Комментарии 0
...комментариев пока нет
Onu, rinviato a lunedì il voto su cessate fuoco a Gaza. Netanyahu: «A Rafah anche soli»
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu potrebbe decidere sabato su una nuova risoluzione che chiede il cessate il fuoco immediato a Gaza. Il voto avrebbe un esito incerto, a causa della riluttanza mostrata dagli Stati Uniti, nonostante i negoziati continuati nella notte tra venerd� e sabato per cercare di evitare un altro fallimento. Ieri, Russia e Cina hanno posto il veto al progetto di risoluzione americana che sottolinea la �necessit� di un �cessate il fuoco immediato� a Gaza, in relazione ai negoziati per il rilascio degli ostaggi catturati durante il sanguinoso attacco di Hamas del 7 ottobre sul suolo israeliano. Alcuni osservatori hanno visto questo come un cambiamento sostanziale nella posizione di Washington, sotto pressione per limitare il suo sostegno a Israele. Fino ad allora gli Stati Uniti si erano opposti sistematicamente al termine �cessate il fuoco� nelle risoluzioni dell’Onu, bloccando tre testi in tal senso. Ma il testo americano non chiede esplicitamente un cessate il fuoco immediato, usando termini considerati ambigui dai paesi arabi, Cina e Russia, che denunciano lo �spettacolo ipocrita� degli Stati Uniti mentre Gaza � �quasi cancellata dalla carta geografica�. �Se gli Stati Uniti prendono sul serio un cessate il fuoco, allora votano per l’altro progetto�, ha detto l’ambasciatore cinese Jun Zhang. Otto dei dieci membri non permanenti del Consiglio (Algeria, Malta, Mozambico, Guyana, Slovenia, Sierra Leone, Svizzera, Ecuador) hanno preparato un’altra risoluzione, il cui voto � previsto per sabato. L’ultima versione, sostenuta dal gruppo arabo, �chiede un cessate il fuoco umanitario immediato per il mese di Ramadan (...), che porti a un cessate il fuoco duraturo�. Chiede, inoltre, il rilascio �incondizionato� degli ostaggi e la rimozione di �tutti gli ostacoli� agli aiuti umanitari. L’ambasciatrice statunitense Linda Thomas-Greenfield ha avvertito del rischio che corrono gli sforzi diplomatici sul campo per raggiungere un accordo di tregua in cambio del rilascio degli ostaggi. Un argomento utilizzato durante l’ultimo veto americano di fine febbraio.