Fusione nucleare, la missione di Eni in Usa: nel 2030 l’impianto per l’energia del futuro
di Viviana Mazza
Dopo 74 anni in Borsa, l’assemblea straordinaria degli azionisti di Toshiba ha messo la parola fine alla quotazione, con la previsione del delisting del titolo dalle piazze azionarie di Tokyo e Nagoya già da dicembre, mentre la direzione subentrata tenta di aprire un nuovo corso per il ritorno spedito alla redditività.
A settembre un fondo di investimento composto da investitori giapponesi, Japan Industrial Partners, ha portato a termine a settembre il piano di acquisto di oltre il 78,65% delle azioni di Toshiba, con un’Opa da oltre 12 miliardi di euro, nel tentativo di estromettere gli attivisti stranieri, e consentire all’azienda di concentrarsi su settori più vantaggiosi, come lo sviluppo di infrastrutture e la ricerca quantistica. «Toshiba ha stupito il mondo con la sua incredibile tecnologia — ha dichiarato il presidente di Toshiba, Taro Shimada, durante l’assemblea —. Vorremmo far brillare di nuovo le nostre idee innovative in tutto il globo, ed essere gestiti da un’assemblea dei soci quanto più stabile e duratura».
di Viviana Mazza
Fondata nel 1875 e trasformatasi rapidamente in un vasto conglomerato industriale all’inizio del Ventesimo secolo, Toshiba è stata una delle aziende simbolo della ripresa postbellica del Giappone, e tra i principali pilastri della sua innovazione tecnologica: dalla produzione di massa di elettrodomestici, ai primi computer portatili, fino alla costruzione delle centrali nucleari e la ricerca avanzata sui microchip. Gruppo storico nel campo dell’elettronica e dell’informatica fino agli anni 2000, Toshiba ha poi subito un forte declino, vittima soprattutto della concorrenza di altri paesi asiatici, da Taiwan alla Corea del Sud e infine dalla Cina. Dopo la scoperta nel 2015 di irregolarità contabili la multinazionale ha rischiato il collasso.
Inizialmente era stata considerata la scissione in tre società indipendenti, poi ridotte a due, ma il progetto è stato respinto nel marzo 2022 dagli azionisti, dando il via alla ricerca di investitori. Nel frattempo per tamponare i problemi finanziari, Toshiba ha dovuto vendere numerosi asset, tra cui la società di chip di memoria Toshiba Memory, ribattezzata Kioxia dal 2018, di cui controlla ancora il 40% e che secondo diversi media vorrebbe da tempo fondersi con il partner americano Western Digital. Nonostante il ridimensionamento, il gruppo impiega quasi 100.000 dipendenti, e nell’anno fiscale 2022 ha registrato un fatturato di circa 3.300 miliardi di yen, pari a 21 miliardi di euro.
Iscriviti alle newsletter di L'Economia
Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile
Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo
One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)
E non dimenticare le newsletter
L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18
Corriere della Sera è anche su Whatsapp. E' sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
23 nov 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Redazione Economia
di Alessio Ribaudo
di Gino Pagliuca
di Redazione Economia
di Redazione Economia