Contratto bancari, i 36 mila delle Bcc pronti a chiedere 435 euro di aumento

Contratto bancari, i 36 mila delle Bcc pronti a chiedere 435 euro di aumento Contratto bancari, i 36 mila delle Bcc pronti a chiedere 435 euro di aumento

Sono 36.500 i bancari pronti a chiedere l’aumento da 435 euro, sulla scia di quanto già ottenuto dai sindacati dei bancari (Fabi più i confederali), che ne hanno fatto un punto d’orgoglio del rinnovo del contratto nazionale in corso. Nella piattaforma sindacale per il rinnovo del contratto scaduto nel 2022, infatti, Fabi, First, Fisac e Uilca si preparano ad affrontare Federcasse con un precedente che gioca a loro favore.

Le richieste dei sindacati

Al documento, che sta per essere ultimato, manca la firma dei segretari generali e poi verrà presentato alle assemblee dei lavoratori. Intanto, Federcasse e le Segreterie nazionali dei sindacati delle banche di credito cooperativo hanno sottoscritto il 7 dicembre, a Firenze, il testo coordinato del Contratto nazionale, che era stato siglato nel giugno 2022, per i quadri direttivi ed il personale delle aree professionali delle Bcc attive in Italia. «Quelli che vanno dall’accordo di rinnovo del giugno 2022 ad oggi — sottolinea Matteo Spanò, vicepresidente Federcasse e presidente della delegazione sindacale —: sono stati diciotto mesi di lavoro intenso e proficuo svolto insieme alle organizzazioni sindacali». Secondo il banchiere del mondo cooperativo, il periodo trascorso «è stato caratterizzato da un confronto serrato, a volte complesso, che ci ha consentito, tra l’altro, di aggiornare le disposizioni collettive nazionali del credito cooperativo in materia di nuovi profili professionali e di rinnovare, dopo 15 anni, anche il contratto dei dirigenti delle Bcc».

Cosa cambia nel contratto

«Dopo il via libera dei lavoratori, prevediamo l’avvio del negoziato entro febbraio dell’anno prossimo», spiega Luca Bertinotti, segretario nazionale della Fabi. L’obiettivo, dice il sindacalista, è di arrivare a una sintesi entro Pasqua. Nelle richieste, oltre all’aumento di 435 euro più gli arretrati, «la revisione e l’adeguamento delle indennità modali, del preposto e del vicepreposto di filiale». Richiesti anche due scatti di anzianità tabellare e l’aumento della percentuale di contribuzione previdenziale (oggi allo 5,70% per chi è appena assunto). Ma oltre alle richieste economiche, si chiede anche un rafforzamento del presidio dell’area contrattuale e lo sviluppo di politiche attive per l’occupazione con lo sviluppo degli Enti Bilaterali del settore. Si chiede anche di attivare la Cabina di regia individuata nel 2022 e mai partita.

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