Caso Khelif alle Olimpiadi, l'esperta Silvia Camporesi: «Imane, è una donna, produce solo più ormoni»

diClaudio Arrigoni

Non ha dubbi Silvia Camporesi, bioeticista, una delle massime esperte non solo in Italia di scienza ed etica dello sport: «È come con la sindrome dell’ovaio policistico che colpisce  il 13 per cento delle donne»

La pugile Imane Khelif è una donna, quindi non vedo problemi alla sua partecipazione a competizioni femminili». Non ha dubbi Silvia Camporesi, bioeticista, una delle massime esperte non solo in Italia di scienza ed etica dello sport. Professoressa di Sports Ethics & Integrity all’università belga KU Leuven, è stata responsabile del Bioethics & Society Programme al King’s College di Londra. Fa parte dei quattro External Expert Advisors di Etica della Wada, l’Agenzia antidoping, ed è autrice di «Partire (s)vantaggiati. Corpi bionici e atleti geneticamente modificati nello sport» (Fandango).

Eppure anche autorevoli membri del governo la descrivono come uomo.
«Da quello che leggo, è una persona con "variazioni delle caratteristiche del sesso", Vcs/Dsd, che possono comportare anche iperandrogenismo, cioè una produzione di ormoni superiori a una ipotetica media femminile. Capita per diversi fattori».

Per esempio?
«La sindrome dell’ovaio policistico. Colpisce fra l’8 e il 13 per cento delle donne. Sarebbero da escludere anche loro? Si stima che le persone con Vcs/Dsd invece siano fra lo 0,018 e l’1,7 per cento».

Ci potrebbero essere vantaggi.
«Ogni persona è diversa da un’altra. Qui poi si tratta di condizioni naturali e produzione endogena, non doping».

Allora perché queste polemiche?
«C’è un po’ di sessismo. I vantaggi genetici endogeni vanno bene solo per la categoria maschile, a quanto pare. Ma c’è anche altro, forse... Le donne sottoposte a questi test genetici vengono tutte dal Sud del mondo. Speriamo sia solo un caso».

Ci sono soluzioni?
«La scienza può aiutare, ma non ne offre. La questione è etica. Lo sport, come la società, deve cercare l’inclusione, non l’esclusione».

1 agosto 2024

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