Fondo sanitario, 128 miliardi ripartiti tra le Regioni: il Cipess sposta 220 milioni al Sud

Fondo sanitario, 128 miliardi ripartiti tra le Regioni: il Cipess sposta 220 milioni al Sud Fondo sanitario, 128 miliardi ripartiti tra le Regioni: il Cipess sposta 220 milioni al Sud Il sottosegretario Alessandro Morelli con il ministro Giancarlo Giorgetti

Il Cipess (Comitato interministeriale programmazione economica e sviluppo sostenibile) ha deliberato il riparto fra le Regioni e Province Autonome del Fondo sanitario nazionale per l’anno 2023, che ammonta a 128 miliardi di euro, al netto della somma di 864 milioni destinati al Fondo per il concorso al rimborso alle Regioni delle spese per l’acquisto di farmaci innovativi. L’applicazione da quest’anno dei nuovi criteri di riparto — hanno spiegato in conferenza stampa i sottosegretari Marcello Gemmato (Fratelli d’Italia) e Alessandro Morelli (Lega) — ha determinato uno spostamento di risorse dal Centro-Nord verso il Sud Italia di circa 220 milioni di euro.

Il rafforzamento del sistema sanitario

«Vorrei sottolineare — ha spiegato il sottosegretario con delega al Cipess, Morelli — che c’è stato un incremento di circa 3 miliardi rispetto al 2022. Con questa decisione il governo, al di là di ogni polemica strumentale, si dimostra realmente al fianco dei cittadini, vicino a chi soffre, a chi è malato, agli operatori sanitari e a sostegno della prevenzione. Le risorse serviranno, certi del buon uso che ne faranno le Regioni, a rafforzare e a potenziare il sistema sanitario, per investimenti e macchinari nuovi e per un personale infermieristico e di medici di livello. Uno stanziamento importante di cui sono sinceramente molto orgoglioso perché la sanità pubblica che funzioni è un diritto di tutti».

La compensazione ambientale

Tra le altre cose il Cipess ha approvato anche la ripartizione di circa 15 milioni di euro a favore dei siti che ospitano centrali nucleari e impianti del ciclo combustibile nucleare relativo al 2023. «Il Cipess prevede che queste risorse vengano utilizzate per intervenire nei settori della compensazione ambientale (tutela risorse idriche, bonifica siti inquinati, gestione dei rifiuti, difesa dei territori, aree protette e sviluppo sostenibile) e — come ha spiegato Morelli — viene anche rafforzato il meccanismo di monitoraggio e rendicontazione dell’utilizzo di queste risorse».

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