Inflazione, stiamo imparando a conviverci: ma il costo lo pagano le fasce più deboli
di Ferruccio de Bortoli
È stato presentato dal Governo come uno strumento importante per combattere l’aumento dei prezzi e tutelare il potere di acquisto dei consumatori. Parliamo del trimestre anti-inflazione. L’iniziativa, promossa dall’attuale esecutivo in collaborazione con produttori e retailer, prevede che dal 1° ottobre al 31 dicembre una selezione di beni di utilizzo quotidiano, alimentari e non, sia venduta a prezzi contenuti.
di Ferruccio de Bortoli
Quando è stato “lanciato”, il trimestre anti-inflazione ha destato commenti contrastanti. Se da una parte è stato valutato positivamente per il vasto numero di attori coinvolti (aziende, associazioni, distributori), dall’altra parte ha destato alcuni interrogativi circa la reale efficacia. In particolare si è osservato che il calmieramento dei prezzi non riguarda frutta e verdura, che sono una parte fondamentale della spesa degli italiani.
di Redazione Economia
A dare qualche indicazione sull’effettiva incisività dell’iniziativa arrivano ora i dati di Nielsen IQ, che ha analizzato l’andamento dei consumi in ottobre. Lo studio mostra come, nel primo dei tre mesi previsti, i consumi siano aumentati. In particolare a ottobre le vendite a volume dei prodotti confezionati hanno registrato, rispetto al mese precedente, una crescita dell’1,7%, con un picco (+2,8%) nella seconda settimana. Insomma, in concomitanza con l’avvio del trimestre anti-inflazione, gli italiani hanno ripreso a riempire il carrello della spesa.
A beneficiare dell’effetto “carrello bloccato” sono state soprattutto le private label. I prodotti con l’insegna del retailer hanno, infatti, segnato un incremento dei volumi del 5,4%, oltre il doppio di quello ottenuto a settembre. Il motivo? La maggiore rilevanza delle azioni promozionali (sconti, offerte speciali, 3X2), che ha reso le private label, il cui prezzo è già tendenzialmente più basso, ancora più convenienti. L’effetto è stato il consolidamento delle marche del distributore, che valgono ormai un terzo del totale della spesa.
di Valentina Iorio
E i big brand? Nonostante molti abbiano aderito all’iniziativa, il risultato è stato meno eclatante. Nel mese di ottobre le vendite in volume dei prodotti dell’industria di marca sono rimaste di segno negativo (- 0,5%), anche se in risalita rispetto a settembre (- 1,6%). La motivazione risiede nelle promozioni realizzate, che sono state meno significative in termini di scontistica applicata e più ridotte in termini di categorie coinvolte.
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26 nov 2023
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