Pop Sondrio, si riaccende il risiko bancario: è caccia ai titoli in Borsa

Pop Sondrio, si riaccende il risiko bancario: è caccia ai titoli in Borsa Pop Sondrio, si riaccende il risiko bancario: è caccia ai titoli in Borsa

Si riaccende il risiko bancario. Questa volta però al centro degli interessi non c’è (ancora) il Monte dei Paschi di Siena, ma la Popolare di Sondrio, il cui titolo è in ascesa da metà dicembre e ieri ha toccato il massimo da sei mesi (+52%) con un salto fino a 6,3 euro per poi ritracciare e chiudere a 6,16 euro con un +2,25%. Ieri, giovedì 18 gennaio, sono passati di mano 3,4 milioni di titoli, il doppio della media abituale. Secondo rumors di stampa, una banca d’affari starebbe rastrellando il 10% di azioni della popolare valtellinese per conto di un altro istituto in vista di una possibile operazione straordinaria. Per il possibile acquirente è stato fatto il nome di Unicredit, che però ha smentito. Lo stesso ad Andrea Orcel aveva preannunciato il giorno prima una «danza delle fusioni» tra banche che «andrà avanti ancora a lungo senza che nessuno faccia una mossa». Il mercato dunque chiede fusioni e aggregazioni. È d’altronde su questa base che Mps ha attratto l’interesse di molti investitori, soprattutto dagli Usa, quando il Mef ha deciso di vendere il 25% prima di Natale. Fonti di mercato indicherebbero Goldman Sachs nella cabina di regia degli acquisti, ipotesi a cui la banca Usa ha opposto un «No comment». E forse non è stata la sola. Ma per conto di chi agirebbe? La Popolare di Sondrio a settembre ha visto il gruppo Unipol — azionista anche di Bper — salire al 19,7%.

I rumors di ieri sono stati interpretati da alcuni operatori di mercato come l’avvio di un cantiere complessivo che avrebbe al centro un riassetto nelle reti di bancassicurazione. È noto che Unicredit ha avviato una riflessione sulle partnership assicurative Vita: quella con Cnp Assurance in scadenza a fine anno ma anche con Allianz. Unipol è una grande gruppo assicurativo che punta a distribuire i prodotti e le polizze attraverso le reti bancarie che fanno da volano al suo business. Secondo questa lettura la Sondrio potrebbe essere un punto di incontro tra le parti. La Lombardia, territorio d’elezione della popolare, è un’area molto ricca e molto ambita. Ma la mossa accreditata a Unicredit ha destato più che altro molte perplessità.

Nella ridda di voci, c’è anche un’altra ipotesi, ovvero che a muoversi sia stato un fondo attivista, magari già socio della banca valtellinese, in vista dell’assemblea di aprile che vedrà il rinnovo di un terzo del cda. Lo shopping di un pacchetto consistente, che potrebbe avvenire anche tramite più compratori, potrebbe essere utile per pesare di più in assise o per sollecitare operazioni più rilevanti. È poi vero che il sistema del credito ha visto in azione anche outsider come la Ion di Andrea Pignataro sulla Banca di Volterra e su Mps. Ma la Sondrio con i suoi 2,8 miliardi di market cap sarebbe un boccone davvero grosso (e molto presidiato).

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