Pensioni, il taglio di 2 mila euro (in due anni) per l’inflazione non recuperata: cosa cambia
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
Il governo insiste sull’operazione «merito» nella Pubblica amministrazione. Il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha presentato, durante l’ultima Conferenza unificata Stato-Regioni, una direttiva in materia di misurazione e valutazione della performance individuale. Nel testo si legge che i dipendenti pubblici non saranno più valutati soltanto dai superiori. Una novità che interessa anche i dirigenti della Pa, circa 177 mila in Italia di cui la maggior parte nella Sanità.
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
L’idea è che tra colleghi e superiori la valutazione sia fatta da tutti su tutti, senza gerarchia e in forma anonima. A sistemi di valutazione verticali e annuali, potranno essere affiancati «modelli continui e circolari di feedback, basati sul dialogo tra valutatore e valutato, prevedendo, ad esempio, performance interviews a cadenza trimestrale, anche con momenti di autovalutazione». Il dipendente, in breve, avrà la possibilità di valutare il proprio superiore. Si prevedono poi due livelli di valutazione per i dirigenti. Il primo tra pari grado e una seconda valutazione fatta dai superiori quindi direttori e dirigenti apicali. Tra le capacità oggetto di esame ci sarà, ad esempio, la leadership e la capacità di coinvolgere e riconoscere i talenti nei propri team.
di Valentina Iorio
A questo proposito, un po’ sul modello americano, dovrebbe venir introdotto il riconoscimento di «miglior dipendente del mese». L’intenzione è così incentivare la produttività e l’efficienza della macchina pubblica anche grazie a premialità di carattere non economico. Nella direttiva si parla anche della valutazione degli utenti che già oggi danno una valutazione sui servizi ricevuti. Gli utenti giudicheranno la resa però non del singolo dipendente, ma di un ufficio o una divisione specifica che ha fornito il servizio. Una delle ipotesi è un sondaggio a campione tra i cittadini.
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24 nov 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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di Redazione Economia