Ragaini (Aipb): un patto tra generazioni per valorizzare la ricchezza delle famiglie

Ragaini (Aipb): un patto tra generazioni per valorizzare la ricchezza delle famiglie Ragaini (Aipb): un patto tra generazioni per valorizzare la ricchezza delle famiglie Andrea Ragaini, presidente Aipb

Dopo un 2022 di pesanti perdite in tutte le categorie di investimento e di contrazione della ricchezza finanziaria aggregata, il 2023 ha riportato il sereno nelle gestioni di private banking. Il comparto della gestione delle grandi fortune finanziarie delle famiglie italiane, secondo le stime dell’Aipb, l’Associazione Italiana Private Banking, raggiungerà così a fine anno un valore complessivo di circa 1.070 miliardi, con una crescita del 7-8% rispetto all’anno precedente, in parte per effetto di mercato (+2,3%) e per il 5% circa grazie all’aumento della raccolta. «Le esigenze delle famiglie stanno cambiando profondamente e la sfida del private banking è quella di dare una risposta alle esigenze di pianificazione finanziaria di tutte le generazioni che ruotano intorno al clienti, figli, nipoti e genitori anziani», spiega Andrea Ragaini, dal 2022 presidente dell’Aipb, alla vigilia del 19esimo Forum dell’Aipb che si svolgerà a Milano a Palazzo Mezzanotte il 28 novembre prossimo e che si svilupperà intorno al tema di «Un patto tra le generazioni».

Quali sono i trend di crescita del private banking nei prossimi anni?
“Esiste una quota importante del capitale sociale delle famiglie italiane, pari al 35-40% del totale, che non è ancora stata raggiunta dai servizi del private banking, soprattutto nei centri di minori dimensioni. Per questa ragione è prevedibile che nei prossimi anni ci sarà un aumento della raccolta verso quei nuclei che dispongono di un patrimonio finanziario superiore ai 500mila euro. Inoltre nuovi operatori, ad esempio Poste Italiane, stanno per entrare nel settore e anche questo favorirà un allargamento del mercato”.

Come sono cambiati nel corso del tempo i bisogni di chi si rivolge ai servizi di private banking?
“Intanto vorrei partire da un dato importante. Ben l’89% dei clienti intervistate nella nostra indagine annuale sul settore si dichiarati molto soddisfatti dei servizi ottenuti. Dal punto di vista esclusivamente finanziario l’esplosione del tasso di inflazione nel passato biennio ha modificato in modo significativo le scelte di portafoglio. Fino al 2022 il 17% della ricchezza delle famiglie “private” deteneva i propri capitali in liquidità attraverso depositi di conto corrente. Oggi questa percentuale è scesa al 12%. L’aumento dei rendimenti nel settore del reddito fisso ha invece spostato ingenti masse verso le obbligazioni, titoli di Stato e corporate bond. Nel 2023 c’è stato un afflusso di circa 60 miliardi verso il reddito fisso. Anche i fondi obbligazionari hanno registrato una crescita significativa. Notiamo invece una diminuzione nella richiesta di prodotti assicurativi del ramo vita che offrono tassi di rendimento piuttosto bassi a fronte del notevole rialzo dei tassi di mercato”.

Come sta cambiando invece da un punto di vista sociale e demografico il mondo del private banking?
“E’ in atto una profonda trasformazione in relazione all’invecchiamento della popolazione e all’allungamento delle prospettive di una vita attiva. Le nostre analisi rivelano che si sposta sempre più in avanti l’età anagrafica in cui ci si può considerare vecchi. Ormai si parla di vecchiaia dai 76 anni in avanti. Di contro la maggior parte delle persone dichiarano di essere professionalmente attive fino all’età di 69 anni”

Quali sono le implicazioni questo “sentirsi giovani” più a lungo?
“Una delle conseguenze principali è che il cliente tipo dei servizi di private banking, che ha circa una sessantina d’anni - anche se un quarto dei clienti appartengono alla fascia d’età compresa fra i 35 e i 44 anni - deve pensare a una pianificazione finanziaria rivolta a più generazioni. Si tratta per esempio di pensare a piani di previdenza integrata per i figli, piani di accumulo per i più giovani, polizze mediche per le generazioni più anziane. La sfida per gli operatori del private banking è dunque quella di interpretare le esigenze di tutte le generazioni che ruotano intorno al cliente. Anche per questo il tema del Forum dell’Aipb che si terrà martedì 27 novembre a Milano e centrato fa riferimento a “Un patto tra le generazioni”.

Quale area di servizi crescerà maggiormente nei prossimi anni?
“L’area destinata a svilupparsi maggiormente è quella della copertura dei rischi e quindi dei servizi assicurativi. Gli italiani sono storicamente sotto-assicurati rispetto ai livelli di copertura del rischio che si registra negli altri Paesi europei, non soltanto in Francia e Germania ma anche in Spagna. E’ prevedibile che ci sarà un forte sviluppo nelle polizze assicurative per inattività e nelle polizze catastrofali che coprono i grandi rischi per le aziende o i rischi dovuti all’insorgenza di gravi malattie per gli imprenditori e i liberi professionisti”.

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