Il ritiro di Carini dalle Olimpiadi, La Russa: «La aspetto in Senato». Salvini: «Vergogna». Anche J.K. Rowling con l'azzurra: «Brutale ingiustizia»
Il presidente del Senato: «Il pianto inconsolabile di Angela ci colpisce, ma il suo ritiro le fa onore». Il parroco di Caivano don Patriciello: «Su quel ring non doveva proprio salirci». Vannacci: «Che squallore»
L'incontro tra Angela Carini e l'algerina Imane Kheli è durato appena 36 secondi e dopo la polemica della vigilia sono state immediate le reazioni del centrodestra sul ritiro della pugile azzurra dagli ottavi di finale alle Olimpiadi di Parigi. L'avversaria è stata definita «intersex», per via di una variazione delle caratteristiche del sesso, che in base ai risultati dell’analisi del dna effettuati dall’International boxing association (Iba) avevano in precedenza portato alla squalifica ai Mondiali per la presenza di cromosomi XY, quindi maschili, con una presenza più alta di testosterone.
«Il pianto inconsolabile di Angela ci colpisce ma il suo ritiro le fa onore. L'aspetto in Senato per abbracciarla», ha scritto su X il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
Duro il vicepremier Matteo Salvini: «Picchia troppo forte, non è giusto. Brava Angela, hai fatto bene! La nostra atleta si è dovuta ritirare contro Imane Khelif, prima di scoppiare in lacrime per tanti sacrifici andati in fumo. Una scena davvero poco olimpica: vergogna a quei burocrati che hanno permesso un match che evidentemente non era ad armi pari. Se ne sono accorti tutti in Italia e nel mondo, tranne i distratti commentatori della Rai. Un abbraccio ad Angela, forza!».
Alza ulteriormente il tono l'europarlamentare del gruppo Patrioti per l'Europa Roberto Vannacci, che su Facebook scrive: «Solidarietà alla nostra straordinaria Angela Carini, costretta al ritiro da un politicamente corrotto che ormai imperversa ovunque e da un comitato olimpico farsesco». Poi aggiunge: «Siamo proprio nel mondo al contrario. Se io domani mi percepissi un ottantenne potrei correre alle gare della terza età e magari anche vincere. Che squallore. Che vergogna».
La senatrice Ester Mieli (Fratelli d'Italia) evidenzia che nell'incontro «non ci sia stata traccia di pari opportunità». Tra gli esponenti di FdI, l'europarlamentare Nicola Procaccini esalta invece il «coraggio di Carini». Licia Ronzulli, Forza Italia, chiede al Cio «regole più chiare e meno ottuse».
Non sono solo i politici però a commentare: «Un grande abbraccio, Angela. Forza! Ti vogliamo bene. Su quel ring, però, non dovevi proprio salirci». Con un breve post su Facebook don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano (Napoli), interviene nel dibattito sull'incontro.
Il dibattito si estende anche all'estero, con l'autrice di Harry Potter, J.K. Rowling, che è intervenuta sul caso parlando di una «brutale ingiustizia subita dalla pugile azzurra, un episodio che macchierà per sempre le Olimpiadi di Parigi». Dello stesso parere il miliardario Elon Musk, che condivide su X l'hashtag #stoconcarini e rilancia il pensiero dell'atleta statunitense Riley Gaines: «Gli sport da donne non appartengono agli uomini».
Per le opposizioni Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, dice: «Un intervento risoluto e tempestivo da parte delle autorità sportive avrebbe potuto evitare l'umiliazione di Angela Carini sul ring. Chiediamo al ministro dello Sport Andrea Abodi di spiegare se ci sia stata una azione in questo senso: sarebbe stata opportuna visto che il match si preannunciava squilibrato a fronte di regole olimpiche inadeguate». Poi prosegue: «In passato abbiamo visto le conseguenze dell'uso di ormoni per rendere le atlete più forti: venivano espulse, proprio perché i livelli ormonali falsavano le gare. Non credo che lo stupore della destra che vuole fare di Angela una bandiera sia utile, così come occorre uscire in questo come in altri casi dalla dannosa contrapposizione tra diritti LGBTQIA+ vs donne». Diverso il parere della deputata dem Laura Boldrini, che sposta l'attenzione sulla «polemica di destra che ha caricato di eccessivo stress l'atleta azzurra». Opinione simile quella di Vladimir Luxuria: «Le polemiche sul match Carini hanno inquinato la gara». A Milano è nata una polemica a sinistra per il post dell'assessora comunale allo Sport Martina Riva (eletta nella lista Sala): «Lo sport è competere ad armi pari. Quelle non erano armi pari. Se il politicamente corretto invade lo sport, è la fine dello sport. O almeno di quello femminile». Riva si è poi scusata: «Non voglio che il mio pensiero venga travisato. Mi sono espressa impulsivamente e frettolosamente sui social».
Tutte dichiarazioni arrivate dopo le parole della premier Giorgia Meloni, appena arrivata a Parigi dalla Cina, che sul caso ha detto: «Io penso che atleti che hanno caratteristiche generiche maschili non dovrebbero essere ammesse alle gare femminili e non perché si voglia discriminare qualcuno ma per tutelare il diritto delle atlete a competere ad armi pari. Ringrazio Angela Carini per come si è battuta. Mi ero emozionata ieri quando lei ha scritto "combatterò" perché in queste cose conta anche la dedizione, la testa, il carattere e competere ad armi pari e questa non lo era». La premier ha poi in serata incontrato ti persona la pugile e pubblicato su Instagram un post di incoraggiamento per l'atleta: «Un giorno guadagnerai con sforzo e sudore quello che meriti, in una competizione finalmente equa».
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