La sede di Estée Lauder a New York. Nel riquadro, Fabrizio Freda
«Faccio il lavoro dei miei sogni», raccontava Fabrizio Freda guardando Central Park dalle vetrate del suo ufficio in cima al General Motors Building, tra la 59a e la Quinta strada a New York. Nel 2021 il manager napoletano, da 14 anni ceo di Estée Lauder, è stato il secondo ceo più pagato d’America, con una retribuzione di 66 milioni di dollari. Quell’anno a Wall Street, dove il gruppo è sbarcato nel 1995, il titolo valeva oltre 300 dollari da una quotazione sotto i 20 dollari nel luglio 2009, quando è arrivato Freda.
Ma oggi la sua posizione vacilla. Estée Lauder, fondata 77 anni fa a New York fa e che il manager italiano ha contribuito a trasformare in un impero delle bellezza, oggi è in difficoltà. Nell’ultimo anno il titolo è sceso del 43,45% a 123,8 dollari .
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La caduta ha spazzato via circa 45 miliardi di capitalizzazione e impoverito di 15 miliardi la famiglia azionista che controlla circa il 35%. I discendenti della fondatrice Estée sarebbero divisi sul futuro dell’azienda, che non è riuscita a superare del tutto la crisi del Covid. «La ripresa dalla pandemia è stata prolungata e complessa», ha ammesso Freda venerdì durante l’assemblea degli azionisti, tenuta in streaming e durata appena 34 minuti. I ricavi del primo trimestre, chiuso a fine settembre, sono in calo del 10% (a 3,5 miliardi) e il gruppo ha tagliato le stime sugli utili per l’anno fiscale 2024, a causa del rallentamento del settore beauty nel segmento di lusso in Cina e nel resto dell’Asia. Correzione pagata con una flessione del 13% in Borsa in un solo giorno.
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Secondo il Wall Street Journal, il board di 15 membri, che include il presidente onorario Leonard Lauder (90 anni) in uscita e il fratello Ronald (79 anni), figli di Estée, e i loro figli Gary, William (presidente esecutivo) e Jane (direttrice dei dati) ufficialmente sostiene Freda. Ma Leonard ed altri sarebbero insoddisfatti del suo piano di rilancio e alla ricerca di un nuovo ceo (in corsa sarebbe anche Jane, cha ha 50 anni e in passato ha guidato Origines e Clinique, due marchi del gruppo), mentre William punterebbe sul manager italiano.
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19 nov 2023
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