Attentato a Trump, le indagini: analisi dello smartphone e la nuova ricostruzione dei fatti

diGuido Olimpio

Proseguono le indagini sul tentato assassinio dell'ex presidente a Butler, in Pennsylvania. Emerge una nuova ricostruzioni dei fatti, ma ci sono dei tasselli che ancora mancano per chiarire l'accaduto 

Date, orari e indiscrezioni ricostruiscono il «sentiero» della «missione» di Thomas Crooks fino al momento dell’attentato. Quadro utile per capire, anche se non vi sono elementi sul perché del gesto violento. Lo sparatore ha avuto solo dieci giorni di tempo per prepararsi. Infatti, la notizia che ci sarebbe stato il comizio è stata resa nota il 3 luglio. Una finestra temporale davvero ridotta. 

Dall’analisi di uno dei due telefonini è emerso che aveva foto su molti personaggi: The Donald, Biden, il capo dell’FBI Christopher A. Wray, parlamentari, Rudolph Giuliani e un membro della casa reale britannica. Sempre nella memoria del smartphone ricerche su eventi politici, comprese le convention dei partiti

Inoltre, si è informato su «disturbi depressivi», un possibile indizio (ulteriore) di problemi personali evocati da un conoscente della famiglia. Gli inquirenti ritengono che abbia visitato l’area dell’attacco due volte: una ricognizione nei giorni precedenti e poi al momento dell’azione. Probabile che abbia studiato il capannone dove piazzarsi e l’ambiente circostante. 

La ricostruzione dei fatti

Il 13 luglio Crooks è uscito di casa dicendo ai genitori che andava al poligono con il fucile AR-15 del padre e che sarebbe tornato per l’ora di pranzo. Non lo vedranno più e chiameranno la polizia attorno alle 23 per segnalare la scomparsa. Non sapevano ancora che era stato protagonista dell’attentato.

Secondo la nuova sequenza dei fatti emersa dalle indagini, Crooks è arrivato nella zona del comizio in mattinata per poi tornare verso le 17. È l’inizio della fase finale. 

  • 17.10: il 20enne viene notato dagli agenti, che lo definiscono «una persona da monitorare».
  • 17.30: Crooks viene visto con il misuratore di distanza (in una precedente versione è stato detto che era stato fermato a un check point dopo che il metal detector aveva segnalato l’oggetto, ma che poi era stato fatto passare ugualmente 
  • 17.52: Crooks viene avvistato sul tetto del capannone dal Secret Service.
  • 18.02: Trump sale sul podio.
  • 18.09: un team di tiratori scelti «sposta» la propria attenzione verso l’edificio dove presumibilmente si muove il killer. Sono più lontani dal capannone, ma hanno una visuale migliore rispetto ai colleghi del team A, ostacolati da alcuni alberi.
  • 18.12: Crooks spara, verrà ucciso dai cecchini 26 secondi dopo.

All’interno di questa timeline ci sono poi ulteriori tasselli. Manca un’autopattuglia davanti all’edificio, un'assenza dovuta ai ranghi ridotti e notificata dalla polizia locale al Secret Service. Nel complesso c’erano però degli agenti (compresi i tiratori), sempre delle forze locali, che si sono accorti del ragazzo. Ma alla fine tutti lo hanno perso di vista. Quando lo hanno ritrovato, grazie anche alle segnalazioni dei cittadini, uno «sceriffo» ha provato a raggiungerlo sul tetto e si è trovato davanti la bocca del fucile. A quel punto — secondo la versione  — il poliziotto si è lasciato cadere procurandosi delle ferite. E qualche istante dopo Crooks ha iniziato a sparare. 

Sempre più evidenti gli errori, le frizioni tra i diversi dipartimenti, il perimetro di sicurezza approssimativo. C’è abbastanza materia per parlare, a seconda delle opinioni, di dolo, inefficienza, incapacità e “complotto”.

18 luglio 2024 ( modifica il 18 luglio 2024 | 11:44)

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