Warren Buffett, a sinistra, e Charlie Munger (Ap)
«Il mondo è pieno di giocatori d’azzardo sciocchi e non se la caveranno così bene come gli investitori pazienti». La frase, una delle tante iconiche, riassume bene l’approccio che ha reso miliardario Charlie Munger, morto nella notte all’età di 99 anni. Nato ad Omaha, avvocato, Munger è stato per oltre 50 anni il braccio destro di Warren Buffett, con il quale ha creato e gestito Berkshire Hathaway, colosso di investimento da oltre 700 miliardi di capitalizzazione a Wall Street. Un impero che «non sarebbe stato costruito senza l’ispirazione, la saggezza e la partecipazione di Charlie», ha sottolineato Buffett, che da anni è noto nel mondo della finanza come l’«oracolo di Omaha», annunciando la scomparsa di Munger.
L’alleanza con Buffett
Classe 1934, Charles “Charlie” Munger era figlio di due avvocati. Dopo la leva militare e la laurea in Giurisprudenza ad Harvard, seguì le orme dei genitori, aprendo uno studio legale. La svolta avvenne però nel 1959 con l’incontro con Warren Buffett, anch’egli nativo di Omaha. All’epoca Munger versava in cattive acque finanziarie, dopo il divorzio dalla prima moglie e la morte di uno dei tre loro figli per leucemia. Buffett gli suggerì di entrare nel campo degli investimenti, dicendo che «il diritto era un hobby piacevole, ma si può fare di meglio. Charles si risolse infine a fare il salto, prima fondando una sua società di gestione, poi unendosi a quella di Buffett.
La cavalcata di Berkshire
Il sodalizio fra Munger e Buffett si sarebbe rivelato fra i più redditizi e duraturi nella storia di Wall Street. La loro Berkshire Hathaway (nome di un’impresa tessile rilevata da Buffett) è cresciuta negli anni sino a diventare un conglomerato con oltre 320 miliardi di patrimonio , con partecipazioni che spaziano da Apple a Coca-Cola, passando per Ibm e American Express. Al motto «sii timoroso quando gli altri sono avidi e avido quando gli altri hanno paura», il duo ha perfezionato la tesi di investimento che prevede di puntare su società sottovalutate ma con marchi forti. Una strategia poi emulata da molti altri investitori che, tuttavia, non hanno avuto il successo di Buffett e Munger, capaci di offrire ai loro azionisti ritorni stellari. Chi avesse investito 1000 dollari in Berkshire nel 1964 oggi si troverebbe in portafoglio una partecipazione del valore di oltre 10 milioni di dollari.
Il testamento
La cavalcata di Berkshire ha reso anche i due fondatori miliardari. Munger era accreditato di un patrimonio di oltre 2,6 miliardi che ora passerà in larga parte ai due figli. A differenza del socio Buffett, infatti, Munger non donerà la sua fortuna a iniziative filantropiche: «credo sarebbe ipocrita da parte mia diventare un grande benefattore, ne ho già violato completamente lo spirito». Soltanto settimana scorsa, invece, Buffett ha rivelato di aver nominato i tre figli esecutori del suo testamento che prevede la donazione del suo intero patrimonio a un trust filantropico che si dissolverà dopo una decina d’anni. «Io e i miei figli», ha scritto Buffett, «condividiamo la convinzione che la trasmissione della ricchezza per via dinastica, sebbene legale e comune in gran parte del mondo, compresi gli Stati Uniti, non sia auspicabile». Chi fra Buffett e Munger avrà ragione questa volta?
Iscriviti alle newsletter di L'Economia
Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile
Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo
One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)
E non dimenticare le newsletter
L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18
Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
29 nov 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ULTIME NOTIZIE DA L’ECONOMIA
>Mediobanca, ecco chi sono i nuovi azionisti: Calzedonia, Matteo Del Vecchio, Aspesi e Flavio Cattaneo
di Francesco Bertolino e Daniela Polizzi
di Francesco Bertolino
Medici, asili, uffici giudiziari, come cambiano le pensioni: chi potrà evitare la stretta
di Enrico Marro
In pensione oltre i 71 anni, ecco chi rischia di più: i conti che i più giovani devono fare
di Andrea Carbone*
Il primo volo transatlantico col 100% di biocarburante: emissioni giù, ma costa il triplo
di Leonard Berberi