I cannoni donati dall'Italia che proteggono Kharkiv: il video dalle postazioni ucraine | Corriere TV

L’inviato in Ucraina, Lorenzo Cremonesi, con gli artiglieri della 13esima brigata nella zona di Lyptsi, nel settore nord di Kharkiv, a 6km dalle linee russe. Una posizione continuamente bombardata. La posizione di Lyptsi si chiama ‘Roma’ – poco distante ce n’è un’altra denominata ‘Milano’ – perché gli artiglieri usano un cannone Oto Melara fornito dagli italiani. «Siamo contenti di questo cannone: è facile da smontare, pulire e trasportare – spiega ‘Baionetta’, il comandante della brigata – Quando l’abbiamo ricevuto aveva un piccolo difetto che abbiamo fatto riparare da un meccanico ucraino». I cannoni non vengono utilizzati tutti i giorni, e quando sparano, gli stessi soldati non sanno cosa stanno per colpire: «Riceviamo ordini e coordinate dall’alto, ma non sempre sappiamo qual è il bersaglio effettivo». La zona di Lyptsi è molto pericolosa perché presa di mira da droni e attacchi russi: «I soldati della brigata raccontano che l’ultimo scontro a fuoco risale alle 4 di questa notte».