Pagelle F1 Gp Arabia Saudita: Bearman , Red Bull 0; Hamilton più che sufficiente

di Flavio Vanetti

Merita un premio la Ferrari driving Academy, Verstappen super in pista e nella lealt�. Leclerc si gode il giro veloce ma � rabbuiato dai ritardi del progetto Ferrari

Pagelle F1 Gp Arabia Saudita: Bearman , Red Bull 0; Hamilton più che sufficiente

Oliver Bearman (Ap)

A Gedda la Red Bull sparecchia di nuovo la tavola della F1 replicando la doppietta del Bahrain — senza modificare la sua formulazione, perch� quando Sergio Perez ha accennato a insidiare Verstappen, Max gli ha mollato i cani —, ma il suo dominio � stato squarciato dalla luce di un ragazzo di 18 anni e 10 mesi, che guidava una Ferrari: Oliver Bearman, incredibilmente settimo al debutto. Cominciamo allora le pagelle da chi, per acclamazione, � stato votato Mvp del Gp d’Arabia.

Oliver Bearman: 38

Anzich� lo scontato 10 e lode scegliamo come voto il numero che l’inglese ha voluto per correre con la Rossa, avendo visto che l’avevano usato grandi piloti del Cavallino, come Luigi Villoresi, Phil Hill, Mike Hawthorn, Lorenzo Bandini. Anche questo � un segnale: di cultura, di rispetto, del desiderio di calarsi in una tradizione. Il resto � cronaca: � salito per la prima volta sulla SF-24 �vera� (al simulatore l’aveva invece gi� conosciuta e questo spiega come i giovani piloti di oggi riescano a coniugare il virtuale con il reale) nelle terze prove libere; quindi ha scavallato una qualifica positiva, ma che l’aveva reso insoddisfatto per aver mancato il Q3, e infine in gara ha mostrato tutto il talento di cui dispone. Adesso ci aspettiamo che sia sommerso da lodi sperticate e immaginiamo che qualcuno dir� che non era il caso che la Ferrari arrivasse a Hamilton, avendo uno cos� gi� in casa (e se fosse vero, peraltro?). Ecco, il vero avversario che da qui in poi Ollie dovr� battere sar� la tentazione di oberarlo di aspettative prima che la maturazione agonistica lo conduca a quel futuro luminoso che, a occhio e croce, lo attende.

Max Verstappen: 10

Al di l� di quello che continua a mostrare al volante, il voto contempla due aspetti che non riguardano, almeno in via diretta, le sue prodezze sull’asfalto. Il primo � la capacit� di guidare alla grandissima nonostante i giorni tempestosi del team. Il secondo � la lealt� dichiarata al suo mentore Helmut Marko. Ora che ha fallito il golpe e che � caduto in disgrazia, sarebbe facile scaricarlo. Ma Max non l’ha fatto: piace vedere che l’ingratitudine non gli appartenga.

Ferrari Driving Academy: 9

Bearman � solo una delle espressioni di una scuola che ha ormai raggiunto un importante standard operativo.

Sergio Perez: 8

Ancora un Gp positivo, infischiandosene del fatto che il compagno puntualmente lo tiene al guinzaglio e provando semmai a mettere ingredienti suoi nei 50 giri del Gp. Un Perez cos�, che completa gli 1-2, � utile alla Red Bull. Ma aspettiamo a sciogliere la prognosi sul suo recupero ad alto livello: per ora si � corso su due circuiti a lui congeniali.

Charles Leclerc: 8

Gli incubi del Bahrain sono stati scacciati dal primo podio della stagione. Chicca aggiuntiva: l’aver soffiato in extremis a Verstappen il giro pi� veloce. Charles ha lottato — grande la replica in avvio a Perez che aveva subito attaccato il suo secondo posto —, ma alla fine delle Red Bull ha visto solo il retro. E quel quid che manca alla Rossa lo sta gi� un po’ rabbuiando.

