«Il Super Bowl? Una trappola per Trump» La teoria del complotto che coinvolge Taylor Swift e il fidanzato dei Chiefs

Oggi si gioca il Super Bowl, ossia l'evento sportivo più importante negli Stati Uniti. La partita tra i San Francisco 49ers e i Kansas City Chiefs si gioca nella notte italiana tra domenica e lunedì (qui dove potete seguirla in tv), e per la prima volta si gioca a Las Vegas, capitale del gioco d'azzardo, e non senza qualche polemica.  Ma se il risultato finale del match che vede i californiani dati per favoriti è senz'altro il dato più atteso dagli oltre 115 milioni di telespettatori attesi per l'evento, all'Allegiant Stadium andrà in scena anche un'altra partita, legata in modo più o meno diretto alle elezioni presidenziali americane. Con al centro la popstar da 279 milioni di follower, Taylor Swift. La cantante, dopo aver visto girare per diverse ore delle false immagini generate con l’Intelligenza Artificiale che la ritraevano in pose sessualmente esplicite, con un tardivo ritardo nel blocco, ora è al centro di una teoria del complotto, che vede coinvolto anche il suo partner, Travis Kelce, campione di football americano, già due volte vincitore del Super Bowl con i suoi Kansas City Chiefs. Ma andiamo con ordine.

A sostenere la tesi di un maxi-complotto sono gli elettori di estrema destra che additano la cantante come una «risorsa del Pentagono». I repubblicani ritengono che la stella della musica possa incoraggiare gli elettori a votare Biden in vista di un Super Bowl  che sarebbe stato «truccato», con una Nfl - la National Football League - connivente nell'aver già deciso la squadra vincitrice. Appare scontata infatti per l’ultradestra la vittoria del team in cui milita Travis Kelce (pur come detto sfavorito), con conseguente presa di posizione delle due star - sulla scia della vittoria - in favore di Biden nella serata sportiva tra le più seguite al mondo. E di gran lunga la più influente su suolo americano.

Perché la teoria del complotto

Il tutto avverrebbe ovviamente ai danni di Trump, il candidato repubblicano. Le motivazioni per cui è in atto un’operazione che mira a screditare la figura dell’artista statunitense, ha origini lontane. E la corsa nei cieli di tutto il mondo di Swift per arrivare in tempo a seguire l'evento allo stadio, dopo l'ultimo concerto tenuto a Tokyo sabato (per la cronaca, il jet privato è arrivato in tempo a Los Angeles nella notte) non ha fatto altro che gettare benzina su un fuoco acceso quattro anni fa. Nelle elezioni del 2016 la cantante non si sbilanciò nel sostenere l'uno o l’altro candidato.  Ma nelle elezioni successive Swift non esitò invece a schierarsi, come nel 2020 quando il sostegno all’allora candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, fu netto. L'artista, rivolgendosi all’ex presidente Trump, scrisse su Twitter (ora X) «Ti faremo cadere con il voto» (We will vote you out). Un post che dal maggio 2020 è stato ricondiviso quasi mezzo milione di volte e con 1 milione e oltre di like.

Il risultato delle presidenziali del 2020 è storia. Nel 2024, salvo sorprese dell'ultimo minuto, i due rivali si sfideranno nuovamente. E la polemica si riscalda, con i motivi più o meno fantasiosi per cui coinvolgere suo malgrado Taylor Swift nelle teorie cospirative a cui si aggiunge il suo fidanzato, appunto Kelce, a suo tempo testimonial di Pfizer. Azienda farmaceutica legata ai vaccini anti-covid. Una stratificazione di fake news.

Travis Kelce e Taylor Swift allo stadio per lui
Il potere della Swift

Designata persona dell’anno da Time, la donna potrebbe davvero diventare l’ago della bilancia delle prossime presidenziali. Viene dato per scontato il suo appoggio ai democratici e di ciò si parla già da qualche mese. Ad alimentare le teorie del complotto, riporta la Cnn, anche l’ex candidato Vivek Ramaswamy, che su X si è domandato con malcelato sarcasmo, chi vincerà il prossimo Super Bowl, con ovvio riferimento ai Kansas City Chiefs, squadra in cui milita il partner della Swift. Lo stesso Ramaswamy condivise teorie del complotto che hanno portato alle drammatiche scene di Capitol Hill, fomentati dalle continue fake news condivise da Donald Trump sui propri profili social. 

«Una risorsa del Pentagono»

Le fantasiose tesi degli elettori della destra americana, che vantano anch’essi milioni di follower ritengono Taylor Swift una risorsa del Pentagono, impegnata in una operazione psicologica che coinvolge anche il cosiddetto «Mr Pfizer». Secondo Politico i motivi per cui la destra sia così ossessionata dalle teorie del complotto che vogliono la Swift un’adepta del Pentagono, è per la svolta populista dei Repubblicani. Che credano davvero o meno in queste strampalate tesi di alcuni sostenitori di Donald Trump, il tentativo di screditare la popstar appare come una mossa per limitare l'afflusso di voti verso Biden. 

La popolarità della popstar è infatti più elevata (e più trasversale) di quella del Presidente uscente, il quale assiste alla continua avanzata di Trump nei sondaggi nonostante i guai giudiziari. Intanto le piattaforme social e i senatori di ambo gli schieramenti, cercano un modo di tutelare i più giovani dalle fake news e dai deep fake, di cui la stessa Swift è rimasta vittima su X

Più che elezioni, una guerra

Le sessantesime elezioni presidenziali statunitensi si terranno il prossimo novembre. È probabile che le fake news e gli attacchi rivolti alla cantante non terminino qui. L’occhio è puntato sui social media e sull’Intelligenza artificiale. I contenuti dannosi o falsi potrebbero contribuire a decidere le sorti degli Stati Uniti (e del mondo) nei prossimi quattro anni, considerate le tensioni e i conflitti in atto. 

Una volta si schieravano artisti e pop star, oltre alle idee. Ora a fare da ago della bilancia, una sola popstar trentaquattrenne che si è trovata «costretta» a schierarsi in favore di uno piuttosto che dell’altro partito e che dovrà allo stesso tempo tutelarsi dai continui attacchi. Nel mentre, due politici da 158 anni in due, sperano che l’influenza dei sostenitori possano giovare l’uno piuttosto che l’altro. Una volta c’erano le idee, ora prevale la condivisione.

2 febbraio 2024 ( modifica il 11 febbraio 2024 | 13:37)

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