Gravidanza dopo il tumore al seno? Oggi si può e molto del merito va alla ricerca italiana

di Vera Martinella

Circa 3.500 donne hanno una diagnosi di cancro al seno prima dei 40 anni. Negli ultimi anni si � capito come preservare la fertilit� senza rischi per le pazienti e far nascere bimbi sani. Policlinico San Martino di Genova capofila internazionale

 Gravidanza dopo il tumore al seno? Oggi si può e molto del merito va alla ricerca italiana

La gravidanza post tumore � un tema su cui l'Italia ha fatto scuola nel mondo. Il gruppo di ricercatori dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino Universit� di Genova ha presentato, negli ultimi 20 anni, uno studio dopo l'altro nelle sale gremite di oncologi dei congressi scientifici pi� rilevanti, da quello dell'American Society of Clinical Oncology, al San Antonio Breast Cancer Symposium in Texas, a quello dell’European Society of Medical Oncology, solo per citarne. Ogni studio un passo avanti, una nuova conquista. L'obiettivo era consentire alle giovani donne che si ammalavano di tumore al seno di poter diventare mamme una volta terminate le cure. In sicurezza sia per loro, senza mettere a rischio l'efficacia delle terapie anticancro, sia per i nascituri.Un obiettivo che, ricerca dopo ricerca, oggi � in gran parte raggiunto.

Desiderio di maternit�

�La probabilit� di guarigione definitiva da un tumore del seno supera attualmente il 60% – spiega Lucia Del Mastro, Professore Ordinario e Direttore della Clinica di Oncologia Medica dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Universit� di Genova -. Sempre pi� dobbiamo porci l’obiettivo di preservare il benessere psico-fisico delle nostre pazienti anche dopo la somministrazione di cure spesso ancora invasive. Il desiderio di maternit� � un diritto che l’oncologia pu� e deve riuscire a garantire ad un numero crescente di donne. A Genova siamo riusciti a creare un modello virtuoso anche per altre realt� della Penisola. Al San Martino la paziente che deve sottoporsi a chemioterapia riesce ad avere un accesso diretto alle procedure di congelamento degli ovociti e del tessuto ovarico. L’intuizione, che abbiamo avuto oltre 20 anni fa, di creare una collaborazione strutturata tra il reparto di oncologia medica e il centro di procreazione medicalmente assistita diretto da Paola Anserini, � risultata vincente�.

Preservare la fertilit�

Circa 3.500 donne italiane ogni anno devono affrontare una diagnosi di tumore al seno prima dei 40 anni, quando non hanno ancora avuto figli o non hanno completato il loro desiderio di famiglia. E il numero dei casi � in aumento, complice anche la tendenza di ricercare la prima gravidanza in et� sempre pi� avanzata. �Una volta l'unica l'unica soluzione per avere figli era congelare gli ovuli prima della terapia e  procedere, a guarigione avvenuta, alla fecondazione in vitro, poi abbiamo capito come mettere a riposo le ovaie durante la chemioterapia, per non danneggiarle e preservare la fertilit� delle giovani donne - ricorda Del Mastro -. Alcuni interventi chirurgici, alcuni tipi di radioterapia e di chemioterapia sono associati a un elevato rischio di infertilit� temporanea o permanente, nelle donne e nei maschi. Tanti fattori possono intervenire, ma oggi si pu� e si deve salvaguardare la possibilit� di diventare genitori dopo il cancro, le strategie sono molteplici�.
Cos� come esistono strategie sicure per quegli sfortunati casi nei quali il cancro al seno viene diagnosticato durante la gestazione: sono pi� o meno 150 i casi annui nel nostro Paese e non sempre la gravidanza deve essere interrotta perch� la ricerca ha fatto progressi e si possono salvare le mamme, facendo loro partorire bimbi sani, senza accrescere il rischio di patologie.

Poche italiane sfruttano l'opportunit�

Se per� oggi avere un bambino sano senza correre rischi per la madre � fattibile, solo 5 donne su 100 sono consapevoli che � possibile conservate la fertilit�. �Un’opportunit� che esiste, � sicura per le pazienti (che possono anche sospendere le cure ormonali per portare avanti una gravidanza) e per i nascituri, ma che nel nostro Paese viene ancora poco sfruttata� sottolinea Del Mastro, pioniera in questo settore. � dal suo gruppo genovese che sono arrivate alcune ricerche scientifiche che hanno migliorato l'approccio alla preservazione della fertilit� a livello internazionale. E nel capoluogo ligure si tiene, il 12 e 13 gennaio, il convegno  Back from San Antonio  uno dei pi� importanti congressi nazionali sul cancro al seno, dove vengono discusse e presentate le maggiori novit� che arrivano dall'americano San Antonio Breast Cancer Symposium (che ha avuto luogo a dicembre 2023).

Donne con mutazione ai geni BRCA

Anche negli Usa si � dato ampio rilievo all’oncofertilit� e uno studio, coordinato dal San Martino e pubblicato simultaneamente sulla prestigiosa rivista americana JAMA, ha aggiunto un nuovo tassello rilevante per le giovani pazienti con mutazione dei geni BRCA.PMA sicura e via libera anche alle BRCA mutate. A illustrare i dati � stato Matteo Lambertini, Professore Associato Convenzionato di Oncologia Medica all’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Universit� di Genova: �Sono stati coinvolti pi� di 70 centri in tutto il mondo e arruolate oltre 4.700 giovani donne con un tumore del seno ereditario per la presenza di una mutazione ai geni BRCA - spiega l'oncologo -. Dopo aver completato le cure oncologiche e un corretto periodo di osservazione, una donna su cinque � riuscita ad avere una gravidanza. Inoltre, avere una gravidanza dopo la diagnosi di cancro al seno in donne BRCA mutate, sottoposte a precedente chemioterapia, � risultato sicuro sia per le mamme (cio� senza alcun rischio aumentato di recidiva del tumore) sia per i bimbi (cio� senza alcun rischio aumentato di malformazioni o altre complicanze della gravidanza)�. 

Interruzione della terapia ormonale

Durante il congresso americano � stato presentato anche un approfondimento dello studio internazionale POSITIVE: �L'anno scorso era stato dimostrato che le giovani donne colpite da carcinoma mammario in stadio iniziale possono interrompere per due anni la terapia ormonale adiuvante (cio� successiva all’intervento chirurgico) per cercare una gravidanza– chiarisce Lambertini -. I dati di quest'anno mostrano che, in queste pazienti, l’utilizzo di tecniche di procreazione medicalmente assistita � sicuro senza aumentare il rischio di recidiva del cancro mammario�.


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12 gennaio 2024 (modifica il 12 gennaio 2024 | 08:57)

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