Ita Airways cancella ufficialmente il collegamento Malpensa-New York, l’unico operato dalla principale compagnia aerea italiana nello scalo intercontinentale di Milano. La decisione dei vertici di uscire da una delle tratte più redditizie del Paese era stata anticipata a inizio novembre dal Corriere. Domenica 7 gennaio 2024 è previsto il decollo dell’ultimo volo, l’AZ604, con destinazione lo scalo «JFK»: lo stesso velivolo effettuerà il tragitto opposto con atterraggio in provincia di Varese il giorno dopo. Dall’8 gennaio la rotta non è più in vendita, nemmeno nei periodi di picco estivo.
Ita cancella il volo Milano-New York (da gennaio): cosa succede ai 7 mila prenotati


Le due opzioni
Fonti interne alla compagnia italiana spiegano al Corriere che sono circa 7 mila le persone coinvolte, cioè quelle che hanno prenotato il volo dall’8 gennaio fino a novembre 2024. Per tutti loro dovrebbero essere previste due opzioni: una è la «riprotezione» su un altro volo di Ita con scalo a Roma Fiumicino, l’altra invece è il rimborso dell’intero costo del biglietto. Non si applicano le tutele previste dalle normative europee in materia di protezione dei consumatori — il regolamento 261 — perché la cancellazione è stata effettuata oltre due settimane prima della partenza.
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Una rotta «affollata»
A spingere per lo stop al collegamento diretto di Ita sono stati due fattori. Il primo: l’eccessiva concorrenza sulla rotta Milano-New York che vede la presenza anche di Delta Air Lines, American Airlines, United Airlines, Neos Air, La Compagnia (che ha solo la classe Business) e in particolare di Emirates che è anche il vettore che offre più posti in vendita tra le due città. Il secondo elemento: l’assenza di altri voli di Ita su Malpensa, in particolare di «alimentazione» dell’Airbus A330 per New York non ha aiutato sul fronte della sostenibilità economica.
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Il mini hub a Linate
Le operazioni nell’area milanese continueranno così a Linate, il city airport dove Ita ha il 60% degli slot. Ma lo scalo ha alcune limitazioni di legge significative, come il divieto a operare voli verso destinazioni lontane oltre i 1.500 chilometri, con l’impossibilità a operare quindi i collegamenti intercontinentali. Resta da capire la strategia di Lufthansa: com’è noto da mesi i tedeschi, assieme al ministero dell’Economia (azionista di Ita), stanno lavorando per entrare e provare a rilanciare il vettore tricolore. Roma Fiumicino invece resta l’hub principale di Ita dove partono e arrivano tutti i voli intercontinentali dell’aviolinea.
lberberi@corriere.it
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29 nov 2023
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