Chi è Luca Nardi, il tennista che con la bellezza ha battuto Djokovic (di colpo invecchiato). E Sinner ringrazia

di Gaia Piccardi

Chi � Luca Nardi autore dell’impresa di Indian Wells (che fa ben sperare Sinner per la caccia al numero 1): adora la pasta al forno, ha due fratelli, il pap� � notaio, entrer� nella top 100. Un altro erede di Jannik, simbolo di un movimento azzurro in crescita

Chi è Luca Nardi, il tennista che con la bellezza ha battuto  Djokovic (di colpo invecchiato). E Sinner ringrazia

La ricetta vincente per battere l’irriconoscibile numero uno del mondo Novak Djokovic? Essere italiano e tirare forte: cos� ha deciso il tribunale dei social, l’udienza � tolta. C’� una verit� statistica che arriva dal deserto di Indian Wells, terremotato dall’ennesima clamorosa impresa della nouvelle vague azzurra made in Sinner, questa volta per mano dell’ottimo Luca Nardi da Pesaro, Marche, Italy, ripescato come lucky loser: negli ultimi 11 mesi, Djokovic ha incassato 9 kappa�, 5 con giocatori italiani. Musetti a Montecarlo, Sinner alle Atp Finals (girone), in Davis a Malaga e all’Australian Open, Nardi a Indian Wells.

Djokovic ko, Sinner spera nel n.1

Ma la realt� va approfondita. C’� sicuramente un problema di invecchiamento del Djoker, gi� evidente a gennaio a Melbourne, i cui colpi stanno progressivamente perdendo profondit�, efficacia, veleno. La notizia � ottima per Jannik Sinner, il predestinato che ha nel tempismo con cui si � presentato sulla scena tennistica mondiale uno dei suoi talenti pi� affilati: con un Djokovic in rottura prolungata, sempre che a Jannik a Indian Wells riesca il sorpasso a destra a Carlos Alcaraz per la seconda posizione nel ranking (stanotte Sinner affronta Shelton e Alcaraz sfida Marozsan nel gioco delle vite parallele), non � surreale uno scenario in cui al barone rosso possa riuscire il golpe al serbo sulla terra rossa, magari dopo Parigi, presentandosi a Wimbledon da numero uno del mondo.

E poi c’� la crescita esponenziale di un movimento, quello azzurro, allenato da tecnici preparati e formato da ragazzi di indubbio valore (Nardi, Cobolli, Darderi, Gigante che ha gi� vinto due Challenger quest’anno, l’anticamera del Tour Atp: a proposito, dopo sette mesi di stop stanotte torna Matteo Berrettini a Phoenix), realt� consolidate (Sonego) e in via di consolidamento (Arnaldi), talentini distratti dall’imminente paternit� (Musetti), sei azzurri nei top 100 e 16 nei top 200, un’onda lunga scatenata dallo tsunami Sinner, il ragazzo che cambi� per sempre i connotati dello sport italiano.

Nardi e Djokovic come idolo

Nardi in California ha tagliato la sua linea d’ombra senza farsi irretire dal fascino del Djoker, appannato ma presente, e senza cadere nelle trappole del serbo, poco lucido quando ha provato a pretendere dall’arbitro �punto disturbato� (hindrance) mentre Luca (che aveva creduto che l’avversario avesse fatto doppio fallo) continuava a giocare sereno, portandosi a casa il punto. L’ace finale (6-4, 3-6, 6-3) certifica la presa di coscienza di Nardi: in questo tennis sottoposto a violente forze centrifughe di rinnovamento, c’� posto anche per lui. Non era scontato, Nardi � cresciuto con il poster di Djokovic in camera (�No, non credo che lo toglier�: tutte le sere, quando vado a dormire, lo guardo…�), idolatrando Novak e prendendolo ad esempio come � inevitabile che abbia fatto tutta la generazione di giocatori nati dopo gli anni Duemila, Jannik incluso.

� stato bravo ad approfittare delle incertezze del Djoker (�Questo � un miracolo, se qualcuno me lo avesse detto dopo la sconfitta con Goffin nelle qualificazioni gli avrei dato del pazzo. � un sogno che diventa realt�), che dopo il Master di Torino non si � pi� ritrovato e forse avrebbe bisogno di un cambio di staff e di motivazioni, ha dimostrato la personalit� che non tutti gli attribuivano, complici degli alti e bassi che gli avevano fatto dubitare di un futuro da tennista, soprattutto quando i junior con cui � cresciuto (Alcaraz, Rune) decollavano e lui rimaneva al palo. Nardi � la bellezza che si fa largo nel mondo: non � un giocatore robotico, ha ancora molti aspetti na�f, ha il tennis fluido di chi � venuto al mondo per fare quella cosa l�, nessun altra, 36 vincenti imposti a Djokovic nella notte pi� magica della sua vita. � ancora talmente giovane: 20 anni e 7 mesi. Non tutti maturano alla velocit� supersonica di Sinner, il capopopolo.

La Federazione gli ha affiancato Giorgio Galimberti, coach d’esperienza, estroverso al punto giusto da aiutare Luca a tirare fuori le sue emozioni, il processo nel quale � impegnato anche Jannik. Luca Nardi (trova l’americano Tommy Paul negli ottavi: non lo sapeva, non aveva guardato il tabellone oltre Djokovic, gliel’hanno detto i giornalisti in conferenza stampa) � il tennista di pi� bassa classifica (n.123) ad eliminare il Djoker da un Master 1000 o da uno Slam. Entrer� nei top 100. Era l’obiettivo della stagione, adesso diventa una tappa di passaggio. Ama Valentino Rossi (corregionalit�, come potrebbe essere altrimenti?), tifa Napoli, adora la pasta al forno, ha due fratelli, il pap� � notaio. Ma queste sono note a margine. Irrisorie. � importante dire che la nidiata italiana non � finita con Sinner. Anzi, � appena cominciata.


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12 marzo 2024 (modifica il 12 marzo 2024 | 12:22)

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