Ubs formalizza l’acquisizione Credit Suisse: la mega banca e il nodo dei posti di lavoro
di Redazione Economia
Se si guarda ai bilanci, il 2023 è stato un anno da ricordare per molte banche: l’aumento dei tassi ha incrementato la differenza fra il costo della raccolta e gli interessi applicati ai prestiti, consentendo agli istituti di registrare profitti record. Spostando però l’attenzione verso gli organici, la situazione appare un po’ meno rosea. Stando a un’analisi del Financial Times, le 20 maggiori banche al mondo - nessuna delle quali è italiana - hanno tagliato oltre 60 mila posti di lavoro in dodici mesi, un dato fra i più elevati dai tempi della grande crisi finanziaria del 2007-8 (quando però la riduzione degli organici raggiunse le 140 mila unità).
di Redazione Economia
I numeri del 2023 risentono dell’unione «forzata» fra Ubs e Credit Suisse. L’aggregazione dei due colossi svizzeri, resa necessaria dalla crisi di Credit Suisse, ha già portato all’eliminazione di 13 mila posti di lavoro, a causa delle sovrapposizioni di ruoli fra le due banche. Altri tagli potrebbero seguire nei prossimi anni, mano a mano che l’integrazione fra i due istituti procede. Un calo notevole dell’occupazione si è però registrato anche negli Stati Uniti, dove le grandi banche d’affari di Wall Street hanno dovuto far fronte alla penuria di compravendite di aziende e di operazioni straordinarie, seguita al boom del periodo pandemico e post-pandemico. Nell’insieme i giganti del credito americano hanno licenziato 30 mila persone, incidendo in particolare sugli organici dell’investment banking.
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
L’emorragia di posti di lavoro a livello globale potrebbe proseguire nel 2024. «Non c’è stabilità, né investimenti, né crescita nella maggior parte delle banche – e probabilmente ci saranno ulteriori tagli di posti di lavoro», ha detto al quotidiano britannico, Lee Thacker, proprietario della società di cacciatori di teste, Silvermine Partners. D’altra parte, dopo il boom dei tassi del 2023, il 2024 si prospetta un anno più difficile per le banche. Se non altro, la base di confronto sarà certamente sfavorevole: la crescita record di ricavi e utili renderà infatti più difficile per gli istituti quotati in Borsa presentare alla comunità finanziaria ritmi di crescita altrettanto lusinghieri nel 2024, anche perché nel corso dell’anno Federal Reserve e Bce potrebbero tagliare i tassi, riducendo di conseguenza anche gli interessi applicati a mutui e finanziamenti.
Qualche banchiere potrebbe così tentato di intraprendere politiche di risparmio sui costi per confermare quantomeno intatti i margini di profitto. In Italia, comunque, sinora le uscite nel settore bancario sono sempre state gestite tramite incentivi e altre forme di accompagnamento, in modo quindi non traumatico. Ciò non toglie che - come ha ricordato il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani - «negli ultimi undici anni il settore bancario ha perso oltre 58mila posti di lavoro, nonostante gli incentivi erogati dal Fondo per l’occupazione abbiano consentito 38mila assunzioni». Il ricambio generazionale non è stato insomma a saldo zero, ma ha comportato un impatto negativo sull’occupazione nel settore bancario italiano, come dimostrano anche i recenti accordi siglati dai sindacati con UniCredit e Bper.
Iscriviti alle newsletter di L'Economia
Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile
Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo
One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)
E non dimenticare le newsletter
L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18
Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
26 dic 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Francesco Bertolino
di Leonard Berberi
di Redazione Economia
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén