostegno all’Ucraina punto fermo per il Pd. No alla demagogia»

Lorenzo Guerini, sull’Ucraina la linea del Pd impostata ai tempi del governo Draghi, quando lei era ministro della Difesa, finora ha retto. Ma regger� ancora?
�Il sostegno all’Ucraina � un punto fermo per il Pd. � il sostegno a chi lotta per la libert� contro chi, alle porte dell’Europa, usa illegittimamente la forza per aggredire un popolo, la sua sovranit�, il suo diritto di scegliersi il futuro guardando all’Europa e all’Occidente. La sua aspirazione ad una pace vera e giusta�.

E il governo secondo lei regge? Comunque, a prescindere da quando saranno le elezioni politiche, l’alternativa a Giorgia Meloni appare assai fumosa e alquanto lontana…
�Il governo ha una maggioranza numericamente forte. Hanno i numeri, governino: � la democrazia. Noi, l’opposizione, abbiamo il compito di segnalare la distanza, macroscopica, tra le cose che stanno facendo e quanto dicevano in campagna elettorale. Sulla sanit�, sulla crescita economica, sul lavoro, sulle tasse. Abbiamo il dovere di contrastare il disegno dell’autonomia differenziata, che rischia di allargare le differenze tra Nord e Sud e di indebolire la solidariet� nazionale. Soprattutto dobbiamo offrire alle persone proposte alternative che colgano i veri problemi e propongano soluzioni reali. Come si addice a una reale alternativa di governo che non voglia limitarsi a essere opposizione demagogica o di testimonianza�.

Ma come pensate di riuscire a mettere insieme Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e sinistra, Azione e Italia viva? Sembra un’impresa improba almeno al momento.
�Se usciamo dalla polemica spicciola e dall’ansia da prestazione elettorale, io penso sia possibile. Lo abbiamo fatto sul salario minimo. Lo possiamo fare sulla sanit�, cos� decisiva per la vita delle persone. Dobbiamo farlo presentando una proposta alternativa alla riforma costituzionale del centrodestra che indebolisce fortemente la centralit� del Parlamento e lo subordina al premier. Non basta spiegare le ragioni sacrosante della nostra contrariet�. Sul modello tedesco, che ha dimostrato di funzionare, credo sia possibile trovare una convergenza. Pd e Azione sono d’accordo, ci potrebbe arrivare Italia Viva quando si render� conto che non ci sono spazi per cambiare il testo della maggioranza. Non so cosa pensino i 5 Stelle ma, francamente, non capirei se fossero contrari. Sarebbero passi importanti sulla strada dell’unit� delle opposizioni, tuttavia non sufficienti perch�, prima o poi, un chiarimento politico lo dovremo fare. E la generosit� non pu� essere chiesta solo al Pd�.

Intanto, a proposito di generosit�, Giuseppe Conte in un’intervista al �Corriere della Sera� chiede al Partito democratico di fare chiarezza tra le sue diverse anime. In pratica dice che per costruire un’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle bisogna fare fuori voi riformisti…
Vaste programme... E comunque, se questo fosse il desiderio, consiglio di darsi pace: hic manebimus optime. Oggi come ieri siamo interessati a lavorare ad un’alleanza permeata dai valori del centrosinistra e che parli agli italiani di un’alternativa credibile. Di governo. Con punti chiari: dalla tavola dei valori alla collocazione internazionale del Paese. Non a una formula evanescente di un evocato progressismo che non � in grado di scegliere tra Biden e Trump…�.

Conte in quell’intervista dice anche che non si pu� camminare insieme se non si � uniti sul conflitto in Ucraina, che su questo come su altre questioni (transizione ecologica, questione morale, legalit�) nel Pd ci sono troppe ambiguit�...
�Ci� che trovo ambiguo � manifestare un po’ ipocritamente la “solidariet�” verso gli ucraini e negare loro il diritto di difendersi. � un ragionamento peloso e, mi consenta, anche piuttosto cinico. Per quanto mi riguarda questo � un punto non sacrificabile a qualsiasi alleanza. In realt� la discussione politica � troppo condizionata da una interpretazione sbagliata del voto europeo visto come un regolamento dei rapporti di forza all’interno degli schieramenti. Non capendo che invece la posta in gioco in Europa � ben altra�.

Dentro il Pd si � aperto un dibattito piuttosto acceso sull’opportunit� che la segretaria Elly Schlein si candidi alle elezioni europee, lei che cosa ne pensa?
�Che se ne � parlato fin troppo. Prodi ha detto cose giuste, che condivido. Mi fermerei l�. Piuttosto penso che sia urgente ragionare insieme sulla nostra idea di Europa, con quali proposte e con quale squadra, per continuare il lavoro, positivo e non facile, del nostro gruppo uscente�.

Guerini, con quale percentuale il Partito democratico potr� dire di essere andato bene alle Europee? Sopra il 20 per cento che gli danno adesso i sondaggi?
�C’� un florilegio di supposizioni sul tema al quale mi sottraggo. Mi auguro la pi� alta possibile, non solo per il Pd ma per tutta la famiglia socialista e democratica europea. Non possiamo permettere una svolta a destra in Europa: � gi� in corso, tra crisi drammatiche come le guerre in Ucraina o in Medio Oriente, la definizione di un nuovo ordine mondiale. E non possiamo permetterci che non ci sia in campo anche un’Europa forte, unita, coraggiosa, e sostenuta dalle forze democratiche che sanno quanto essa sia decisiva per le sorti globali. Non certo l’Europa debole e dei veti delle destre sovraniste�.

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6 febbraio 2024 (modifica il 6 febbraio 2024 | 22:09)

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