Direttiva case green, stop alle caldaie a gas: cosa cambia con le nuove norme europee

Direttiva case green, stop alle caldaie a gas: cosa cambia con le nuove norme europee  Direttiva case green, stop alle caldaie a gas: cosa cambia con le nuove norme europee

Si potrebbe chiudere prestissimo la partita sulla normativa delle case green. Oggi 7 dicembre alle 16.30 è in agenda quello che dovrebbe essere l’ultimo incontro negoziale del «trilogo» — i negoziati informali tra Commissione, Consiglio e Parlamento — per definire le regole per migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Parlamento e Consiglio, con la mediazione della Commissione, puntano infatti a raggiungere un accordo sul testo della Energy performance of buildings directive (Epbd), meglio conosciuta come direttiva «Case green», che poi dovrà essere di nuovo votato per chiudere definitivamente la procedura.

I punti critici

Sul tavolo ci sono però alcuni punti critici visto che la materia è finita al centro di un acceso dibattito in Paesi come l’Italia e la Germania. Aspetti che sono rimasti fuori dall’accordo dopo quelli fissati in un lungo incontro negoziale tenuto nella notte tra il 12 e il 13 ottobre scorsi. Il compromesso raggiunto due mesi fa ha riguardato gli standard minimi di efficienza degli edifici, con l’Europarlamento che ha difeso il principio dell’intervento prioritario sul patrimonio edilizio meno efficiente e gli Stati membri che hanno puntato a salvaguardare la flessibilità necessaria.

La caldaie a gas

In base a EnergiaOltre, il punto critico più ostico riguarda il phase-out dei combustibili fossili, con Parlamento e Consiglio che devono ancora trovare un’intesa sulla data entro cui gli edifici europei dovranno dire addio una volta per tutte alle caldaie a gas e a tutti gli altri sistemi di riscaldamento alimentati con fonti fossili. Nella direttiva sarà  indicata una data per il bando delle caldaie alimentate a combustibili fossili. Finora si era parlato di 2035, ma le ultime bozze stanno spostando questo termine di qualche anno in avanti, fino al 2040. In discussione ci sono anche gli incentivi fiscali per questi apparecchi: dovrebbero saltare a partire dal 2025. Con un’eccezione importante: le agevolazioni potrebbero essere mantenute per gli apparecchi ibridi, che ad esempio combinino caldaie e pompe di calore.

I pannelli solari

Poi c’è il punto sull’obbligo di installare pannelli solari su edifici pubblici e non residenziali e il destino dei combustibili fossili nel riscaldamento. Inoltre, deve essere ancora trovata un’intesa su alcuni dettagli non secondari, come la percentuale di risparmio medio di energia da raggiungere entro la fine del decennio. La versione approvata dal Parlamento obbligava ogni immobile in costruzione o già esistente a dotarsi di pannelli solari, a patto che l’installazione fosse fattibile e conveniente. Il compromesso proposto dal Consiglio prevede invece di escludere totalmente gli edifici residenziali da questo obbligo, lasciandolo in vigore solo per gli edifici a uso non residenziale sopra una certa metratura. Infine, c’è il nodo «mutui green», ovvero il sistema di accesso agevolato al credito per chi ristruttura casa. Nella versione originale della direttiva questi mutui erano un vero e proprio obbligo per le banche, mentre nel testo finale del provvedimento potrebbe comparire un semplice incoraggiamento.

I target energetici

Con ogni probabilità, nel testo finale della direttiva non ci sarà più traccia dei target relativi alla classe energetica. La nuova strategia punta su un percorso di riduzione del consumo medio di energia da parte degli edifici residenziali, con target di una percentuale fissa (ancora da definire) di risparmio energetico da qui al 2050, ma lascia agli Stati membri maggior margine di manovra. Al posto di fissare criteri uniformi, a ogni Paese verrà chiesto di redigere una road map a cadenza periodica in cui si spiega nel dettaglio quali immobili ristrutturare per raggiungere gli obiettivi.

Iscriviti alle newsletter di L'Economia

Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile

Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo

One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)

E non dimenticare le newsletter
L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18


Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.