Dopo ChatGpt c'è Worldcoin: perché Sam Altman vuole i dati biometrici di tutta l'umanità

Worldcoin vuole creare un «passaporto 2.0» globale, basato sulla scansione dell’iride con un dispositivo chiamato Orb. Per convincere offre in cambio criptovaluta. Il progetto però ha suscitato molte perplessità e in Spagna è stato bloccato per violazione della privacy 

Dopo ChatGpt, Worldcoin: Sam Altman vuole i dati biometrici di tutta l’umanità

Sam Altman con un Orb

L’amministratore delegato di OpenAI Sam Altman è stato reintegrato nel consiglio di amministrazione della società che produce ChatGpt, il sistema di intelligenza artificiale più importante al mondo. Ma rimangono i dubbi sugli obiettivi (e i metodi) delle sue imprese. Non solo perché all’inizio di questo mese Elon Musk ha citato in giudizio OpenAi e Altman, affermando che avevano abbandonato la missione originaria della startup di sviluppare l’intelligenza artificiale a beneficio dell’umanità e non a scopo di lucro. Ma anche perché un altro suo progetto, Worldcoin, è finito sotto accusa in Europa. Fondata da Altman nel 2019, Worldcoin ha l’obiettivo di creare un sistema di riconoscimento dell’identità globale basato sulla scansione dell’iride con un dispositivo chiamato Orb. Per convincere le persone a farlo, offre in cambio criptovaluta (prodotta da un’altra azienda di Altman, Tools for Humanity). Il progetto però ha suscitato molte perplessità e in Spagna è stato bloccato con l’accusa di violazione della privacy.

«Worldcoin — spiega con la mania di grandezza tipica della Silicon Valley il sito della società — è stata fondata con la missione di creare un’identità e una rete finanziaria di proprietà della maggioranza dell’umanità. In caso di successo, Worldcoin potrebbe aumentare considerevolmente le opportunità economiche, offrire una soluzione affidabile per distinguere gli esseri umani dalle AI online preservando la privacy, consentire processi democratici globali e mostrare un potenziale percorso verso un reddito di base universale finanziato dall’AI». L’idea è sviluppare un sistema di riconoscimento che permetta di identificare le persone mantenendone l’anonimato. «Non vogliamo sapere chi siete, ma solo che siete unici — si legge ancora sul sito —. Orb verifica che siate un vero essere umano e che non vi siate già iscritti in precedenza. Lo fa catturando ed elaborando le immagini dell’utente e la struttura unica della sua iride. Poiché non esistono due persone con lo stesso disegno dell’iride e questi disegni sono molto difficili da falsificare, l’Orb è in grado di distinguervi accuratamente da tutti gli altri senza dover raccogliere altre informazioni su di voi, nemmeno il vostro nome».

Dopo ChatGpt, Worldcoin: Sam Altman vuole i dati biometrici di tutta l’umanità

«A breve termine, Tools for Humanity prevede di generare entrate offrendo il suo sistema basato sull’iride come alternativa alle tecnologie di sicurezza come il Captcha, il test fotografico utilizzato per distinguere gli esseri umani dagli account spam — ha spiegato il New York Times —. Sul lungo periodo, i finanziatori di Worldcoin progettano un piano più grande per proteggere le persone dai progressi dell’AI che, secondo loro, eliminerebbero milioni di posti di lavoro. Promuovono le Orb come possibile base per il reddito di base universale, un sistema di welfare in cui tutti ricevono pagamenti garantiti, e sostengono che l’identificazione dell’iride aiuterà a distinguere le persone reali dai robot. Per gli scettici, la prospettiva di una società di privata di crittografia che gestisce i dati biometrici di miliardi di persone sembra una ricetta per la distopia, con echi del film di Tom Cruise del 2002 “Minority Report”. Ma Tools for Humanity ha raccolto quest’anno 115 milioni di dollari da investitori di venture capital, anche se i finanziamenti per le criptovalute si sono esauriti durante la crisi del settore».

