Microsoft è la società che vale di più al mondo (2.900 miliardi), superata Apple
di Alessia Conzonato
Dopo una corsa che nei primi giorni di gennaio ha portato l’indice S&P 500 a 4.864 punti, massimo degli ultimi 2 anni — a un passo dalla soglia psicologica dei 5.000 punti — e il Nasdaq a una performance stellare che nel solo 2023 ha fatto registrare un balzo del 53% — i principali indici azionari, soprattutto in Europa stanno prendendo una pausa. Ma secondo gli analisti i titoli hitech, in particolare negli Stati Uniti hanno ancora un lungo cammino di risultati positivi da percorrere. L’ultimo record è stato registrato lo scorso mercoledì, 24 gennaio: Microsoft, uno degli storici nomi del panorama tecnologico americano e mondiale, ha superato i 3 mila miliardi di dollari di capitalizzazione. Un valore enorme e un’impresa riuscita, in precedenza, solo alla acerrima rivale degli anni 80, Apple, capace di superare la fatidica soglia già a gennaio 2022.
Microsoft, del resto, ha beneficiato del fatto di essere tra le società «pioniere» nel promettente business dell’AI, grazie all’investimenti fatto in OpenAi: in Borsa la società fondata da Bill Gates ha fatto segnare da inzio 2023 un rialzo di borsa di oltre il 65%.
C’è dunque speranza di centrare nuovi record nel resto dell’anno? Partiamo dal Nasdaq, il mercato in cui sono quotate la maggior parte delle tech company. Nelle prime 3 settimane del 2024 la crescita è stata di un ulteriore 4,47% per il Nasdaq Composite e del 5,2% per il Nasdaq 100, in cui rientrano le principali big tech. Nvidia, specializzata nei semiconduttori destinati all’intelligenza artificiale nell’ultimo mese ha macinato un rialzo del 21,7%, raggiungendo una capitalizzazione di circa 1.500 miliardi dollari. Apple, con la sua «più modesta» crescita del 3,78% dell’ultimo mese ha comunque superato i 3.020 miliardi di dollari di capitalizzazione, circa una volta e mezza il valore dell’intera economia italiana, che a fine 2022 «pesava» per 2010 miliardi di dollari.
di Alessia Conzonato
Secondo Scott Berg, gestore del fondo Global Growth Equity del gruppo T.Rowe Price il trend di sviluppo dell’AI avrà un ruolo centrale nel plasmare la prossima fase del ciclo azionario. E questo a tutto vantaggio dei titoli tecnologici del settore. «Nessuna prospettiva di investimento è completa senza un riferimento all’intelligenza artificiale (AI), soprattutto per l’influenza che questo tema ha avuto sui mercati azionari nel 2023. L’istruzione, lo sviluppo dei media, l’efficienza dei carburanti, il fintech e la fornitura di dati finanziari e la medicina sono tutte potenziali aree di impatto per l’AI, sulla base di un mondo in cui oggi vengono creati più dati all’ora che in un intero anno vent’anni fa, ma in cui solo l’1% dei dati globali viene catturato, archiviato e utilizzato. L’AI è destinata a cambiare drasticamente tutto ciò», spiega il gestore. Samsara, Datalog, John Deere, Salesforce sono alcuni dei gruppi più attivi o più innovativi nell’ambito dell’utilizzo dell’AI. Oltre ai classici colossi che dominano il mercato e che hanno chiuso un 2023 con performance eccezionali: Google, Microsoft, Nvidia.
di Alessia Cruciani
Ma anche il settore dei semiconduttori, che sono alla base delle realizzazioni dell’AI, secondo gli analisti offrono un elevato potenziale di performance. Secondo Ben Leider, global market strategist di eToro le aziende del comparto sono un vero e proprio trend-setter dell’andamento economico. «I semiconduttori hanno continuato a salire, guidando tutti i settori al rialzo, come nel 2023. I titoli dei chip statunitensi sono saliti del 10% quest’anno, guidati dall’impennata del 20% di Nvidia. La diffusione dell’adozione dell’intelligenza artificiale è solo la ciliegina sulla torta di un settore dei chip in ripresa. Pesa infatti anche l’acquisto da 14 miliardi di dollari di Juniper da parte di Hewlett . Tutto ciò si aggiunge alla ripresa del mercato degli smartphone e allo smantellamento delle scorte post-pandemia. Le previsioni del settore parlano di una crescita delle vendite del 13% quest’anno, con la fonderia TSMC che potrebbe raggiungere il 25%» Il settore tuttavia appare molto caro. «Il premio di valutazione del settore è elevato, ma sostenibile se gli utili continueranno a crescere», conclude Leider. I semiconduttori rappresentano l’8% dell’indice statunitense e un quarto del settore tecnologico.
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24 gen 2024
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Marco Sabella
di Redazione Economia
di Alessia Cruciani
di Redazione Economia