Modello 730, dal 2024 sarà utilizzato da 5 milioni di contribuenti in più: le novità

Modello 730, dal 2024 sarà utilizzato da 5 milioni di contribuenti in più: tutte le novità Modello 730, dal 2024 sarà utilizzato da 5 milioni di contribuenti in più: tutte le novità

Dal 2024 tutti i contribuenti non aventi partita Iva potranno presentare il modello 730, che potrà essere usato anche per dichiarare i redditi finanziari. «L’adempimento dichiarativo in modalità semplificata potrà essere assolto anche dai contribuenti titolari, ad esempio, di redditi diversi di natura finanziaria ovvero che abbiano effettuato investimenti all’estero — si legge nella relazione illustrativa del decreto attuativo della delega fiscale —. Le tipologie reddituali che, per ciascun anno d’imposta, potranno essere incluse nel modello semplificato, saranno stabilite con il provvedimento del direttore dell’Agenzia con il quale è approvato tale modello».

Si allarga la platea del 730

L’implementazione delle categorie di soggetti che potranno avvalersi del modello 730 comporterà che la dichiarazione semplificata sarà accessibile da parte di tutte le persone fisiche non titolari di partita Iva, mentre il modello Redditi sarà riservato ai titolari di partita Iva. Inoltre la norma consente al contribuente che presenta il modello 730, anche in presenza di un sostituto d’imposta, di chiedere direttamente all’Agenzia delle Entrate il rimborso che scaturisce dalla dichiarazione dei redditi o di effettuare il pagamento di quanto dovuto tramite il modello di pagamento F24 entro i termini ordinari (30 giugno). Con queste modifiche, secondo le osservazioni presentate da Confindustria al Parlamento, la platea del 730 si allargherebbe con l’ingresso di oltre «5 milioni di soggetti, ossia il 59% del totale dei contribuenti che ricorre alla presentazione del modello Redditi Persone Fisiche».

Precompilata anche per le partite Iva

Un’altra novità della nuova normativa riguarda il fatto che dal 2024 la dichiarazione precompilata sarà a disposizione anche dei contribuenti titolari di redditi diversi da quelli di lavoro dipendente e pensione, comprese le partite Iva, in via sperimentale. «A partire dal 2024 con riferimento al periodo d’imposta 2023 — si legge nella relazione illustrativa allegata al decreto —, le informazioni a disposizione dell’Agenzia delle Entrate saranno utilizzate per l’elaborazione della dichiarazione precompilata anche nei confronti dei contribuenti persone fisiche titolari di redditi differenti da quelli di lavoro dipendente e pensione. In questo modo tali contribuenti, tra i quali rientrano anche i titolari di redditi di lavoro autonomo e d’impresa, e gli intermediari da loro delegati potranno disporre delle informazioni utili per la predisposizione della dichiarazione dei redditi quali, ad esempio, i dati relativi ai familiari, agli oneri detraibili e/o deducibili (compresi quelli sostenuti per i familiari a carico) e le certificazioni rilasciate dai sostituti d’imposta».

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