Sora, la nuova intelligenza artificiale di Open AI che crea video iper realistici: allarme disinformazione, come li riconosceremo dalla realtà?
Il nuovo strumento è in grado di generare video di un minuto partendo da un prompt testuale. Al momento è in fase di test
OpenAI a nemmeno 48 ore dall'introduzione dei «Memory» su ChatGpt, ha svelato un nuovo prodotto: Sora. La nuova proposta di Sam Altman e dell'azienda statunitense da lui fondata è un'Intelligenza Artificiale in grado di creare video partendo da un prompt testuale. A darne un assaggio il sito della piattaforma, in cui sono pubblicate delle clip «senza modifiche».
Sora è agli albori, ma se gli esempi proposti rispettano le reali capacità, OpenAI allora è riuscita ad arrivare ad un livello successivo. Fino ad ora le AI in grado di generare video partendo da testo, proponevano clip di breve durata e dalla qualità sì interessante, ma non di certo in grado di impressionare. Sora invece può generare video di incredibile realismo, della durata massima di un minuto e alla qualità richiesta dall'utente.
Il team di Sam Altman è impegnato a insegnare al nuovo prodotto come comprendere e simulare il mondo fisico in movimento. Nel sito si legge che l'obiettivo è quello di formare modelli «che aiutino le persone a risolvere problemi che richiedono l'interazione nel mondo reale».
Attualmente le capacità di Sora sono al vaglio per verificare potenziali danni, rischi o aree critiche. L'accesso è disponibile a non meglio precisati «artisti visivi» quali designer e registi, in modo da poter ricevere feedback per migliorare il modello affinché possa essere utile per i professionisti creativi.
L'intenzione di insinuarsi nel mercato cinematografico è evidente, non solo per l'accesso ai registi, ma anche per la struttura del sito web che presenta Sora, alla cui fine i titoli di coda scorrono come al termine di un film. Anche le proposte dei video sono state mostrate come se alla cinepresa ci fosse davvero un regista: ad esempio un video riproduce quello che avrebbe potuto registrare una videocamera con obiettivo da 35 mm in bianco e nero, oppure effettuare riprese da più punti e così via. Il modello non è però del tutto perfetto e può generare soggetti in grado di esprimere emozioni, ma può creare errori: ad esempio un personaggio potrebbe mangiare un biscotto, senza lasciare segno del morso sul biscotto stesso.
Questa funzionalità arriva in un momento di grande preoccupazione per la disinformazione, in un anno in cui le elezioni non si svolgono solo negli Stati Uniti, ma in diverse parti del mondo. Open AI ha rassicurato che le politiche aziendali impediscono risultati a prompt controversi che possano generare immagini di persone reali o produrre disinformazione. Anche i politici sono stati inclusi nel progetto, in modo che possano fornire feedback, con l'obiettivo infine di rendere la nuova piattaforma sicura e a prova di fake news. Open AI sente una grande responsabilità (e anche un po' di pressione...) perché il proprio servizio è tra i più diffusi, ma non tutti hanno la stessa sensibilità.
Tra le precauzioni prese c'è anche l'adozione dei metadati C2PA, un sistema per identificare contenuti generati dell'AI che l'industria sta adottando in modo diffuso, se in futuro Sora fosse implementata in un prodotto commerciale di OpenAI tipo ChatGpt.
Quale che sia il pericolo e le opportunità di questa nuova tecnologia sono evidenti. Tornano alla memoria le proteste di Hollywood di qualche tempo fa e allo stesso tempo, si rievoca la curiosa teoria secondo cui vivremmo in una simulazione di un'entità superiore alla nostra. I video di Sora offrono un realismo importante. Viene da chiedersi se un giorno i personaggi generati da Sora si chiederanno se vivono all'interno di una realtà simulata.