Ue: a marzo inflazione stabile al 2,4% in Eurozona, Italia all'1% (prezzi in discesa per la spesa)
di Redazione Economia
Mercoledì primo maggio, seguito della riunione del Comitato di politica monetaria, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha annunciato il mantenimento dei tassi tra il 5,25% e il 5,5 per cento. Una forbice di costo del denaro in vigore da luglio che è la più alta da 23 anni. Il presidente della banca centrale americana Jerome Powell ha constatato «l’assenza di progressi» sul fronte dell’inflazione: «I recenti indicatori suggeriscono che l'attività economica ha continuato a espandersi. Il mercato del lavoro resta solido, e il tasso di disoccupazione basso. L'inflazione è rallentata nell'ultimo anno ma resta elevata. Negli ultimi mesi c'è stata una mancanza di progressi verso l'obiettivo del 2%», ha affermato la Fed nel comunicato diffuso al termine della due giorni di riunione. «Non ci aspettiamo che sarà appropriato ridurre i tassi fino a quando non avremo maggiore fiducia sulla traiettoria dell'inflazione verso il target del 2%».
di Redazione Economia
Si tratta del sesto vertice consecutivo in cui la Fed ha lasciato i tassi invariati. Le decisioni sono state prese all’unanimità. La Fed ha dato un segnale di austerità per i prossimi mesi, spegnendo le speranze di un allentamento già a giugno, che ora viene atteso a novembre. Ma il governatore ha scacciato i dubbi di chi temeva un ulteriore restringimento della politica monetaria. Powell ha dichiarato: «Credo che sia improbabile che la prossima mossa sui tassi sia quella di un rialzo. Direi che è improbabile». Il governatore ha aggiunto che un «inatteso indebolimento del mercato del lavoro» potrebbe accelerare il primo taglio. Il mercato del lavoro rimane complessivamente solido, con un tasso di disoccupazione inferiore al 4% e i datori di lavoro che continuano ad assumere lavoratori a ritmo sostenuto. Il Dipartimento del Lavoro pubblicherà venerdì 3 maggio i dati di aprile sulle assunzioni, gli aumenti salariali e la disoccupazione.
di Redazione Economia
La reazione dei mercati è stata mista. Inizialmente il Dow Jones è balzato dell’1,2% e il Nasdaq di oltre l’1,7%. Ma gli entusiasmi di Wall Street si sono raffreddati e il Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0,23%, l’S&P 500 ha terminato in calo dello 0,34% e il Nasdaq Composite ha perso lo 0,33 per cento.
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