Manovra, corsa contro il tempo. Le opposizioni: «Si rischia l'esercizio provvisorio». Ed è scontro sui fondi per la sicurezza

Manovra, corsa contro il tempo. Le opposizioni: «Si rischia l'esercizio provvisorio». Ed è scontro sui fondi per la sicurezza Manovra, corsa contro il tempo. Le opposizioni: «Si rischia l'esercizio provvisorio». Ed è scontro sui fondi per la sicurezza

ROMA — La maratona della legge di bilancio, quest’anno, è a tappe particolarmente forzate. Da lunedì, con l’arrivo del quarto e ultimo emendamento del governo (solo giovedì sono stati depositati i primi tre) si entra nel vivo dell’iter al Senato.

La discussione in Aula inizierà presumibilmente il 18 e si concluderà sotto Natale, il 22. L’approvazione definitiva alla Camera è attesa per gli ultimissimi giorni dell’anno, 29 o 30.

Dall’opposizione lanciano il sasso: si rischia l’esercizio provvisorio, aveva già detto Stefano Patuanelli del M5S. Avverte Francesco Boccia, presidente del gruppo Pd al Senato: «Giorno dopo giorno aumenta lo stato di confusione in cui versa il governo. Prima impedisce gli emendamenti, poi annuncia correzioni che peggiorano gli errori fatti. E mancano ancora gli annunciati emendamenti sul ponte di Messina e sulle infrastrutture. I tempi della discussione della manovra slitteranno, mettendone in discussione l’approvazione entro la fine dell’anno». Così come per Luigi Marattin di Italia viva, ci si trova di fronte a un paradosso: «Per la prima volta nella storia della Repubblica si è chiesto alla maggioranza di non fare emendamenti. Sarebbe stato scontato aspettarsi almeno velocità dei tempi. Arrivare così lunghi, alle condizioni che hanno imposto, non ha davvero senso. Non hanno idea di come si fa il lavoro». Stessa tesi di Mariastella Gelmini di Azione: «Doveva essere una manovra “non emendabile”, da approvare in tempi rapidi. Eppure l’arrivo in Aula al Senato slitta dal 12 al 18 dicembre e la Camera non riuscirà a votarla prima di Natale». Per una volta sulla linea dei centristi si trova Angelo Bonelli di Europa verde: «Il governo inibisce la possibilità del Parlamento di incidere sulla manovra e con tempi resi volutamente stretti mortifica le Camere e la Costituzione, senza riuscire a rispettare le scadenze». Non che nel merito le opposizioni siano meno agguerrite. «Una manovra che tradisce tutte le generazioni, criticata da Confindustria e dai sindacati. Ci vuole talento», affonda il colpo la segretaria pd, Elly Schlein.

Ci sono i cento milioni aggiuntivi messi dal governo a disposizione del comparto sicurezza e difesa e rivendicati come successo dalle forze di governo. Forza Italia, Lega e FdI commentano il risultato usando quasi le stesse parole. «È una nostra storica battaglia», ricorda Antonio Tajani, segretario azzurro e vicepremier. Gli fa eco il titolare della Difesa, il meloniano Guido Crosetto, che commenta: «Mi sono impegnato in prima persona. È un esempio di come questo governo sia impegnato nei confronti degli uomini e delle donne in divisa». E di «promessa mantenuta», parla anche il sottosegretario all’Interno leghista Nicola Molteni. Ma anche su questo emendamento l’opposizione protesta: «Per coprire la spesa sulla sicurezza il governo non trova di meglio che scippare 50 milioni dal fondo previsto per il Parlamento, già troppo esiguo», lamenta Boccia. Il tesoretto per le Camere viene dimezzato per i prossimi due anni. Inoltre l’opposizione solleva il tema del taglio di 15 milioni l’anno per tre anni sul nuovo fondo per l’accoglienza dei migranti e dei minori non accompagnati, anche a favore dei Comuni interessati, creato ad hoc dall’esecutivo con il decreto Anticipi. Nella minoranza, poi, è trasversale l’insoddisfazione per l’intervento sulle pensioni dei medici e dei sanitari (che hanno confermato lo sciopero del 18 dicembre). «L’articolo 33 della manovra — attacca Gelmini — che taglia le pensioni di medici, infermieri, ma anche di insegnanti e dipendenti degli enti locali, non deve essere modificato ma cancellato. Dopo la pandemia ci saremmo aspettati una legge di bilancio incentrata totalmente sulla sanità e invece le risorse previste non consentono di invertire la rotta». Agostino Santillo del M5S rimprovera il governo di «sprecare fondi decisivi per il Paese, quelli del Pnrr, e condannare medici e infermieri a lavorare senza sosta per evitare il taglio alle pensioni».

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