Scatta la missione del campione dell’Australian Open nel deserto della California: portare a casa anche il primo Master 1000 della stagione e scavalcare il rivale spagnolo in classifica, salendo al numero 2 del ranking
Ci sono sogni che come sfondo hanno uno strappo nel sipario della storia (la Coppa Davis riportata in Italia dopo 47 lunghissimi anni), altri il mare (il primo titolo Slam della carriera conquistato a Melbourne a gennaio), altri ancora i cactus. � nel deserto della California, infatti, all’interno dell’enclave per miliardari voluta dal boss di Oracle, Larry Ellison, in the middle of nowhere, che scatta la nuova sfida di Jannik Sinner, il ragazzo dei miracoli che � riuscito ad ispirare anche la nuova generazione di atleti azzurri (a cominciare dal portentoso Mattia Furlani, vicecampione del mondo indoor nel salto in lungo). La missione � duplice: mettersi in tasca (oltre a tutto il resto) il primo Master 1000 della stagione e scavalcare Carlos Alcaraz, al quale scadono i punti della vittoria dell’anno scorso, al numero 2 della classifica mondiale (il ranking virtuale piazza gi� Jannik alle spalle di Djokovic, ma il sorpasso andr� conquistato sul campo).
I bookmaker non hanno dubbi: dopo i trionfi di Melbourne e Rotterdam, l’azzurro si presenta da assoluto protagonista a Indian Wells dove, secondo gli esperti di William Hill e Snai, tra lui e il titolo c’� il solito Novak Djokovic. Il trofeo per Sinner si gioca tra 3,50 e 4, mentre Djokovic � visto campione tra 3 e 3,50; insegue a strettissimo giro Alcaraz, a 4,50 mentre si allontana in quota Danil Medvedev, tra 7,50 e 9. Pochissime possibilit� per gli altri pretendenti al titolo detenuto dallo spagnolo. Ma perch� il barone rosso � dato cos� favorito? Intanto perch� arriva in California con in tasca una striscia vincente di 15 match (34 set giocati, 4 perduti), l’ultima sconfitta risale alla finale delle Atp Finals (era il 19 novembre 2023) e ha gi� dimostrato — se mai ci fossero stati dubbi — che tra un grande successo (Australian Open) e un titolo di normale cabotaggio (l’Atp 500 di Rotterdam) non ha sofferto dell’horror vacui che colpisce molti campioni. � un fattore nervoso: mi rilasso un attimo, anche inconsciamente, dopo essere salito in vetta alla montagna mi godo per un momento il panorama. Macch�. Jannik Sinner da Sesto Pusteria, Italy, non molla mai, nemmeno di un millimetro.
Gli avversari di Sinner
Intanto dall’agosto dell’anno scorso (quando conquist� il primo Matser 1000, a Toronto, battendo De Minaur) � cambiata la percezione di Sinner da parte del resto del mondo. Come sappiamo, � stata un’ascesa irresistibile: Jannik ha sconfitto quattro volte consecutive il russo Medvedev (Pechino, Vienna, Torino, Melbourne), che fino a Rotterdam gli stava davanti di una posizione e che arriva a Indian Wells dal kappa� con Humbert a Dubai, dimostrando di essere ancora rintronato dalla clamorosa rimonta ai suoi danni del barone rosso all’Australian Open; e tre volte — due di fila (Malaga, Melbourne) — Djokovic, che certo a Indian Wells torna (dopo anni di assenza per le note questioni di vaccino anti Covid) animato dai pi� truci propositi di vendetta ma � anche lontano dalle gare dal 26 gennaio (semifinale con Jannik all’Australian Open: match in cui non ha visto palla salvo far filtrare qualche giorno dopo dai media serbi la tesi che era influenzatissimo). Nel frattempo, legittime vacanze sugli sci in Alto Adige (sulle montagne di Sinner) e poi negli Usa, sponda basket Nba, dove ha incontrato l’amico-fuoriclasse Nikola Jokic. Sar� pronto per incrociare il treno Sinner (eventualmente in finale) lanciato alla massima velocit�?
Ed eccoci a Carlos Alcaraz, Ercolino sempre in piedi (o quasi). Le scelte di programmazione del portentoso ventenne spagnolo continuano a far sollevare pi� di un sopracciglio. Se gi� aveva fatto scalpore l’esibizione di fine 2023 a Riad (era il 27 dicembre) a ridosso dell’improbabile Alcaraz Cup a Murcia, citt� natale, altre perplessit� ha sollevato la decisione di infilare in calendario l’evento Netflix a Las Vegas con l’avo Rafa Nadal subito prima di Indian Wells. Pecunia non olet, certo (si parla di un ingaggio di un milione di dollari a testa garantito dal gigante dello streaming), dopo il trionfo a Wimbledon il mercato ha alzato il valore della presenza di Carlito a un torneo a 750 mila dollari (il cosiddetto �sottobanco�, solo per averlo ai nastri di partenza), ma l’avidit� — unita alla voglia adolescenziale di giocare sempre — ha gi� giocato brutti scherzi ad Alcaraz, impegnato a gestire una fragilit� fisica che, nel frattempo, Sinner sembra aver superato.
Morale: naturalmente da qui a fine stagione Sinner non vincer� ogni incontro che affronta, ma ci sono ottimi motivi per ritenere che a Indian Wells possa intascare il terzo titolo del 2024 e mantenere intatta la sua imbattibilit�. E se non dovesse succedere, sar� comunque un successo: �Vinco o imparo�, come ama dire Jannik.
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6 marzo 2024 (modifica il 6 marzo 2024 | 11:44)
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