In Portogallo a partire dal 2022 circa 300 mila persone hanno permesso a Worldcoin di rilevare e registrare i loro dati biometrici, venendo pagate con alcune decine di euro in criptovaluta. Il Portogallo possiede una ventina di punti di registrazione e, anche se Worldcoin è sotto esame da parte dell’Autorità nazionale per la protezione dei dati personali dal 2023, i media portoghesi raccontano che molte persone fanno la fila per fare la scansione dell’iride e creare un’identità digitale basata su di essa. L’identificazione, che è gestita attraverso un’app, è consentita solo ai maggiorenni.

Ieri invece l’Alta Corte spagnola ha confermato il divieto temporaneo per Worldcoin di raccogliere i dati biometrici nel Paese. Secondo i giudici, la registrazione dei dati biometrici, che godono di una protezione speciale ai sensi del Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione europea, «comporta rischi elevati per i diritti delle persone, tenuto conto della loro natura sensibile». La Corte ha chiesto a Worldcoin di interrompere la raccolta di informazioni personali e di non utilizzare più i dati già raccolti. Intanto però, secondo i media spagnoli, si sono registrate già 400 mila persone. «Worldcoin rispetta pienamente tutte le leggi e i regolamenti che disciplinano la raccolta e il trasferimento dei dati biometrici, compreso il Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) dell’Ue» ha detto la società a El Pais, annunciando azioni legali.

Worldcoin dichiara di aver creato più di quattro milioni di identità digitali basate sulla scansione dell’iride in 120 Paesi. Ma il progetto ha attirato le critiche degli attivisti per la privacy in molti Paesi. A luglio l’autorità di vigilanza sulla privacy della Francia ha dichiarato che la legalità della raccolta di dati biometrici di Worldcoin «sembra discutibile, così come le condizioni di archiviazione dei dati biometrici», mentre l’autorità tedesca di controllo dei dati sta indagando sulla società dalla fine del 2022. C’è un altro aspetto: finora erano gli Stati ad avere il monopolio dell’identificazione dei loro cittadini. Il progetto di Altman è di fatto una sfida a questo monopolio e alla sua organizzazione del potere, essenziale anche per il funzionamento delle democrazie.
Worldcoin, con un atteggiamento comune a molte aziende tecnologiche americane, sostiene di lavorare per il bene dell’umanità. Anche OpenAi e ChatGpt erano nate con quell’obiettivo dichiarato, ma secondo molti — a partire da Musk — lo hanno abbandonato e ora puntano principalmente al profitto. I sistemi di intelligenza artificiale come ChatGpt sono la tecnologia destinata maggiormente a cambiare il mondo in cui viviamo e controllarli significa avere un enorme potere. Se a questo si associa il controllo dei dati biometrici di tutta l’umanità (l’obiettivo di Worldcoin) e di fonti di energie (Altman sta investendo anche sullo sviluppo della fusione nucleare) quel potere aumenta ancora a dismisura.

È per questo che le intenzioni di Altman contano moltissimo. Sono davvero così disinteressate? «Per capire cosa si cela dietro i suoi discorsi levigati, più che ascoltarlo bisogna seguire i suoi investimenti tecno-industriali: una visione del futuro tecno-massimalista, privatizzata, militarista e infarcita di ideologie alla moda» scrive il giornale francese Les Echos. È — aggiunge — «un accelerazionista, sogna l’emergere di un’AI generale che si “co-evolva” con gli esseri umani in un sistema “post-capitalista”, una società del tempo libero ricompensata da un reddito universale mentre la super-élite e l’AI creano il vero valore del mondo. Una combinazione di Marx e Darwin, non così nuova ma esplosiva!». In ogni caso è quanto mai urgente che le democrazie avanzate si attrezzino per bilanciare l’accumulazione di potere dei leader della tecnologia. Non sarà facile.

13 marzo 2024 ( modifica il 13 marzo 2024 | 08:54)

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