Lara Trump, la nuora che il tycoon vuole alla co-presidenza del Partito repubblicano
NEW YORK - Domenica ha detto in tv di “essere onorata” di essere stata proposta da Donald Trump come co-presidente del Comitato nazionale repubblicano, l’organismo che si occupa di sviluppare la piattaforma politica, le strategie elettorali e la raccolta fondi. In pratica: il governo del partito. Lara Lea Yunaska ha evitato di dire che fosse sorpresa solo per un particolare: il tycoon è il suocero. Lara Trump è davanti all’occasione della vita: può diventare la zarina del partito e provare a guidare The Donald alla vittoria alle presidenziali di novembre.

Chi è Lara Lea Yunaska
Nata a Wilmington, North Carolina, 41 anni, Lara ha studiato comunicazione all’università statale della Carolina, poi è andata al French Culinary Institute di New York, un esclusivo istituto privato per la formazione di chef. Quest’ultima è stata la scelta che le ha schiuso l’accesso al giro newyorkese che conta e che l’ha portata a conoscere il figlio di Trump, Eric, con cui è sposata dal 2014 e ha due figli. Lara Trump ha cominciato come produttrice per il notiziario Inside Edition ma durante la campagna che portò all’elezione del suocero alla Casa Bianca, nel 2016, guidò la raccolta fondi per sostenere il tycoon. Lei ha diretto il movimento “Women for Trump”, raccogliendo milioni di dollari in donazioni. Tre anni fa era stata proposta da Trump per un posto al Senato ma si era ritirata all’ultimo momento, spiegando che non voleva portare via tempo all’educazione dei propri figli, Carolina e Eric Luke, e ripromettendo di candidarsi in futuro.
Mamma e falco
È l’unica del clan a riuscire a far convivere l’aspetto materno a quello di falco del partito: nel suo account Instagram, seguito da più di un milione e mezzo di follower, ha citato la romantica Always Be My Baby, un brano di Mariah Carey, a commento di un breve video della figlia a spasso con il loro cane, Benny Boo, ma è così dentro alla politica da aver lanciato in passato un appello al governatore della Florida Ron DeSantis a non candidarsi, per non ostacolare la corsa del suocero (DeSantis si è poi autoeliminato con una campagna disastrosa). E sempre lei, nel 2019, aveva bocciato la decisione dell’ex cancelliera tedesca Angela Merkel di accettare i rifugiati durante la crisi migranti del 2015, definendo quella decisione “il crollo della Germania”. "È una delle cose peggiori - aveva aggiunto - mai successe alla Germania”.
Tecnicamente in seconda linea, in realtà in primissima fila, “mamma” Lara appare in questo momento la donna più forte dell’entourage femminile dell’ex presidente, quella che ha scavalcato la figlia di Trump, Ivanka, e appare in pubblico più dell’ex first lady Melania o della compagna di Donald Jr., Kimberly Guilfoyle. Adesso The Donald la vuole alla co-presidenza, in una mossa che punta a trasformare il partito in una cosa di famiglia.
Michael Whatley, il candidato alla presidenza
Oltre al suo nome, l’ex presidente ha indicato per la presidenza Michael Whatley, colui che nel 2020 rilanciò la retorica trumpiana dell’”integrità delle elezioni”, formula che alimentò la propaganda della frode elettorale.
Whatley, nel disegno del tycoon, essendo quello con una lunga militanza nel partito, dovrebbe occuparsi di regolare i conti all’interno del Grand Old Party, e guidare tutte le battaglie legali dell’ex presidente, messo in ginocchio da più di 500 milioni di dollari da pagare dopo le due sconfitte in tribunale. Alla nuora toccherebbe la gestione della raccolta fondi, non meno importante, e della comunicazione. Entrambi vengono dal North Carolina, uno degli Stati più fedeli a Trump. Non tutti, all’interno del partito, guardano con favore questa nuova potenziale coppia al comando. I vertici temono il colpo di mano e la trasformazione finale del Gop. Ma Lara, parlando a Fox News, è stata chiara: “Il Paese è a rischio a causa di una cattiva leadership. Ma tu non vinci una campagna presidenziale senza l’aiuto del Comitato nazionale repubblicano”. “Per questo - ha aggiunto - se verrò scelta alla co-presidenza, quello che posso dirvi è solo una cosa: porteremo a termine il compito”.