De Laurentiis: «Garcia? Volevo mandarlo via mentre lo presentavo»

di Redazione Sport

Il presidente del Napoli: �Avrei dovuto capire tutto dopo una frase detta dal francese. Invece l’ho presa a ridere. Ma la mia prima scelta era Thiago Motta�. Poi l’idea: �Farei una serie E, dove E sta per �lite. Sole squadre di citt� con un numero rilevante di tifosi�

De Laurentiis: «Garcia? Volevo mandarlo via mentre lo presentavo»

(Getty Images)

Aurelio De Laurentiis senza peli sulla lingua. Dalla sentenza della Ue che d� nuova vita alla Superlega ai problemi della serie A, il presidente del Napoli tocca tanti temi. A partire dalla sua squadra e da quella scelta di chiamare Rudi Garcia al posto di Spalletti. Ha capito subito di aver preso una decisione sbagliata.

Letteralmente subito: �Il giorno che l’ho presentato a Capodimonte. Avrei dovuto fare un coup de th�atre e dire: ve l’ho presentato, per� adesso se ne va. Perch� uno che arriva e dice: io non conosco il Napoli, non ho mai visto una partita… Avrei dovuto capire — ha spiegato in un’intervista al Corriere dello Sport —. E invece l’ho preso a ridere. Il fatto � che l’ha ripetuto altre volte. Sarebbe bastato che praticasse lo stesso calcio di Spalletti. Invece ha preteso che mandassi via un preparatore perfetto, per chiamarne uno che… Me l’avevano detto: questo t’imballa i giocatori. Sono dovuto restare a Castel Volturno da mattina a sera�. Non che Garcia fosse la sua prima scelta: �Il primo che ho contattato � stato Thiago Motta. Non � che ci avessi visto male, eh? Ma lui non se l’� sentita. Perch� sai cos’�? Tu vieni a prendere l’eredit� di uno che ha vinto lo scudetto in quel modo. E se mi va male, ha pensato, io che cosa faccio? Che poi � la stessa cosa che avr� pensato Spalletti. Avr� detto: io esco da eroe da questa citt�. Ma chi me lo fa fare a rimettermi in gioco? Poi sono andato su Luis Enrique. Lui ha fatto venire a Napoli i suoi, mi ha tenuto tre giorni fermo, chiedendomi tantissimi soldi. Avevamo anche trovato un quasi accordo, ma poi ha detto di no, perch� ambiva a guadagnare ancora di pi�. Ed � stata la volta di Nagelsmann. Ne ho consultati cinque o sei, non di pi�. Ma ho detto quaranta come boutade, per mischiare le carte. E alla fine sono arrivato su Garcia. Che in Italia aveva fatto due secondi posti con spogliatoi turbolenti, pieni di giocatori di grande livello�.

Elmas venduto, Zielinski ama la nebbia

Non � andata bene, ora � il momento di Mazzarri . Che da gennaio dovr� fare a meno di Elmas: �Gi� venduto — annuncia Adl: andr� al Lipsia —. � uno che vuole giocare sempre, non ha capito che si � titolari anche se non si fanno novanta minuti�. Meno certezze sul futuro di Zielinski: �Stiamo parlando. Lui ha detto che voleva rimanere a Napoli tutta la vita. Ma tra il dire e il fare c’� di mezzo che, essendo un polacco, del sole e del mare gli interessa fino a un certo punto. Forse � abituato maggiormente a certe nebbie�. Per il rinnovo di Osimhen, De Laurentiis conferma l’apertura delle ultime settimane (�Siamo in dirittura d’arrivo�), poi parla di investimenti in difesa nel mercato di gennaio: �Almeno tre operazioni. Devo rinforzare la difesa con un centrale e con un terzino destro, per avere un rincalzo di Di Lorenzo. E poi prendere un centrocampista, forse due�.

Superlega: Adl apre

C’� spazio anche per la sentenza che rivoluziona il calcio: �A catena molte croste sono destinate a saltare. Nel 1986 c’erano sedici club. Oggi sono venti e le entrate sono diminuite, anzich� aumentare. Finch� non si stabilisce che la maggioranza si calcola con il voto ponderale dei club, cio� dando pi� peso a chi fattura di pi�, nulla cambier�. Le piccole continueranno a egemonizzare la Lega con una logica sparagnina, perch� il loro unico obiettivo � evitare la retrocessione. Questa sentenza ci esorta a cambiare regole�. Come? �Stiamo perdendo i giovani. Ci vuole pi� dinamismo. Basta fuorigioco fischiati dopo che l’azione � finita e si � andati in gol. Basta con questa qualit� arbitrale. Ci vuole il tempo effettivo, come nel basket. E il challenge per chiamare il Var a domanda di parte�.

Sui campionati Adl propone una nuova divisione: �Farei subito una serie E, dove E sta per �lite. Sole squadre di citt� con un numero rilevante di tifosi. Un Palermo che d� garanzie economiche non pu� fare la trafila dalla serie D. Un Bari che ha un bacino di un milione duecentomila fan non pu� stare dove sta. Mentre in prima serie ti trovi citt� di ventimila abitanti che non fanno diecimila biglietti. Allora io dico: alle sette, otto squadre che egemonizzano la classifica, aggiungiamone altre sette che possono avere le stesse ambizioni. E chiudiamo a 14 posti nella serie d’�lite. Poi due gironi di serie A da venti squadre. E il resto � dilettantismo, che funga da vivaio�.


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22 dicembre 2023 (modifica il 22 dicembre 2023 | 11:36)

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