Superbonus, scontro nel governo. Tajani: «Valuteremo se occorre cambiare la norma»

Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani (s) e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti alla Camera durante il voto sulla Legge di Bilancio, Roma, 29 Dicembre 2023. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Antonio Tajani e Giancarlo Giorgetti

Chiamarlo scontro non è improprio visto che, nonostante i buoni rapporti reciproci, da due giorni il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non se le mandano a dire. Al centro del braccio di ferro il grande buco di bilancio creato dalla norme del Superbonus, denunciato più volte dal titolare dal Mef, sul quale ora il governo è intervenuto spalmando le spese dall’anno in corso, dunque i crediti delle aziende, sui prossimi dieci anni.

I dubbi di Tajani

Una norma di tutela dei conti pubblici — per fermare quello che Giorgetti ha chiamato ora un mostro ora una voragine finanziaria — che ieri è stata bollinata, ha cioè avuto l’ok della Ragioneria, insieme al resto del testo che riguarda anche altri temi come plastic e sugar tax oltre che le banche. Il problema è che il vicepremier e leader di Forza Italia ha prima accusato il collega di non averlo consultato né informato, poi ieri ha puntato l’indice in modo esplicito sulla mancanza di coinvolgimento del suo partito: «Voglio vederci chiaro nel nuovo testo, che è stato presentato stanotte, però bisogna veramente prestare molta molta molta attenzione. Lunedì mattina, come partito, ascolterò tutti i rappresentanti delle varie categorie per capire cosa c’è da aggiustare in Parlamento».

Il nodo retroattività

Insomma dopo settimane di polemiche, sia dentro la maggioranza che fra questa e le opposizioni, e nonostante la revisione al rialzo del deficit di questo e dei prossimi anni, proprio per l’enorme flusso di miliardi di euro in uscita per coprire la misura introdotta dal governo Conte, e che Draghi provò a fermare senza successo, non c’è ancora una parola definitiva sulla vicenda. Tajani rimarca e difende in primo luogo un principio: «Soprattutto — ha dichiarato ieri — non si possono dare norme retroattive perché è una regola giuridica molto chiara».

La replica di Giorgetti

Ma soprattutto si riserva di studiare la norma ed eventualmente intervenire in Parlamento, quando toccherà votarla. Una sorta di minaccia politica che però non scuote Giorgetti, che a sua volta fa balenare l’idea di cambiare altre poste del bilancio, magari care a Forza Italia, se veramente non si trovasse un accordo: «Tajani quando leggerà l’emendamento capirà il buonsenso che l’ha ispirato, credo che se ne farà una ragione anche lui, perché altrimenti dovremo andare a ridiscutere tante spese che abbiamo. Io ad esempio non è che introduco il tema se sia opportuno tenere tutte queste missioni militari che abbiamo nel mondo, che magari potremo ridispiegare nel Mediterraneo», ha accennato il titolare del Mef.

La controrisposta di Tajani

A stretto giro gli ha risposto Tajani, ribadendo che il partito non voterà cambiamenti in bianco, senza un’attenta condivisione e convinzione: «Anche il ministro Giorgetti se ne farà una ragione. Perché — dice a margine del Forum della Piccola Industria — prima di votare in Parlamento un emendamento che non è del governo ma è del ministero, noi vogliamo valutare se è un emendamento che rispetta le regole fondamentali della nostra civiltà giuridica, non si possono approvare norme con effetto retroattivo. Le norme possono entrare in vigore da oggi fino al futuro». Detto questo Tajani ci tiene ad aggiungere che non c’è nulla di personale: «Giancarlo Giorgetti è un caro amico, ottimo ministro. Non è che per un emendamento traballa il governo»: il confronto «è normale amministrazione», «sono lealissimo con le altre forze del governo».

Il giudizio del Pd

Dall’Ance, l’associazione dei costruttori, arriva un giudizio abbastanza positivo sulla nuova norma: «Restano dei problemi su alcuni punti legati alla retroattività, ma nel merito siamo contenti che ci sia stato un approfondimento da parte del ministro: il testo è molto meno impattante di quanto si temesse. È stato molto mitigato l’impatto», dichiara la presidente Federica Brancaccio, augurandosi che «questa sia l’ultima modifica delle regole, finora ce ne sono state 32». Mentre dal Pd arriva un giudizio negativo: Tajani e Giorgetti «si smentiscono tra di loro e questo è grave perché causano un danno» dice la segretaria del Pd Elly Schlein. «Questa incapacità di affrontare i problemi e di ascoltare gli operatori sul campo — aggiunge — crea incertezza negli operatori. Negli ultimi giorni ho incontrato diversi imprenditori del settore edile molto preoccupati perché molte imprese sono a rischio e molte famiglie hanno perso tutto».

Iscriviti alle newsletter di L'Economia

Le idee di Ferruccio de Bortoli e Daniele Manca
I fatti e le persone letti attraverso la lente dell'economia.

Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile

Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo

One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)

E non dimenticare le newsletter
L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18

11 maggio 2024 ( modifica il 11 maggio 2024 | 21:54)

- Leggi e commenta