L’ultima riunione con il team, a ridosso della finale delle Atp Finals e subito prima del rompete le righe, ha tracciato le linee guida per la stagione 2024: quella dell’aggancio a Djokovic e, possibilmente, del sorpasso. Aveva ancora nei ricci rossi i coriandoli della premiazione, il ragazzo fantastico, quando � salito sulla cyclette per il solito defaticamento post-match: �Cosa facciamo di pi�? Come miglioriamo?�.
Sinner punta Djokovic e gli Slam: le tre mosse
Lo staff tecnico a due punte, la preparazione invernale e poi la trasferta australiana di gennaio. Il salto di qualit� e la ��consistency�, volo in alta quota. Perch� Djoker non perdona

Jannik Sinner e l’attacco a due punte che lo sta guidando verso l’eccellenza del tennis (Simone Vagnozzi l’italiano e Darren Cahill l’australiano; ieri sui social l’ex coach Riccardo Piatti ha postato un bel messaggio di congratulazioni) hanno le idee chiarissime. �A 22 anni non c’� area del gioco di Jannik che non possa progredire — ha detto Vagnozzi a Torino —, c’� ancora molto margine: siamo lontani dal picco di forma. Tra noi c’� una bella comunicazione: lui si fida e lavora tranquillo�. Le finali di Coppa Davis, questa settimana (da gioved� i quarti contro l’Olanda), una promessa d’inizio anno mantenuta, serviranno a mettere altro fieno in cascina (all’orizzonte la semifinale con la Serbia di Djokovic) ma sar� ci� che verr� dopo ad orientare la prossima stagione. Gli altri la chiamano vacanza, Sinner �blocco di preparazione invernale�. Spalmato a Montecarlo tra campo e palestra (�La parte di lavoro per cui Jannik non stravede perch� passerebbe la giornata a giocare a tennis per� sa che gli serve� sorride Vagnozzi), il mese di dicembre — al netto del Natale, dedicato alla famiglia a Sesto Pusteria e a una sciatina gi� programmata con gli amici la mattina del 25 —, servir� a gettare la base per la lunga trasferta australiana di gennaio e il primo terzo di stagione: debutto probabile direttamente all’Australian Open, il primo Slam, a meno che il team non decida un rodaggio leggero a Brisbane o Adelaide, due Atp 250, cio� roba vecchia per il n.4.
Sono le colonne d’ercole della semifinale agli Slam (due consecutive a Wimbledon; a Melbourne, Parigi e New York non � mai andato oltre i quarti) l’obiettivo dichiarato dell’immediato futuro. Le Atp Finals, la vittoria nel girone su Djokovic e il terzo trionfo su Medvedev, hanno dimostrato che Jannik ha il livello per competere con i top 3 per� il salto di qualit� richiede il mantenimento del volo in alta quota, quello che i tennisti chiamano �consistency� (il contrario della fluttuazione): se 120 ore dopo averlo battuto cali di un millimetro, il Djoker non perdona.
La finale raggiunta al torneo dei maestri ci dice che Sinner a Torino ha avuto una settimana eccellente; i numeri ridimensionano quell’eccellenza a �semplice� grandezza. Il servizio, per esempio. Pur molto cresciuto, ha registrato una percentuale di prime palle superiore al 70% solo all’esordio con Tsitsipas (71%), l’avversario pi� morbido del girone. Il 66% della finale, contro un diavolo che ha toccato il 70% e il 91% di punti vinti sulla prima (13 ace), non � bastato. E i 12 errori non forzati, molti scaturiti dai piedi stanchi e dalle gambe scariche: nel rematch con Djokovic, infatti, Jannik non era pi� il giocatore elettrico e reattivo dei quattro incontri che l’avevano condotto fin l�. Tutto comprensibile, molto umano, rivedibile. Gli Slam tre set su cinque sono un altro sport. Ma Sinner lo sa.
Un altro plateau raggiunto e da mantenere � il bacino di tifo e popolarit�. L’enormit� di 6.686.000 spettatori alla tv (5.493.000 Raiuno, 1.193.000 Sky Sport) per la finale persa con Djokvovic sono dati da Nazionale italiana di calcio. Il Festival di Sanremo sta facendo carte false per avere Jannik ma quelli, a febbraio, sono i giorni del richiamo atletico post-Australia. Chiss�.
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21 novembre 2023 (modifica il 21 novembre 2023 | 07:01)
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