
Diario da Gaza – Bombardamenti sempre più intensi ma il mondo ora sa cosa succede nella Striscia
RAFAH — La notizia del voto del Consiglio di sicurezza dell’Onu per un cessate il fuoco immediato a Gaza è stata accolta qui a Rafah con positività ma senza troppe illusioni. Seguiamo ogni giorno le notizie israeliane e abbiamo ormai percepito che la posizione di Israele agli occhi della comunità internazionale dall’inizio della guerra a oggi è cambiata. Israele lo sa, si sente più isolato, sembra irritato, ma continua a credere di poter operare al di sopra della legge, portando avanti le operazioni nonostante il disappunto del resto del mondo, anche quello arabo, verso quello che sta succedendo ai civili, pur restando ferma la condanna ad Hamas.
Stavolta speriamo veramente che Israele non ci deluda e che possa accettare questo cessate il fuoco fino al termine del Ramadan. Per noi non significa tornare alla nostra vita prima, alle nostre case, ma almeno sappiamo che così potranno finalmente arrivare maggiori aiuti umanitari e si potranno gettare le basi per poter immaginare la fine della guerra.

Intanto negli ultimi tre giorni i bombardamenti israeliani si sono fatti sempre più fitti. Qui a Rafah nella notte quattro zone della città sono state colpite, con almeno sedici morti civili e decine di feriti. Continuano poi gli attacchi negli ospedali, dal Nasser all’Amal di Khan Yunis, dove civili e pazienti sono stati costretti a fuggire e membri del personale medico sono stati arrestati. Anche allo Shifa le operazioni militari vanno avanti e si continuano a registrare vittime. La percezione è quella che l’operazione di terra a Rafah sia sempre più imminente ma non smettiamo di sperare che, ora anche grazie alla pressione della risoluzione Onu, la situazione possa veramente cambiare.