Disney, la sfida dei fondi per la casa di Topolino (e la poltrona di Iger)

Disney, la battaglia degli hedge fund per la casa di Topolino (con i conti in rosso dello streaming) Disney, la battaglia degli hedge fund per la casa di Topolino (con i conti in rosso dello streaming)

Disney diventa teatro di uno scontro fra hedge fund. Nel giro di pochi mesi, quattro fondi attivisti sono entrati nel capitale del colosso dell’intrattenimento e ora sono pronti a darsi battaglia in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione previsto fra marzo e aprile del 2024. Dal punto di vista numerico, i fronti si equivalgono. Due investitori, Trian Partners e Ancora, criticano la gestione del ceo Bob Iger e, pur non chiedendone la cacciata, vorrebbero limitarne i poteri. Due, ValueAct e Blackwells, supportano invece il piano di taglio dei costi di Iger e sono pronti a riconfermare il loro sostegno in occasione della prossima assemblea degli azionisti. Chi avrà la meglio?

L’ingresso di Trian

Trian è uno fra i più celebri fondi «contestatari» di Wall Street, già artefice di campagne vittoriose contro giganti del calibro di Procter & Gamble e Unilever. L’hedge di New York è stato il primo a entrare nella contesa, costruendo a gennaio 2023 una partecipazione del valore di 3 miliardi di dollari in Disney. Trian lamenta le cattive performance di Borsa di Disney che nell’ultimo anno ha guadagnato solo il 2% a Wall Street contro il rialzo del 23,5% messo a segno dall’indice generale S&P 500. Per invertire la rotta, Trian ha proposto la nomina in consiglio del suo fondatore, Nelson Peltz, e dell’ex direttore finanziario di Disney, Jay Rasulo.

Le critiche a Iger

La ragione principale dell’andamento deludente, secondo l’hedge, è infatti proprio l’eccessiva condiscendenza degli attuali membri del board nei confronti di Iger che ha guidato Disney dal 2005 al 2020 e, dopo il breve e fallimentare interregno di Bob Chapek, è tornato al timone nel 2022. Trian critica inoltre gli investimenti smodati del gruppo nella piattaforma streaming Disney+ che dal lancio nel 2019 ha accumulato miliardi di perdite e non è ancora riuscita a chiudere un trimestre in utile, nonostante conti 150 milioni di abbonati nel mondo.

Il sostegno di ValueAct

Non la pensano così gli altri due hedge fund, ValueAct e Blackwells, che sono pronti a sostenere Iger e il suo piano che ha già comportato il taglio di 5.500 posti di lavoro e contempla risparmi per 7,5 miliardi di dollari. Disney ha così stretto ieri un accordo di consultazione con ValueAct che prevede lo scambio di informazioni fra la società e il fondo su «questioni strategiche». In cambio, il fondo non proporrà candidati alternativi per il cda, dove, di recente, sono entrati — su suggerimento dello stesso Iger — l’ex ceo di Morgan Stanley, James Gorman, e l’ex numero uno di Sky, Jeremy Darroch.

La discesa di Disney in Borsa

Da parte sua, Blackwells è favorevole alla riconferma di Iger e degli altri amministratori. Il fondo ha però chiesto l’ampliamento del consiglio per fare spazio a tre suoi rappresentanti in grado di contribuire al ritorno di Disney ai fasti di fine 2020, quando il gruppo aveva toccato i 300 miliardi di capitalizzazione a Wall Street, quasi il doppio del valore attuale.

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