Ferrari: 7

Sulla SF-24 sembrano comparsi problemi gi� vissuti dalla SF-23: difficolt� nel riscaldamento delle gomme e sofferenze nel rendimento con il pieno di carburante. Ma Frederic Vasseur ha in agenda un altro punto cruciale: aumentare la prestazione perch� i 2-3 decimi di scarto sul giro dalle Red Bull sono un’eternit� e rischiano di essere un tappo. La Rossa vincer� la battaglia degli sviluppi?

Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen: 7

Sono le due facce di una stessa medaglia, quella della Haas che si prende un punto (decimo Nico) e d� un’altra spallata all’idea che dopo le turbolenze invernali (esonerato il team principal Guenther Steiner) fosse destinato ad essere un’Armata Brancaleone. Hulkenberg gioca d’astuzia e di strategia — � uno di quelli che non fa il pit stop dopo l’ingresso della safety car per l’incidente di Stroll — e va a segno; ma alle sue spalle Magnussen � un mastino che blocca gli inseguitori e che, se necessario, fa a cazzotti.

Oscar Piastri: 6,5

A ridosso del podio, facendo meglio del compagno di team Norris (voto 6: meriterebbe una McLaren all’altezza del suo valore, � impressionante come Verstappen l’ha divorato quando aveva sfruttato la safety car per passare al comando) ma soffrendo una cifra per liberarsi di Lewis Hamilton, che gli impartisce qualche lezione di guida.

Lewis Hamilton: 6,5

Eccoci appunto a Sir Lewis: non concordiamo con chi definisce scarso il suo Gp d’Arabia, anche se Russell gli � stato di nuovo davanti. Certo, per ora le sue sono battaglie nella terra di mezzo, con timide escursioni pi� avanti: il futuro ferrarista si arrangia come pu� perch� non ha il �cavallo� giusto per galoppare verso mete migliori. E chiss� che cosa avr� pensato nel vedere Bearman bagnargli il naso…

Fernando Alonso: 6,5

Visti i disastri continui di Stroll, ormai fa squadra da solo. E pur con un’Aston Martin ben diversa (in peggio) da quella dell’inizio della scorsa stagione, trova sempre il modo di mettere qualcosa nelle gare. Stavolta sulla sua ruota esce il 5, numero del piazzamento al traguardo.

Mercedes W15: 5

Ormai � chiaro, la Mercedes del rilancio non � ancora quella che stiamo vedendo nell’avvio del Mondiale. E forse non lo sar� nemmeno nel resto della stagione. Toto Wolff l’ha capito e ha affidato a James Allison un programma per il reset della monoposto e del team. Quanto tempo richieder�?

Daniel Ricciardo: 4

Se corre cos� � buono per la pensione, altro che pensare a tornare alla Red Bull. A sua parziale scusante c’� questa Racing Bulls che proprio non va. Ma intanto Tsunoda, bellicoso e reattivo, capace anche di buoni sorpassi, � pi� sul pezzo.

Alpine: 4

Disastro continuo. Gasly fermato gi� al primo giro dal cambio rotto, Ocon costretto a non vedere nemmeno il centro del gruppo. E’ stato annunciato un altro ribaltone, dopo quello di un anno fa, nell’organizzazione del team. Ma qui serve una cura da cavallo.

Sauber: 3

In questo momento � il peggior team, con Bottas che fa il bell’addormentato nel bosco e Zhou Guanyu che ci prova ma ottiene poco. L’Audi, che rilever� la squadra, dovr� spostare le montagne.

Lance Stroll: 2

Pap� Lawrence, padrone del team, gli far� pagare il conto del carrozziere per le monoposto sfasciate.

Red Bull: 0

Non c’entra ovviamente la performance in pista (straordinaria), il focus � sulla faida scoppiata a ciel sereno. Scopriamo cos� che il team dominante � peggio di una corte rinascimentale, con tradimenti, pugnalate, minacce. Adesso Chris Horner sta vendicandosi di Marko che ha provato a farlo fuori (probabilmente assieme al padre di Verstappen), ma il manager austriaco pare aver salvato — almeno per ora — la pelle. Resta il senso di una pentola in ebollizione. Ed � proprio vero: sono le rivolte interne, pi� che i nemici esterni, a distruggere gli imperi.


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10 marzo 2024 (modifica il 10 marzo 2024 | 12:20)

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