Il discorso di Trump (di 93 minuti) alla convention repubblicana: «Riporterò il sogno americano. Biden il peggiore presidente di tutti i tempi»
Il tycoon nel suo primo comizio dopo l'attentato: «Sopravvissuto per grazia di Dio, lotterò per salvare il Paese». E definisce «pazza» Nancy Pelosi. Sul palco con Melania, Ivanka e tutta la famiglia
DALLA NOSTRA INVIATA
MILWUAKEE - Alla convention repubblicana di Milwaukee, Donald Trump è salito sul palco per il suo primo discorso dopo l’attentato di sabato, con la benda sull’orecchio destro (che alcuni delegati portavano come lui, per solidarietà). Il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha parlato per 93 minuti, battendo il suo stesso record del 2016 del più lungo discorso mai pronunciato ad una convention repubblicana.
Ma di fatto Trump ha pronunciato due discorsi in uno. C’era il discorso scritto sul gobbo, più emotivo, umano, in cui raccontava cosa provò nel giorno dell’attentato, usava parole come «amore» e «umiltà», chiedeva un minuto di silenzio per il pompiere ucciso, Corey Comperatore, spiegava di essere sopravvissuto «solo per grazia di Dio Onnipotente» e prometteva di «lottare per salvare il Paese» («Riporterò il Sogno Americano»). Ma chi era nell’arena della convention poteva vedere sullo schermo che il discorso che scorreva sul gobbo spesso si fermava e l’ex presidente inseriva all’impronta ringraziamenti, impressioni, deviazioni a volte difficili da seguire.
La seconda parte del discorso in particolare ha rivisto scena il classico Donald Trump, quello tipico dei suoi comizi: ha parlato molto a lungo di inflazione e immigrazione (ha paragonato gli immigrati illegali a Hannibal Lecter, il serial killer del Silenzio degli innocenti), ha criticato i media, il sistema giudiziario, anche se ha evitato l’uso di termini come «bagno di sangue» o «parassiti».
Poco prima che Trump iniziasse a parlare, il sito Politico aveva avuto dalla campagna elettorale anticipazioni secondo cui l’ex presidente non avrebbe nominato Biden, ma poi sul palco deve aver cambiato idea: lo ha nominato una volta, per definirlo «il peggiore presidente di tutti i tempi» (nel 2020 lo nominò una quarantina di volte). Ha chiamato «pazza» l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi, prima di tornare di nuovo al messaggio di unità che i consiglieri e gli alleati di Trump avevano anticipato per giorni: «Sono qui stasera per presentare una visione per l’intera nazione. A ogni cittadino, giovane o anziano, uomini o donne, repubblicani, democratici o indipendenti, neri o bianchi, asiatici o ispanici, vi tendo la mano con fedeltà e amicizia».
Mentre Trump parla, la campagna elettorale di Biden manda ai comunicati che lo criticano per «le cose di cui non ha parlato nel suo discorso incoerente», come l'aborto e l'assalto al Congresso. Però nelle stesse ore la Casa Bianca pubblica come ogni sera il programma del giorno dopo di Biden, che ha il Covid ed è chiuso in casa in Delaware: «Il presidente non ha alcun evento pubblico previsto».
«Vinceremo, vinceremo, vinceremo», proclama Donald Trump alla fine, e risuonano le note di “Nessun Dorma” mentre Melania, Ivanka e tutta la famiglia (tranne il figlio Barron) lo circondano sul palco e i palloncini piovono nell’arena. Kellyanne Conway, l’ex manager della campagna del 2016, l’aveva detto sul palco nella seconda giornata della convention: «Sento dire spesso alla gente: vorrei le politiche di Donald Trump senza la sua personalità. Ma non possono esserci quelle politiche senza quella personalità».