Milleproroghe, si lavora per gli sgravi per il calcio. Superbonus, ipotesi mini proroga

Milleproroghe, si lavora agli sgravi per il calcio e i fondi per i disturbi alimentari. Superbonus, pressione per una mini proroga Milleproroghe, si lavora agli sgravi per il calcio e i fondi per i disturbi alimentari. Superbonus, pressione per una mini proroga

Oltre 1.300 emendamenti, quasi la metà dei partiti della maggioranza. Comincia la corsa del decreto Milleproroghe, il provvedimento annuale che fa slittare scadenze e termini, ma anche lo strumento utilizzato dai parlamentari per far rientrare norme bocciate o mai entrate in precedenti provvedimenti, soprattutto nella legge di Bilancio di fine anno. E così ecco che negli emendamenti presentati venerdì da maggioranza e opposizione nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera (sabato alle 12 il termine ultimo per la presentazione) torna la proroga del decreto Crescita bocciata circa un mese fa (con gli applausi del ministro Matteo Salvini) che prevede vantaggi fiscali sull’arrivo di calciatori dall’estero.Una misura voluta da Forza Italia perché, spiega il deputato FI Alessandro Cattaneo, «il calcio è anche un importante settore economico che genera ricchezza e occupa migliaia di persone ed è sbagliato affrontare con superficialità il tema del sostegno al comparto».

Proroga smart working per i fragili nella Pa

Per i medici Forza Italia propone lo scudo penale e la possibilità di andare in pensione a 72 anni (dai 70) fino al 2026. E torna la proroga dell’introduzione di plastic e sugar tax, e quella dei finanziamenti Sace per 3 anni, oltre a quella per l’utilizzo dei fondi Pnrr per i Comuni. Dovrebbe entrare nel decreto anche lo stanziamento di 10 milioni di euro per il 2024 per il Fondo nazionale disturbi alimentari annunciato dal ministro della Salute Orazio Schillaci. Pronto anche un milione di euro per la Fondazione Ebri voluta da Rita Levi Montalcini: la legge di Bilancio non aveva previsto rifinanziamenti dell’istituto di ricerca. Il Pd chiede di bloccare gli aumenti delle tariffe autostradali mentre il Movimento Cinque Stelle invoca la proroga al 30 giugno dello smart working per i lavoratori fragili della Pubblica amministrazione (scaduto il 31 dicembre 2023). Oggi il lavoro agile semplificato è previsto solo per i dipendenti genitori di figli under 14 e i fragili del settore privato.

Il caso Superbonus

Nel frattempo, in commissione Finanze della Camera scoppia un caso Superbonus. Lì gli emendamenti arrivati all’omonimo decreto licenziato a fine anno dal governo sono circa 130. Tra questi ne spuntano tre identici a firma FdI, Pd, Gruppo misto che chiedono la proroga di due mesi dell’agevolazione piena al 110% (e non al 70% come invece previsto dal primo gennaio 2024) per i condomini che al 31 dicembre 2023 hanno completato i lavori per almeno il 70%. Un cambio di passo per il partito della premier Giorgia Meloni che ha sempre definito la misura «un regalo dello Stato ai truffatori» e si è sempre detta contraria a qualsiasi proroga. Ma la proposta viene depositata, «ci siamo fatti portavoce del mondo delle associazioni - viene spiegato -, ma ci muoveremo con cautela, la stella polare è sempre la salvaguardia dei conti pubblici». Neanche il tempo di un lancio di agenzia Ansa che il capogruppo FdI alla Camera Tommaso Foti annuncia: «L’emendamento non c’è più». Resta comunque il pressing sul governo da tutte le forze per una proroga dei termini, anche se solo per alcune categorie, come le famiglie con un figlio disabile (FdI), o per le abitazioni nei territori colpiti dalle alluvioni del 2022 e 2023 (Lega).

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