La Fed non abbassa i tassi : colpa di inflazione (alta) e disoccupazione (bassa)

Mercoledì primo maggio, seguito della riunione del Comitato di politica monetaria, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha annunciato il mantenimento dei tassi tra il 5,25% e il 5,5 per cento. Una forbice di costo del denaro in vigore da luglio che è la più alta da 23 anni. Il presidente della banca centrale americana Jerome Powell ha constatato «l’assenza di progressi» sul fronte dell’inflazione: «I recenti indicatori suggeriscono che l'attività economica ha continuato a espandersi. Il mercato del lavoro resta solido, e il tasso di disoccupazione basso. L'inflazione è rallentata nell'ultimo anno ma resta elevata. Negli ultimi mesi c'è stata una mancanza di progressi verso l'obiettivo del 2%», ha affermato la Fed nel comunicato diffuso al termine della due giorni di riunione. «Non ci aspettiamo che sarà appropriato ridurre i tassi fino a quando non avremo maggiore fiducia sulla traiettoria dell'inflazione verso il target del 2%». 

Improbabile un rialzo

Si tratta del sesto vertice consecutivo in cui la Fed ha lasciato i tassi invariati. Le decisioni sono state prese all’unanimità. La Fed ha dato un segnale di austerità per i prossimi mesi, spegnendo le speranze di un allentamento già a giugno, che ora viene atteso a novembre. Ma il governatore ha scacciato i dubbi di chi temeva un ulteriore restringimento della politica monetaria. Powell ha dichiarato: «Credo che sia improbabile che la prossima mossa sui tassi sia quella di un rialzo. Direi che è improbabile». Il governatore ha aggiunto che un «inatteso indebolimento del mercato del lavoro» potrebbe accelerare il primo taglio. Il mercato del lavoro rimane complessivamente solido, con un tasso di disoccupazione inferiore al 4% e i datori di lavoro che continuano ad assumere lavoratori a ritmo sostenuto. Il Dipartimento del Lavoro pubblicherà venerdì 3 maggio i dati di aprile sulle assunzioni, gli aumenti salariali e la disoccupazione.

I mercati: giù Nasdaq e S&P 500

La reazione dei mercati è stata mista.  Inizialmente il Dow Jones è balzato  dell’1,2% e il Nasdaq  di oltre l’1,7%. Ma gli entusiasmi di Wall Street si sono raffreddati e il Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0,23%, l’S&P 500 ha terminato in calo dello 0,34% e il Nasdaq Composite ha perso lo 0,33 per cento.

Iscriviti alle newsletter di L'Economia

Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile

Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo

One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)

E non dimenticare le newsletter
L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18

2 maggio 2024 ( modifica il 2 maggio 2024 | 09:35)

- Leggi e commenta